“Apprezzo questo evento perché permette un confronto tra parti diverse e queste sono le occasioni migliori per raggiungere le soluzioni migliori. Negli anni abbiamo perso l’occasione di stare insieme agli
“Apprezzo questo evento perché permette un confronto tra parti diverse e queste sono le occasioni migliori per raggiungere le soluzioni migliori. Negli anni abbiamo perso l’occasione di stare insieme agli Osservatori, come quello sul gioco al Ministero della salute. Voglio mettere al centro la salute nel mio intervento. Questo governo sa perfettamente che le gare non si possono fare se esistono i distanziometri che impediscono il 98% del territorio. Bisogna essere consapevoli che inibire il 98% del territorio impedisce allo Stato di mettere a bando una concessione con la quale non si potranno mettere a terra i servizi. Questo impedisce di fare le gare.
L’offerta pubblica va regolamentata, ma le proroghe sono state necessarie in attesa di mettere d’accordo le Regioni. Dal 2011 al 2025 abbiamo distanziometri espulsivi poi sterilizzati dalle Regioni. Questo ha fatto che si che chi ci fosse rimanesse ma si bloccassero le nuove aperture.
Il tema della salute deve essere in cima agli interessi costituzionali che sono tanti. Ma la politica regionale messa a terra va valutata con serietà facendoci consigliare da esperti sanitari che abbiano l’obiettivo comune di risolvere il problema sanitario senza creare problemi collaterali assurdi come la perdita occupazionale e favori alla criminalità organizzata”
Lo ha dichiarato Geronimo Cardia presidente di Acadi partecipando al convegno alla Camera sul ‘Gioco legale: serve una riforma’.
“Questa situazione di proroghe delle concessioni – ha proseguito Cardia – è il risultato della natura espulsiva dei distanziometri introdotti dalle regioni dal 2011 fino ad oggi. Si tratta di distanziometri che rendono impossibile bandire gare per l’assegnazione delle nuove concessioni, penalizzando così le imprese, che si trovano a subire continue proroghe per periodi di tempo troppo brevi per consentire investimenti in tecnologia.
La tecnologia, ed è il secondo argomento che ho sollevato, può essere utilizzata per la tutela della salute degli utenti. In questo incontro ho anche evidenziato come i dati dal 2015 al 2023 mostrino un aumento complessivo della domanda di gioco per tutte le tipologie, mentre è diminuita quella relativa agli apparecchi. Limitazioni legate a distanze e orari sono state previste e continuano a essere applicate quasi esclusivamente agli apparecchi.
Questo ha determinato anche effetti collaterali, come la perdita di gettito erariale. A dicembre 2024, per la prima volta, il gettito erariale complessivo del settore è calato, perché l’aumento della tassazione sugli apparecchi non è riuscito a mantenere elevato il livello di entrate. Inoltre, si stanno perdendo presìdi di legalità sui territori, poiché molte aziende che operano nel settore degli apparecchi stanno chiudendo.
Abbiamo quindi posto il problema: se non si tutela la salute, dal momento che la spesa per il gioco continua ad aumentare, come si può continuare a sostenere la necessità che la riforma preveda ancora distanziometri e limitazioni orarie? Piuttosto, occorre fare sistema, come già avviene in alcune regioni, creando una collaborazione tra operatori pubblici e privati. È necessario destinare risorse pubbliche alle regioni e ai comuni per contrastare in modo realmente efficace il disturbo da gioco d’azzardo.
Bisogna inoltre prevedere strumenti come il registro di autoesclusione, che ha già dimostrato la sua efficacia, estendendolo anche agli apparecchi. E soprattutto, il vero obiettivo deve essere quello di riunire tutti gli attori del settore attorno a un tavolo per sviluppare un prodotto che sia autenticamente sicuro, con caratteristiche tali da garantire la massima tutela per l’utente” ha concluso
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