La Corte di Cassazione conferma il reato di peculato per un gestore di apparecchi da gioco che si sarebbe impossessato delle somme da lui raccolte a titolo di canone di
La Corte di Cassazione conferma il reato di peculato per un gestore di apparecchi da gioco che si sarebbe impossessato delle somme da lui raccolte a titolo di canone di concessione dell’A.A.M.S. e di prelievo erariale unico (PREU), oltre che del canone di interconnessione e di apparecchi forniti dalla concessionaria.
“Secondo l’informazione provvisoria diffusa, non essendo state ancora depositate le motivazioni, le Sezioni unite di questa Corte, – ha spiegato la Cassazione – hanno statuito che l’omesso versamento del prelievo unico erariale dovuto sull’importo delle giocate, al netto delle vincite erogate, da parte del gestore degli apparecchi da gioco con vincita in denaro – così come del concessionario per l’attivazione e la conduzione operativa della rete per la gestione telematica del gioco lecito – integra il delitto di peculato”.
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