“È impossibile negare che gli esercenti abbiano fatto la loro parte. Si sono spesi con una partecipazione, sensibilità generosità importate. Sono temi che si trattano ormai da anni, si pensi
“È impossibile negare che gli esercenti abbiano fatto la loro parte. Si sono spesi con una partecipazione, sensibilità generosità importate. Sono temi che si trattano ormai da anni, si pensi a 12 anni fa quando fu emanata la legge regionale della regione Lombardia n°8 del 2013.
Negli ultimi anni, è stato fatto un lavoro importante in cui la formazione è stata sicuramente fondamentale. Sono stati organizzati 350 corsi di formazione per gli operatori per guidarli nella loro relazione con i clienti e per essere in grado di comprendere i rischi legati al gioco d’azzardo patologico”.
Lo ha dichiarato Gabriele Cartasegna (direttore generale di CAPAC) durante l’evento organizzato da EGP Fipe dal titolo ‘Giochi pubblici: il punto sul percorso di qualificazione e sicurezza dei punti vendita’.
“È essenziale, quindi, – ha spiegato Cartasegna – una formazione per gli esercenti che permetta loro di giocare un ruolo attivo nella relazione con il cliente e che gli permetta di captare eventuali segnali della patologia.
Dall’esperienza maturata sul campo, è possibile notare una contraddizione di fondo: tutto queste misure possono aver contribuito a far giocare un ruolo attivo agli operatori che hanno dimostrato un’attenzione nei confronti del comportamento di gioco degli avventori ma non hanno permesso l’altro obiettivo ovvero quello di diminuire il gioco. I giocatori non sono diminuiti, si sono semplicemente spostati anche verso altre possibilità anche verso l’offerta online.
Quindi, come agire? La formazione rimane un tema attuale: continuare l’attività formativa è fondamentale per tutti i soggetti che in diversi modi sono legati al settore del gioco. Ma non è sufficiente. C’è anche da considerare tutto il mondo della digitalizzazione legato all’inserimento di soluzioni e strumenti digitali all’interno dei centri vendita.
Altro tema fondamentale è quello l’uniformità nel quadro normativo nazionale: è necessario stabilire norme quanto più uniformi sull’intero territorio nazionale. Solo per fare un esempio
la normativa sui luoghi sensibili varia da un area geografica all’altra e ciò provoca l’assenza di uniformità a livello territoriale.
Risulta quindi necessario investire sulla formazione coinvolgendo anche altri soggetti competenti come ad esempio addetti sanitari delle Asl che possano guidare gli operatori nel sostegno ai giocatori più vulnerabili.
È poi fondamentale gestire il tema del gioco online che fino ad oggi è stato tenuto in un cassetto.
La formazione degli esercenti è su tematiche prettamente relazionali quindi sulla gestione e la relazione del cliente. Sono senza dubbio dei temi importanti ma serve fare un passo in più nella logica della regolamentazione del comparto. Nel prossimo futuro la formazione degli esercenti deve estendersi anche su temi tecnici e sanitari legati al tema del gioco.
Per poter esercitare l’attività di raccolta del gioco, l’esercente deve possedere un prerequisito cioè aver assolto in modo completo i propri obblighi formativi, e deve avere una certificazione che lo attesta”.
PressGiochi