29 Marzo 2024 - 09:09

Croazia, un piccolo paradiso dove il gioco cresce serenamente

Il 2023 è un anno storico per la Croazia. Il più giovane membro dell’Unione europea è entrato nell’euro e nell’area Schengen, diventando così il 20esimo membro del club dei Paesi

14 Aprile 2023

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Il 2023 è un anno storico per la Croazia. Il più giovane membro dell’Unione europea è entrato nell’euro e nell’area Schengen, diventando così il 20esimo membro del club dei Paesi con la moneta unica e il 27esimo di quelli in cui si può viaggiare e muoversi liberamente e senza controlli.

Alla mezzanotte del 31 dicembre, al valico della frontiera con la Slovenia di Bregana, la polizia ha tolto i cartelli e la barriera è stata sollevata per l’ultima volta, prima che venisse installato un cartello con la scritta ‘freepassage’, a simboleggiare la fine dei controlli. La caduta di queste barriere alla circolazione è “l’affermazione finale della nostra identità europea, per la quale generazioni di croati hanno combattuto e lottato”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Davor Božinović, presente alla celebrazione dell’evento.

Per quanto riguarda la moneta, il tasso di conversione della kuna croata è stato fissato a 7,53450 per 1 euro. A partire dal 15 gennaio, le banconote e le monete in euro sono le uniche ad avere corso legale.

La Croazia è conosciuta soprattutto per le sue spiagge pittoresche, i suoi paesaggi affascinanti, le città vivaci, l’architettura strabiliante e il cibo delizioso. Tant’è che la sua economia dipende in gran parte dal turismo. Anni di crisi e ripresa sulla scia del tracollo economico del 2008 hanno infine portato a una crescente stabilizzazione: il PIL del paese è cresciuto costantemente e l’inflazione e la disoccupazione sono diminuite di anno in anno fino al 2020.  Anche qui la pandemia da Covid-19 ha colpito duramente: il paese ha affrontato la recessione, il calo del turismo e delle esportazioni e un aumento della disoccupazione e del debito pubblico. Tuttavia, come in molti altri paesi, adesso l’economia croata si sta rapidamente riprendendo.

Il governo ha adottato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato dal Consiglio UE nel luglio 2021, per ottenere aiuti finanziari, avviando un programma di sussidi all’occupazione. La buona reputazione del paese come economia in crescita prima della pandemia lo ha aiutato ad attrarre investimenti stranieri nel settore privato, perciò il suo futuro non potrà che essere roseo.

Grande meno di 1/5 dell’Italia, la Croazia ha una popolazione di circa 4 milioni di persone. Con l’82% di esse che utilizza Internet e con 106,6 abbonamenti mobili ogni 100 abitanti, la solida infrastruttura di telecomunicazioni costituisce un buon terreno per lo sviluppo del settore del gioco d’azzardo online.

Ma tutta l’industria del gioco è fiorente in una giurisdizione che già negli anni ’60 si era segnalata come una delle prime del blocco orientale a manifestare l’intenzione di aprirsi a questo settore. Tuttavia, è stato solo quando la Croazia ha ottenuto la sua indipendenza nel 1991 che l’industria è decollata davvero, anche se in maniera confusa. Dal 2014, tutte le tipologie di gioco online offline sono regolamentate, mantenendo il monopolio solo per la lotteria, gestita dalla Hrvatska Lutrija di proprietà statale.

Come di consueto, per svolgere queste attività, gli operatori devono ottenere una licenza locale rilasciata dal Ministero delle Finanze. Tuttavia, per gestire un casinò online, gli operatori devono avere anche una licenza terrestre. Un’altra cosa importante è che per gestire legalmente un casino online in Croazia, gli operatori devono avere il proprio ufficio registrato e i server situati nel paese. Le piattaforme straniere senza licenza locale non possono accettare giocatori (e pagamenti) dalla Croazia.

Tutti i guadagni maturati dai giocatori in Croazia sono però soggetti a tassazione da parte del governo e le percentuali che richiedono sono notevolmente più alte che in molte altre nazioni. Ad esempio, tutte le vincite fino a 10.000 kune sono tassate del 10%, mentre quelle comprese tra 10.000 e 30.000 kune scontano una tassa del 15%. I guadagni fino a 50.000 kune sono tassati al 20%, mentre sulle vincite oltre a questa grava un prelievo del 30%.

Le licenze sono valide per 15 anni. Per acquisire un casino online o una licenza per le scommesse, gli operatori devono pagare una quota annuale di HRK 3.000.000 (circa $ 431.648) e avere almeno HRK 4.000.000 ($ 575.514) di capitale sociale registrato per l’intero periodo.

Le tasse dipendono dal tipo di attività: 5% sulla vendita dei biglietti della lotteria; 5% del fatturato delle scommesse; 15% delle entrate lorde del gioco d’azzardo dei casinò; 25% dei ricavi lordi dalle slot.

Sebbene abbia meno esperienza con la regolamentazione del gioco d’azzardo rispetto ad altri paesi, la Croazia ha un solido sistema di supervisione, che consente agli utenti di giocare in assoluta sicurezza.

Grazie a tutto ciò, da quelle parti sono cresciuti operatori molto importanti, come SuperSport Group, che detiene circa il 50% della quota di mercato online, ed è stato recentemente acquistato da Entain per una cifra pari a 920 milioni di euro. Altra grande firma del gaming croato è PSK-Fortuna Entertainment Group (FEG), operativo anche in Romania, Polonia, Rep. Ceca e Slovacchia, salito ultimamente agli onori delle cronache per l’adozione del portafoglio giochi di Pragmatic Play e per l’accordo con Inspired, che le permetterà di introdurre gli sport virtuali sui terminali di scommesse self-service (SSBT) all’interno dei negozi e negozi di scommesse a marchio PSK in tutto il paese. Al terzo posto nella graduatoria dei migliori bookmaker online figura Favbet.

Il mercato terrestre è dominato da Novomatic/Admiral, che detiene oltre 70 sale da gioco (Automat Club), due casino a Zagabria, uno a Spalato e uno a Zadar. Altrettanta fama godono le catene di casino e di slot club della spagnola Luckia Gaming Group.

 

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