25 Aprile 2024 - 01:06

Debiti di gioco. Il giudice di Siracusa autorizza il piano del consumatore a giocatore patologico

Il gioco d’azzardo e la ludopatia sono vere e proprie patologie che spingono i soggetti che ne sono affetti a contrarre debiti scriteriati e incontrollati. Questo il caso di un

12 Luglio 2019

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Il gioco d’azzardo e la ludopatia sono vere e proprie patologie che spingono i soggetti che ne sono affetti a contrarre debiti scriteriati e incontrollati.

Questo il caso di un catanese di 50 anni che aveva ottenuto crediti per 150 mila euro dalle banche per giocare d’azzardo. Una situazione divenuta insostenibile che ha condotto inevitabilmente all’impossibilità di onorare il debito: è stato il tribunale di Siracusa a decidere sulla opportunità di concedere al soggetto la possibilità di negoziazione del debito accedendo al “piano del consumatore” previsto dalla legge 3 del 2012, la cosiddetta “salva suicidi”.

Il Giudice ha ritenuto, infatti, che i caratteri propriamente patologici della malattia da cui era affetto il soggetto lo avevano spinto a contrarre debiti incolpevolmente.

 

Il Tribunale, dunque, dopo aver accertato che il soggetto è sottoposto tutt’ora a opportune cure mediche, ha stralciato di oltre il 50% la sua grave situazione debitoria, prevedendo un rimborso basato sulla sua attuale situazione reddituale. In questo modo gli ha concesso la possibilità, da un lato, di poter onorare i propri debiti e, dall’altro, di poter vivere dignitosamente dei proventi del proprio lavoro senza più lo spauracchio di perdere tutto, persino il tetto ove far vivere la propria famiglia.

 

“Il caso – ha spiegato l’avv. Ursula Raniolo che ha assistito l’indebitato – crea un precedente importante non solo nella considerazione della ludopatia alla stregua di qualsiasi altra malattia capace di alterare lo stato psico-fisico del paziente, ma anche perché si pone in continuità con il recente sforzo messo in campo dallo stesso legislatore nel dichiarare guerra al gioco di azzardo, per lungo tempo sottovalutato dalla società e purtroppo, invece è spesso causa di disastri personali e familiari”.

 

 

PressGiochi