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Casinò Venezia. Mozione del M5S su “contrasto alla ludopatia tra giovani e giovanissimi”

Gli eventi serali denominati “giovedì sotto le stelle” organizzati da giugno a settembre presso il giardino del Palazzo di Ca’ Vendramin – Calergi, sede veneziana del Casinò tornano sui banchi

02 Novembre 2016

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Gli eventi serali denominati “giovedì sotto le stelle” organizzati da giugno a settembre presso il giardino del Palazzo di Ca’ Vendramin – Calergi, sede veneziana del Casinò tornano sui banchi del consiglio comunale. I primi di ottobre un’interrogazione del PD chiedeva ulteriori spiegazioni in merito all’iniziativa, la scorsa settimana invece il M5S ha presentato una mozione con la quale impegna il Signor Sindaco e la Giunta a prendere le distanze dal C.d.A. della società C.d.V.G. chiedendo l’esclusione in futuro di questa modalità di promozione.

Di seguito il testo della mozione a cura di Sara Visman, Davide Scano ed Elena La Rocca.

“Premesso che nella delibera in oggetto tra le motivazioni che hanno portato alla scrittura del nuovo regolamento comunale in tema di giochi si legge: “(…) rilevato che in data 25 febbraio 2016 la Prefettura di Venezia, il Comune di Venezia, i Comuni della Provincia di Venezia (…) hanno firmato un protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela delle fasce deboli”;

considerato che
– la diffusione di slot-machines, sale bingo e sale scommesse in tutto il territorio comunale, a seguito della deregolamentazione in materia, provoca non pochi problemi di ordine pubblico e di degrado sociale, com’è sotto gli occhi di tutti. Sono molte infatti le persone che arrivano al punto di rovinare la propria esistenza per la “febbre da gioco”;
– pur scontando scarsi poteri in tale materia e la volontà del governo nazionale di continuare a “far cassa” con il gioco d’azzardo elettronico, l’amministrazione comunale ha approvato un regolamento teso a limitare il gioco in determinati orari come pure a porre dei limiti, di carattere urbanistico, all’apertura di nuovi locali dedicati al gioco;
considerato tuttavia che
– da giugno a settembre presso il giardino del Palazzo di Ca’ Vendramin – Calergi, sede veneziana del Casinò sono stati organizzati una serie di eventi serali denominati «Giovedì sotto le stelle», dedicati specificamente ad un pubblico giovane e giovanissimo. Gli happening prevedevano, per 4-5 ore, l’intrattenimento musicale con il dj ed un servizio lounge-bar nel giardino di Ca’ Vendramin Calergi;
– l’accesso al giardino era gratuito, minorenni compresi come confermato dallo stesso C.d.A. della società C.d.V.G. S.p.A. durante la seduta della X Commissione congiunta alla VIII del 30 giugno scorso. Ebbene, in giardino, con una consumazione del costo di 10 euro, comprensiva di bibita e due finger-food, i maggiorenni ricevevano un buono dello stesso valore da utilizzare ai piani superiori del Palazzo ai tavoli da gioco o alle slot-machines;
– la situazione, alquanto ambigua, di vicinanza dell’ attività di intrattenimento a quella del gioco d’azzardo e la possibilità di accedere ai giochi con estrema facilità ed in un contesto accattivante, invoglia i giovani ad avvicinarsi alla pratica del gioco;
– è totalmente contradditorio ed eticamente deplorevole che la stessa Amministrazione comunale si faccia promotore di campagne contro la ludopatia, specie con riferimento alle categorie più deboli (giovani e pensionati), e poi il Consiglio di Amministrazione della Casa da Gioco, di nomina del Sindaco, si permetta di incentivare il gioco d’azzardo con tutti i rischi socio-sanitari connessi, per un mero fine di marketing aziendale;
tutto ciò premesso e considerato,
il Consiglio comunale di Venezia impegna il Signor Sindaco e la Giunta
– prendere decisamente le distanze dal C.d.A. della società C.d.V.G. con comunicazione ufficiale chiedendo l’esclusione in futuro di questa modalità di promozione posto che, non si rivolge a facoltosi ospiti consapevoli di rimpinguare le casse del Comune, ma va a pescare in un bacino di utenza prevalentemente di giovani veneziani, moltissimi dei quali non autosufficienti economicamente, avvicinandoli pericolosamente alla pratica del gioco d’azzardo con le potenziali conseguenze che conosciamo”.

PressGiochi