16 Luglio 2025 - 03:25

Confronto Aperto. Cangianelli (EGP-FIPE): “Serve una riforma organica e condivisa per un gioco pubblico più trasparente e sicuro”

È in corso oggi a Milano, presso la sede di Confcommercio, l’evento “Confronto Aperto – Il futuro del gioco pubblico si costruisce con regole condivise”, promosso da EGP-FIPE. L’iniziativa si

25 Giugno 2025

È in corso oggi a Milano, presso la sede di Confcommercio, l’evento “Confronto Aperto – Il futuro del gioco pubblico si costruisce con regole condivise”, promosso da EGP-FIPE.

L’iniziativa si propone come momento di dialogo tra istituzioni, terzo settore e operatori del comparto per affrontare – in modo trasparente e costruttivo – le sfide normative, sanitarie e sociali legate al gioco pubblico in Italia. Al centro dei lavori, il ruolo dei pubblici esercizi nella promozione di un intrattenimento legale e responsabile, nonché la necessità di un riordino del settore fondato su regole condivise e strumenti efficaci di contrasto all’illegalità.

In apertura l’intervento di Lino Enrico Stoppani, Presidente nazionale FIPE e Vicepresidente vicario di Confcommercio, che ha ribadito il ruolo sociale e di presidio svolto dai pubblici esercizi.

A seguire, tra i relatori: Emmanuele Cangianelli (Presidente EGP-FIPE), il Col. Nicola Russo della Guardia di Finanza, Luciano Gualzetti (Caritas Ambrosiana), Giovanni Kessler (magistrato e consulente tecnico ACADI), Emanuele Monti (Presidente Commissione Welfare della Regione Lombardia) e Corrado Celata– Direttore UO LombardiaPromozione della Salute .

A fare l’analisi della situazione presentando il Manifesto per il gioco pubblico legale e sicuro proposta da EGP Fipe è stato il presidente Emmanuele Cangianelli. “Negli ultimi anni – ha detto Cangianelli – , in Lombardia si è registrato un aumento complessivo della spesa di gioco, ovvero delle somme che restano dopo le puntate e il pagamento delle vincite. Dal 2019 al 2024, la spesa è cresciuta del 10%, superando oggi i 3,8 miliardi di euro. Tuttavia, la composizione di questa spesa è profondamente cambiata: il gioco online ha registrato una crescita del 164%, raggiungendo oltre 7,6 miliardi di euro in puntate, mentre il gioco fisico ha segnato un calo significativo, sia in termini di somme giocate che di spesa effettiva.

In particolare, confrontando il 2024 con l’anno pre-Covid, la spesa nei punti vendita è diminuita di 431 milioni di euro, mentre, nello stesso periodo, quella online è cresciuta di 434 milioni. Due cifre quasi equivalenti, che evidenziano un evidente spostamento dei consumi.

Parallelamente, la rete dei punti vendita fisici dotati di apparecchi da gioco – la più estesa se si esclude quella delle lotterie istantanee – ha perso oltre 2.800 esercizi in cinque anni. Al contrario, si è diffusa la rete dei cosiddetti punti vendita di ricariche, che vendono servizi e contratti per l’apertura e la gestione dei conti di gioco online. In Lombardia questi punti sono stimati oggi in circa 3.000. Si tratta però di una rete ancora priva di un albo operativo, nonostante la sua istituzione fosse prevista già da un anno dal primo decreto attuativo della delega fiscale. A causa di contenziosi amministrativi, l’albo non è stato attivato, impedendo l’applicazione di controlli e limiti, come quello all’uso del contante.

Questo vuoto normativo, in un contesto dove la contiguità tra gioco legale e illegale è elevata, rappresenta un rischio rilevante. Il comparto in maggiore espansione, l’online, non è infatti soggetto allo stesso livello di regolamentazione e controllo previsto per i punti vendita fisici in concessione.

Il cambiamento è stato certamente favorito dalla digitalizzazione dei consumi, ma hanno influito anche fattori fiscali e vincoli distributivi. È il caso della Lombardia, dove i cosiddetti “distanziometri” – in vigore da oltre un decennio – si applicano solo agli apparecchi da gioco fisici, contribuendo così al calo dei punti vendita. Al contrario, il gioco online, anche nelle sue forme ibride di distribuzione, ha trovato maggiore facilità di espansione.

A livello nazionale e regionale, appare quindi necessario ripensare le regole distributive dei prodotti di gioco con vincita in denaro, partendo dalla realtà attuale. Le misure oggi in vigore, infatti, sembrano più spostare i consumi che ridurli, senza incidere significativamente sulla compulsività.

Per questo motivo, insieme ad altre associazioni della filiera rappresentate in Confcommercio – come ACADI, presente oggi con l’avv. Cardia e il dott. Giovanni Kessler – con i colleghi di EGP abbiamo realizzato un manifesto che raccoglie alcune proposte per una migliore regolamentazione del settore.

Tra le principali richieste del manifesto: la certificazione e riconoscibilità dei punti vendita; il superamento dei distanziometri in favore di una distribuzione equilibrata dei prodotti di gioco sul territorio, anche per contrastare il gioco illegale; l’introduzione di limitazioni orarie uniformi, evitando trattamenti diversi tra prodotti nello stesso punto vendita; restrizioni nei momenti notturni, dove il rischio di consumo compulsivo è maggiore.

Altre proposte riguardano la formazione certificata degli operatori, con regole uniche su tutto il territorio, per rendere le sale specializzate un punto di riferimento nel rapporto con i consumatori e nel supporto a chi presenta forme di compulsività. In questo senso, alcune esperienze locali – come quelle in Emilia Romagna e Campania – mostrano già un’efficace collaborazione tra imprese, sanità pubblica e terzo settore.

In tema di gioco online, le imprese del settore si dichiarano favorevoli all’estensione dei meccanismi di autoesclusione basati sul codice fiscale anche ai punti vendita fisici, per rafforzare i controlli e prevenire l’accesso dei minori. Questo tipo di strumenti, oltre a proteggere i consumatori, rappresentano anche un investimento nella gestione del rischio per gli operatori responsabili.

Nel quadro della trasformazione digitale, si propone inoltre di incentivare – pur senza obbligare – l’uso di strumenti di pagamento elettronici. Ciò permetterebbe di attivare nuove politiche di responsabilizzazione dei giocatori, promuovendo l’automisurazione e un consumo più consapevole.

Infine, sul fronte fiscale, si sottolinea l’importanza del gettito generato dal comparto – in larga parte proveniente dai punti vendita – e si invita a una possibile rimodulazione delle aliquote per rendere il gioco legale più competitivo rispetto a quello illegale. Parte di questo gettito, come già avviene in misura parziale, dovrebbe essere redistribuito ai territori per finanziare politiche sanitarie, iniziative di coesione sociale e programmi di prevenzione del gioco patologico.

Con questo contributo- ha concluso il presidente EGP – , il sistema delle imprese rappresentato da FIPE ed EGP rilancia un dibattito aperto e trasparente, che coniughi libertà d’impresa e responsabilità sociale, nella prospettiva di un riordino normativo tanto atteso, a livello nazionale e anche nella Regione Lombardia”.

PressGiochi