25 Aprile 2024 - 07:00

Casinò Saint Vincent. Aggravi (Ass. Finanze): “Tagliare i costi e riguadagnare la fiducia delle banche per dare risposte alla comunità.”

Nella giornata di ieri si è tenuta presso la Regione Valle d’Aosta una lunga discussione interamente dedicata alla difficile situazione della Casa da gioco di Saint-Vincent. Il Consiglio regionale si

27 Settembre 2018

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Nella giornata di ieri si è tenuta presso la Regione Valle d’Aosta una lunga discussione interamente dedicata alla difficile situazione della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il Consiglio regionale si riunirà in sessione straordinaria anche domani, venerdì 28 settembre per discutere delle azioni da adottare in merito al Casinò e votare una risoluzione sempre concernente la Casa da gioco.

 

Il Presidente della quarta Commissione, Pierluigi Marquis, ha preso la parola per ricostruire la situazione della Casa da gioco, «a partire dall’approvazione della legge regionale 2/2017 riguardante proprio il risanamento finanziario della Casinò de la Vallée Spa. Questo provvedimento ha condotto alla stesura del Piano di risanamento, prevedendo di ottenere risultati nel corso di un triennio. Si è trattato di un percorso difficile, ma affrontato in modo innovativo, anche con l’introduzione di procedure di monitoraggio della sua attuazione. Il Piano si reggeva su due condizioni: da una parte il sostegno pubblico erogato in tre tranche; dall’altra il sostegno del sistema creditizio. Anche questioni esogene hanno fatto sì che venisse un po’ meno la disponibilità istituti di credito. Tutto ciò ha portato alla situazione di tensione finanziaria della Casa da gioco. Il bilancio del 2016 ha fatto registrare un disavanzo gestionale di 46 milioni; il bilancio 2017 chiude a meno 21,5 milioni di euro. Sia chiaro che non ci aspettavamo un attivo sul 2018, che presumibilmente si collocherà a un meno 3 milioni. Ciò sta a significare che è stato intrapreso un percorso in cui sono state somministrate terapie al malato; la cura è iniziata e sta manifestando il suo effetto positivo. Ma non è sufficiente, occorrerà intervenire ancora sui costi di gestione. Per la prima volta, gli introiti superano costi operativi: è un segnale positivo, anche se c’è il peso degli ammortamenti, del costo del denaro, oltre ai problemi di natura finanziaria.» Il Consigliere Marquis, ha poi ricordato come «sia stato presentato il bilancio 2017 del Casinò, che deve essere sopposto all’Assemblea dei soci entro il 30 settembre. Intanto, sono state presentate le linee guida per predisporre l’aggiornamento di manutenzione del Piano, necessario alla luce di un anno di gestione.»

Tornando sulla riunione di ieri della quarta Commissione, il Presidente Marquis ha affermato: «Abbiamo audito il Socio Regione, nella persona dell’Assessore competente, e la governance. È stata rappresentata la necessità che il Socio Regione garantisca il proprio sostegno, se ancora crede in un’azienda che fattura 60 milioni di euro, che, pur non essendo più quella di una volta, può essere un fiore all’occhiello per la nostra regione. Bisogna avere approccio responsabile; auspico che il socio sappia trovare, attraverso un confronto in quest’Aula capace di superare i contrasti tra partiti, tra maggioranza e minoranza, una soluzione nell’interesse comune dei valdostani. Il dibattito deve essere trasparente, ognuno deve contribuire col proprio pensiero e col proprio bagaglio di esperienze. Ribadisco che ciò che emerso nella riunione della Commissione di ieri è importante: le audizioni ci hanno rappresentato una situazione di difficoltà e bisogna trovare una posizione politica il più possibile condivisa. Stiamo trattando il futuro di una delle più grandi aziende valdostane e sono convinto che con una pacata discussione si possa giungere ad una soluzione.»

L’Assessore alle finanze, Stefano Aggravi: «Stiamo valutando nel dettaglio le linee guida che ci sono state consegnate lunedì dalla governance del Casinò e che ieri abbiamo esposto in Commissione. Linee che presentano degli elementi di novità che devono essere vagliati sotto il profilo tecnico dagli uffici, perché le decisioni politiche devono essere prese con cognizione di causa.» L’Assessore ha declinato gli elementi di criticità, «che devono essere esaminati accuratamente: l’esposizione finanziaria, che non è solo legata alle banche ma anche a Finaosta e che coinvolge quindi la materia degli aiuti di Stato, con particolare riguardo alla questione della fidejussione; i costi aziendali, che sono in diminuzione ma lo sono anche i ricavi e bisognerà quindi intervenire sui costi del personale. L’intenzione è quella di trovare soluzioni perseguibili per dare continuità dell’azienda, ma oggi c’è la necessità di essere certi che queste misure siano attuabili, sotto il profilo tecnico, per non incorrere in scenari ancora peggiori di quello attuale. Il mio operato è sempre stato quello di tutelare l’ente Regione, perché vi è la necessità di dare una risposta per il futuro, anche dal punto di vista tecnico, per capire se le soluzioni sono definitive o sono soltanto di taccone. Dobbiamo modificare il nostro agire, valutando attentamente se queste soluzioni possano costituire la base per la continuità.»

Il Capogruppo dell’UV Renzo Testolin, ha stigmatizzato: «Manca oggi una linea politica condivisa. Il nostro timore è che, nel tempo che ci separa dall’assemblea dei soci, l’espressione del Governo regionale non sia univoca. Invece dobbiamo uscire oggi da quest’Aula con la consapevolezza che la posizione della maggioranza è una ed è capace di dare punti certi. Abbiamo sempre operato nell’ottica di dare il nostro contributo positivo per giungere a una soluzione della questione Casinò. I dati comprovano ritorni comunque importanti, sia per il territorio, sia per le finanze regionali. Mediamente, si registrano 16-17 milioni di euro di ritorni fiscali negli ultimi 10 anni per le casse regionali, e 450-500 mila euro per le casse del Comune di Saint-Vincent. Siamo seriamente preoccupati che la soluzione proposta dall’Assessore vada a pregiudicare 600 posti di lavoro e gli investimenti posti in essere finora. Sollecitiamo dunque linee chiare anche nei confronti di interlocutori fondamentali come lo sono le banche, purtroppo influenzate negativamente dai recenti atteggiamenti della maggioranza. Ribadisco l’assoluta necessità da parte di tutti i Consiglieri di poter condividere una strada che porti, anche nel solco tracciato dal nuovo Piano strategico, a una soluzione proficua per la Casa da gioco e per la Valle d’Aosta tutta.»

La Consigliera Emily Rini (GM) ha affermato: «È doveroso trattare oggi in Aula questo tema, per il rispetto che dobbiamo portare a questo dossier. È un tema che ha ricadute importanti, purtroppo spesso banalizzate. E parlo di ricadute non solo per i dipendenti della Casa da gioco, ma anche di quelle che riguardano l’indotto, l’intera Valle d’Aosta. Noi rappresentiamo gli elettori, le valdostane e i valdostani, abbiamo il dovere di esprimerci, di dare risposte alla comunità valdostana. Occorre uscire dall’attitudine negativa che tanti, troppi, di noi stanno conducendo. Così si divide la comunità su un tema che invece dovrebbe vedere l’unione dei cittadini, così come l’unione di intenti in quest’Aula. Amministrare significa avere onori, ma anche oneri e responsabilità, come quando si affrontano dossier spinosi. Una maggioranza che non sa assumersi le proprie responsabilità e non sa decidere, non ne ha il coraggio, è una maggioranza inadeguata. Sono la prima ad esigere pareri tecnici e legali, ma noi Consiglieri non siamo tecnici, siamo politici. Oggi è il momento. Ci sono scadenze imminenti, basta fare melina. La confusione porta alle non decisioni. È forte su di me la responsabilità di dare risposte all’intera comunità valdostana. Chiedo di uscire con una posizione chiara, forte. Altrimenti siamo inadeguati a portare avanti un programma che, a questo punto, non sarebbe più condiviso.»

Il Consigliere Laurent Viérin (UVP) ha osservato: «L’intervento della Consigliera Rini è stato franco, riassume l’atteggiamento della maggioranza. Abbiamo lasciato lavorare il cosiddetto governo del fare, per non farci tacciare come il nemico. Ma oggi prendiamo definitivamente atto che nulla si è mosso. L’Assessore Aggravi in primis ha responsabilità su alcuni volet. La prima cosa da fare, già a fine luglio, da parte della Giunta, sarebbe stata l’adozione di un atto deliberativo, che fosse di erogazione o meno del nuovo finanziamento. D’altronde, le decisioni dell’Amministrazione vanno prese proprio con atti deliberativi. Chiediamo di portare finalmente in quest’Aula la linea della maggioranza da discutere. Poi ognuno la giudicherà, ma è essenziale conoscerla. In quest’estate questo dossier è stato soltanto mediatizzato, andando così ad aggravare la situazione dell’azienda. Aspettiamo che questo “fare” arrivi a portare almeno sul dossier più urgente soluzioni da condividere. La maggioranza non può continuare a rimandare, non può comportarsi come l’orchestra sul Titanic che ha continuato a suonare mentre affondava.»

Per il Capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, «la Valle d’Aosta non è solo Casinò, pur essendo questo un tema importantissimo. Il banco rischia di saltare: è importante quindi decidere in fretta. Le responsabilità sono principalmente della politica e sono il risultato di anni di gestione clientelare dell’azienda. Il Casinò ha sempre influenzato la politica: sul Casinò sono nate e morte maggioranze regionali, sono state costruite campagne elettorali. Adesso i tempi sono cambiati: la Casa da gioco potrà essere un atout in più di un’offerta turistica complessiva, ma non avrà più il ruolo che ha svolto nel passato. Oggi, constatiamo che la maggioranza attuale è nata senza avere un’idea di come affrontare questo dossier: questo è un fatto gravissimo e da irresponsabili. Le non decisioni di questi mesi hanno ulteriormente aggravato la situazione della Casa da gioco. Quando si vuole governare bisogna essere in grado di avere una visione comune da mettere in atto in periodi relativamente brevi.»

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha sostenuto come la Casa da gioco negli anni sia stata «un bancomat, uno strumento di clientela politica. Così è stato per troppo tempo. La responsabilità dell’attuale situazione di dissesto risale a scelte politiche sbagliate di chi ha governato negli anni. Oggi la situazione va valutata con prudenza, perché il Casinò risulta essere una realtà sovradimensionata, non più competitiva nel mercato italiano del gioco che ha avuto una profonda evoluzione. Lo scorporo dell’hotel e della casa da gioco è il contrario di quanto Impegno Civico sostiene nel proprio programma. Nella nostra campagna elettorale, il concetto di lavoro è stato fondante, insieme però con il concetto di uguaglianza. La crisi colpisce allo stesso modo altre imprese e altri lavoratori. In tempi di risorse sempre più scarse, il denaro dei cittadini non può essere impiegato in modo non oculato, il Casinò deve tornare a essere un’azienda, non un ammortizzatore sociale. Bisogna da subito fermare incarichi esterni e ulteriori assunzioni a tempo determinato, vanno rivisti gli stipendi di almeno una parte del personale, ormai slegati dalla realtà produttiva e dal contesto occupazionale valdostano. Vanno definiti criteri oggettivi e trasparenti per quanto attiene la razionalizzazione del personale. A nostro avviso, occorre poi smitizzare l’elemento dell’indotto, perché sono stati i Sindaci stessi di Châtillon e Saint-Vincent ad affermare che in questi Comuni c’è anche molto altro, non sufficientemente valorizzato. Non si può pensare a un Piano di solo rilancio del Casinò, piuttosto dell’intera zona, per potenziare tute le realtà del territorio.»

 

Il Consigliere Mauro Baccega (UV) ha sostenuto che «non vogliamo che la Valle d’Aosta, Saint-Vincent e Châtillon facciano la stessa fine di Campione, dove, dopo la chiusura del Casinò, vi è una situazione drammatica. La maggioranza attuale ha delle grosse responsabilità per non aver rispettato la legge regionale 7 del 2017 in materia di finanziamento del piano di ristrutturazione della Casa da gioco: non erogando l’ultima tranche, le banche hanno tolto la fiducia e questo ha posto in grosse difficoltà l’azienda, che, secondo quanto esposto dall’Amministratore unico. È il momento delle decisioni, di essere seri. Vogliamo dalla maggioranza un indirizzo su questo dossier perché è fondamentale per il suo futuro.»

 

L’Assessore Chantal Certan (ALPE) ha evidenziato: «Spiace che qualcuno pensi che tale discussione faccia perdere tempo, invece auspico che questo dibattito sia rinforzante e risolutivo. È evidente che in maggioranza ci siano opinioni diverse, ma se non fosse così ci saremmo presentati in una sola lista.  Non è però il momento di prendere posizione pro o contro il Casinò. La Casinò Spa ha un percorso, non sempre negativo. In Giunta ho cercato di sollecitare una discussione per mettere sul tavolo tutti gli aspetti, anche gli obiettivi raggiunti. L’Assessore Chatrian, lo scorso anno, aveva portato avanti un percorso molto difficile, anche per portare a conclusione in modo legittimo alcuni interventi già posti in essere e non sempre condivisi ed ha aperto una strada che a mio avviso è necessario perseguire e, se possibile, perfezionare. In questi ultimi mesi avremmo dovuto effettuare certi passaggi dapprima in maggioranza, perché è la maggioranza che deve assumersi le proprie responsabilità, anche su quello che non si fa e una scelta chiara della maggioranza non si è fatta. Non ho condiviso dichiarazioni e azioni personali, che hanno fatto male anziché delineare il percorso più adeguato per un’azienda che dà lavoro a tanti valdostani. Se davvero abbiamo a cuore il futuro di questa società e della Valle d’Aosta, dobbiamo giungere ad una posizione condivisa, la migliore possibile. Ma se non c’è la volontà politica, che oggi è inderogabile, questo purtroppo non avverrà.»

 

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha spiegato la posizione del suo gruppo: «Votando contro l’aggiunta del punto sul Casinò all’ordine del giorno di questo Consiglio, non volevamo sottrarci alla discussione, ma piuttosto evidenziare come oggi vi sia la totale mancanza di proposte valide per salvare la Casa da gioco. E il dibattito di questa mattina lo ha confermato: stiamo discutendo di cosa? Al momento gli unici documenti che abbiamo sono un piano industriale che non è stato rispettato, delle linee guida per aggiornare tale piano, ma soprattutto si chiedono altri 48 milioni di euro dei cittadini valdostani per salvare l’azienda, ma senza fornire nessun tipo di soluzione. Quando e se saranno fatte delle proposte valide per salvare l’azienda, noi saremo pronti a discuterle.»

 

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha aggiunto: «Tutti quanti siamo favorevoli a salvare il Casinò, ma il problema vero è a che prezzo lo salviamo. Si parla di malato non terminale, di validità del vigente piano, ma poi vengono presentate delle linee guida che annunciano la necessità di una tranche di 5 milioni, di una fidejussione di 7.2 milioni e di ricomprarsi le strutture una seconda volta (vedi il Grand Hôtel Billia) date dalla Regione a disposizione della società Casinò. Il che significa che Finaosta, che ha crediti da esigere alla Casinò, decide di rinunciarvi. Aggravi è preoccupato da un punto di vista tecnico, ma il compito della nostra Assembla è: salviamo il Casinò fino a che importo? I cittadini valdostani vogliono veramente questo? Vogliamo dare ulteriori 48 milioni di euro dei cittadini valdostani? Il Consiglio deve affrontare questa tematica, ma non lo sta facendo e questa è una posizione irresponsabile.»

 

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha dichiarato: «Il nostro gruppo è in maggioranza e gradiremmo oggi definire il percorso. Non possiamo nasconderci, siamo preoccupati del fatto che ad oggi il bilancio non sia stato ancora approvato. Dobbiamo impegnare il Governo ad aggiornare il Piano. Tutti vogliamo salvare il Casinò, ma non si discute sul come. Il passaggio è puramente politico. Dobbiamo darci dei tempi, perché stiamo sottovalutando l’alta tensione finanziaria in cui si trova l’azienda. Per inerzia politica e indecisione del socio, le banche hanno fatto un passo indietro. Bisogna ridurre ulteriormente il costo del personale e ridefinire la posizione debitoria dell’azienda. Per quanto riguarda il sostegno di natura pubblica, ALPE non vuole investire un centesimo in più rispetto a quanto stabilito lo scorso anno con l’approvazione della legge. É così che si può far camminare l’azienda con le proprie gambe, salvaguardare l’indotto diretto e indiretto e garantire il gettito di natura fiscale. La criticità va risolta, non possiamo abdicare o delegare qualcun altro. Questa discussione è fondamentale. Il pubblico parla per atti, e non su facebook, e oggi la strada deve essere individuata.»

Il Vicecapogruppo di UV, Luca Bianchi, ha evidenziato «le visioni diverse interne alla maggioranza sulla gestione di dossier particolarmente delicati per la Regione, come quello del Casinò o della scuola polmone. Oggi, la linea della maggioranza sulla Casa da gioco non la conosce nessuno: né noi, né i valdostani, né i lavoratori dell’azienda, né tantomeno la maggioranza stessa. Il Casinò rende una media di 17 milioni di euro all’anno: se quest’azienda chiude, queste risorse non saranno a bilancio della Regione e non potremo quindi dare risposte ad altri settori (agricoltura, edilizia…). Siamo amministratori e dobbiamo fare il bene dei valdostani: parlando di Casinò non perdiamo tempo, perché oggi il Casinò ha bisogno di una risposta politica. Per il suo bene, ma anche per quello del territorio valdostano. La mancanza di una visione è una gravissima mancanza di questa maggioranza.»

Il Capogruppo di Mouv’, Stefano Ferrero, ha confermato «il sostegno all’Assessore Aggravi per come sta conducendo questo problema, perché lo fa con la diligenza del buon padre di famiglia. Forse si ha nostalgia della gestione del passato, ma oggi è in atto un cambiamento nel modo di fare politica. Sappiamo qual è la cura per il Casinò e la sanno anche i lavoratori: bisogna fare un taglio dei rami secchi, perché non si ha mai avuto il coraggio di fare pulizia. È una pulizia molto impegnativa, ma che doveva essere cominciata. Oggi, c’è una realtà: l’obiettivo posto dal piano di ristrutturazione non è stato conseguito. In un’azienda privata, l’amministratore unico verrebbe sostituito; qui, invece, c’è un amministratore che continua a fornire documenti, che ogni volta sono innovativi e che sono un fine esempio di finanza creativa, ma non è con la finanza creativa che si fanno le scelte, con la cognizione di causa. Bene fa quindi l’Assessore a voler valutare attentamente il dossier: non si tratta di ritardi. La prima preoccupazione è la sorte per i lavoratori, anche se per i lavoratori di altre società della bassa Valle (vedi la Lavazza) che hanno chiuso, quanti soldi sono stati investiti? Chi ha a cuore la giustizia e l’equità deve anche guardare il complesso delle spese in modo da non creare ulteriori privilegi. E se guardiamo al passato c’è una verità: la Casa da gioco ha avuto un trattamento di favore rispetto a tutte le altre unità produttive della Valle d’Aosta. Dobbiamo tenere conto di una realtà che è cambiata, il mondo del gioco sta cambiando profondamente e chiederci: ci sono i soldi da spendere?»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha condiviso il fatto che «la decisione su questo dossier deve essere politica. Bisogna prendere atto del fatto che i componenti la maggioranza hanno posizioni politiche diverse e trovarne una sintesi è un nostro obiettivo. Nel corso dell’estate non è passato giorno senza l’invio di un comunicato stampa, la presentazione di una richiesta di documenti e di approfondimenti da parte di chi ha affossato il Casinò. Le responsabilità della situazione attuale della Casa da gioco non vanno di certo ricercate in questa maggioranza. noi ci siamo assunti l’impegno a risolvere questa situazione per quanto grave. Il nostro sostegno va confermato all’Assessore Aggravi e alla Giunta per far sì che si trovi una soluzione tecnica e politica che contemperi esigenze di continuità aziendale, di legittimità e di sostenibilità della struttura.»

La Consigliera Daria Pulz (IC) ha affermato: «Non sono tuttologa, ma sono abituata a pensare, piuttosto che a parlare, quando non ho profonda cognizione di causa. Questa situazione drammatica è frutto di una parabola da tempo discendente; un processo che richiama a serie responsabilità quanti da anni hanno posto radici in quest’Aula e ora con invidiabile retorica ci spiegano come salvare il Casinò. Manca il protagonista principale: il futuro. Non c’è una prospettiva politica convincente sull’affaire Casinò da parte di una maggioranza che forse si è costituita troppo presto, senza condivisione, senza lungimiranza. Il futuro della Casa da gioco va ripensato, promuovendo la riqualificazione del settore del turismo. Il Casinò è da sempre fonte di inquinamento nella vita sociale e politica della nostra regione, come le sale slot che hanno cambiato i contorni del settore.»

La Consigliera Patrizia Morelli ha osservato: «ALPE non ha mai banalizzato né strumentalizzato il problema, e soprattutto non lo ha fatto quando ha governato. Il collega Chatrian, quando si è assunto l’onere di questo dossier, ha portato a casa delle soluzioni: lo abbiamo fatto per l’interesse e per la considerazione che un’azienda come il Casinò merita dalla classe politica e su questa linea abbiamo proseguito anche in questa Legislatura. Sulla questione Casa da gioco, pensavamo che si sarebbe data continuità al percorso intrapreso nella scorsa Legislatura, ma ci stiamo rendendo conto che forse così non è, di fronte alla difficoltà di mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori che devono concorrere in modo propositivo alla soluzione del problema. Questa è una difficoltà, ma bisogna trovare la migliore soluzione possibile, nella legalità ed evitando gli errori del passato, affinché il Casinò si regga sulle proprie gambe e non si trasformi in un dramma come quello di Campione. Questa nostra maggioranza, oggi, deve dare un segnale chiaro e annuncio che stiamo lavorando ad una risoluzione.»

Per il Consigliere Luigi Bertschy (UVP), «il fallimento oggi c’è, ma non è del Casinò, bensì del Presidente Spelgatti, della Lega, della maggioranza che non ha saputo costruire una squadra. Eppure, quando si va al Governo, occorre innanzitutto trovare un equilibrio nella maggioranza. Parlare del Casinò oggi non fa consenso, ma siete troppi a parlarne male e dovete dividervi in troppi il consenso. Non si cancella il passato politico e personale iscrivendosi ad un nuovo movimento e non si affronta un dossier così importante buttando in pasto all’opinione pubblica cifre a casaccio e parlando solo di sprechi. Se l’azienda chiudesse, si creerebbe una voragine in Valle d’Aosta. Vanno fatte scelte, così come rinunce. Alla fine di questa discussione, bisogna avere linee politiche chiare, su cui ognuno sarà libero di esprimersi per giungere ad una linea condivisa. Altrimenti decretiamo la fine di questa maggioranza e ripartiamo per affrontare questo dossier.»

Il Consigliere dell’UV Augusto Rollandin ha ribadito che «non si può più trascinare in eterno questa problematica. Se il piano approvato a suo tempo deve avere degli aggiustamenti facciamoli, ma non esiste che gli impegni presi non siano rispettati e mi riferisco al versamento della terza tranche. Questa mancata erogazione ha generato problemi, anche nell’esposizione finanziaria dell’azienda. Qui, voglio poi ricordare che non c’è un’azienda in Valle d’Aosta, dalla Cogne in giù, che non abbia avuto interventi da parte della Regione: negarlo significa non conoscere la Valle. Possono essere stati fatti degli errori, ma lo si è fatto perché l’azienda rendeva alla Regione e per i suoi lavoratori. Oggi è il tempo di scegliere, per evitare traumi. La maggioranza deve chiarirsi le idee e dobbiamo decidere con chiarezza. Dobbiamo concentrarci su di una soluzione percorribile che non può più essere rimandata.»

 

Pour le Conseiller de la Lega VdA, Roberto Luboz, «sur l’Affaire Casino la majorité est très fragile, mais il est à nous de savoir résister, si nous en avons la force et le courage, ou bien de succomber admettant notre faiblesse. Aujourd’hui il serait souhaitable une stratégie complètement différente par rapport au passé et qui soit partagée le plus possible: une stratégie qui puisse valoriser tous les atouts que la moyenne et basse Vallée peuvent offrir et non seulement le Casino. Aujourd’hui, je souhaite que nous sachions trouver un accord clair pour donner une réponse certaine et complète à la communauté valdôtaine, à la citoyenneté de Châtillon et Saint-Vincent, à leurs administrateurs et aux travailleurs de la Maison de jeu.»

 

L’Assessore Stefano Aggravi ha replicato: «Quella che abbiamo vissuto è un’importante discussione, in cui sono emersi numerosi spunti. La soluzione da trovare è d’azienda, da compiere insieme: tagliare i costi, riguadagnare la fiducia delle banche, la serietà nei confronti dei fornitori per dare risposte alla comunità. Non mi nascondo dietro nessun parere tecnico, sono consapevole di dover compiere scelte in continuità, seppur molto forti.»

 

Il Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, ha aggiunto: «Ogni singola scelta dell’Assessore Aggravi è stata studiata insieme, abbiamo lavorato giorno dopo giorno, tutti i santi giorni, insieme. Ogni eventuale responsabilità dell’Assessore, me la assumo anch’io. Il Casinò è ancora salvabile, bisogna compiere scelte pesanti. Ogni singola parola fuori posto comporta comunque rumors della stampa, dei social. Per questo non ho rilasciato dichiarazioni, anche tenuto conto dell’estrema preparazione dell’Assessore Aggravi. In questo momento, i margini per le scelte politiche sono ridotti all’osso perché ormai la questione è diventata tecnica. Non è un caso che l’Assessore abbia continuato a farne un mantra. Non abbiamo procrastinato le scelte, ma abbiamo condotto tutti i passaggi tecnici necessari per compierle. Nella prospettiva di cambiare la governance del Casinò, abbiamo ipotizzato varie proposte, comprensive dell’individuazione di professionisti, vagliando anche il cambiamento totale degli attuali vertici. Sono soluzioni da vagliare da parte della maggioranza. Ribadisco che la Casa da gioco può essere salvata nell’interesse di tutti i valdostani. Però devono essere affrontate scelte molto dure.»

 

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