La ‘conformità‘ è diventata una delle parole chiave del settore del gioco in tutto il mondo e non c’è dubbio che l’Italia sia stata sempre all’avanguardia in questo campo. Gli
La ‘conformità‘ è diventata una delle parole chiave del settore del gioco in tutto il mondo e non c’è dubbio che l’Italia sia stata sempre all’avanguardia in questo campo. Gli operatori, effettivamente, vivono ogni cambio di regole come una sorta di calvario, comportando costi e impegno strutturale non indifferenti. D’altra parte, i progressivi aggiornamenti altro non sono che dei necessari tentativi per colmare le lacune riscontrate in precedenza e far tesoro delle esperienze fatte, elevando nel contempo gli standard qualitativi, a tutto vantaggio sia degli utenti che degli operatori stessi.
Come scrive Marco Cerigioi nell’ultima edizione di PressGiochi MAG – al centro delle Linee Guida inerenti le regole tecniche relative al gioco online dettate da ADM, che delineano i principali controlli da effettuare sui requisiti tecnici che devono essere garantiti dal sistema del concessionario, c’è una checklist IT rivista per le concessioni di gioco, pubblicata nell’ambito del più ampio Piano di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025-2027 dell’ADM, che rafforza le regole in materia di progettazione dei sistemi, protezione dei dati e monitoraggio in tempo reale.
Le Linee Guida propongono, come principale novità, l’introduzione di sistemi che abbiano una progettazione modulare, con ogni modulo aggiornabile in modo indipendente. In tal modo, si semplifica l’esecuzione dei controlli di routine e si riduce al minimo l’impatto dei crash di sistema.
I sistemi devono essere in grado di rilevare i tentativi di manipolazione dei dati e di spegnersi automaticamente in caso di problemi di integrità. Inoltre, i dati di gioco, inclusi i registri delle transazioni e le informazioni degli utenti, devono essere archiviati in modo sicuro e accessibile all’ADM a fini di audit.
Naturalmente, è previsto che i sistemi dispongano di funzionalità di monitoraggio in tempo reale per tracciare l’attività degli utenti, le transazioni e le prestazioni, mentre gli organismi di verifica (ODV) devono a loro volta garantire che i log siano a prova di manomissione, inaccessibili e duplicati periodicamente per prevenire la perdita di dati durante i guasti del sistema. In tale prospettiva, le aziende concessionarie avranno cura di dotarsi di misure di disaster recovery, inclusi piani di continuità operativa che utilizzino i backup dei dati in tempo reale (il backup deve essere compiuto ogni 120 secondi) in sedi geograficamente separate all’interno dello Spazio Economico Europeo. Inoltre, dovrebbero essere disponibili strumenti di sicurezza che i giocatori possano impostare autonomamente: non si tratta di spuntare caselle, ma di integrare la protezione direttamente nel sistema.
Per quanto riguarda le regole tecniche dei giochi, sono ammessi solo generatori di numeri casuali (RNG) certificati. Gli organismi di verifica saranno responsabili di confermare che i risultati siano generati in modo sicuro e rimangano validi per tutta la durata della sessione di gioco. Nel frattempo, i sistemi di gioco devono disconnettere gli utenti dopo 20 minuti di inattività – con la possibilità per i giocatori di personalizzare la durata del timeout – ripristinando lo stato di gioco precedente al ritorno di un giocatore.
Gli ODV – organismi indipendenti nominati dall’ADM – sono tenuti a registrare tutte le fasi del processo di verifica, i test di integrità del sistema e le conferme di conformità. Questa documentazione sarà utile a supporto delle procedure di licenza e degli audit periodici di ADM. Parallelamente, i sistemi dei concessionari devono produrre report dettagliati sulle attività degli utenti, sullo stato del sistema e su eventuali irregolarità riscontrate durante il funzionamento.
Ma la lista di controllo va oltre l’infrastruttura. Uno dei cambiamenti più dirompenti è il divieto dei siti ‘Skin’, che impedisce agli operatori di gestire più piattaforme brandizzate con un’unica licenza. In precedenza, gli operatori potevano lanciare più Skin con un’unica licenza, consentendo un rapido ingresso sul mercato tramite accordi white-label. Ora, ogni concessionario può gestire un solo sito web. Ciò significa che non ci saranno piattaforme affiliate o con skin rinnovate, marchi paralleli o siti web alternativi collegati alla stessa licenza. Questo rappresenta un problema per gli operatori che hanno costruito il loro business su strategie di branding ad alto volume e basso costo. Alcuni analisti avvertono che il cambiamento potrebbe esercitare ulteriore pressione sugli sviluppatori di giochi e sugli ecosistemi di eSport, che un tempo consideravano le scommesse sulle Skin uno strumento redditizio di engagement e monetizzazione.
Altro punto dolente è, come si diceva all’inizio, l’aggravamento dei costi di conformità, che ovviamente avvantaggerà gli operatori che dispongono delle risorse per tenere il passo. Per i marchi più piccoli, invece, è forte la probabilità di uscire dal mercato.
In definitiva, una parte degli addetti ai lavori avverte che la ‘repressione’ potrebbe spingere alcuni giocatori a rivolgersi alle piattaforme del mercato nero, soprattutto se l’applicazione delle misure non sarà accompagnata da chiare alternative legali. Tuttavia, ADM è convinta che il suo quadro normativo modernizzato genererà oltre 350 milioni di euro in commissioni e 100 milioni di euro di entrate annue, mantenendo al contempo l’Italia ai vertici nel gioco digitale regolamentato in Europa.
PressGiochi
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