20 Aprile 2024 - 13:28

Capitanucci (And): “Nella provincia di Varese 150 esercenti nel 2015 hanno rinunciato alle slot”

Nella splendida cornice di Villa Oliva a Cassano Magnago si sta tenendo questa mattina il convegno organizzato dall’associazione And – Azzardo e nuove dipendenze dal titolo ‘Mappando il  tesoro azzardato”.

29 Aprile 2016

Print Friendly, PDF & Email

Nella splendida cornice di Villa Oliva a Cassano Magnago si sta tenendo questa mattina il convegno organizzato dall’associazione And – Azzardo e nuove dipendenze dal titolo ‘Mappando il  tesoro azzardato”.

Un momento per fare il punto delle azioni di mappatura georeferenziata e psicosociale attuate nell’ambito del progetto “Liberandoci dall’overdose da gioco d’azzardo” finanziato da Regione Lombardia, Ente Capofila il Comune di Samarate, con AND quale responsabile scientifico ed attuativo. Il Convegno vuole proporre una riflessione sull’impatto della penetrazione delle occasioni di gioco d’azzardo nei mondi di vita quotidiani.

 

Come ha ricordato la dott.ssa Roberta Smaniotto, psicoterapeuta di AND – in apertura dell’evento, “sono tantissimi i Comuni della provincia di Varese in prima fila contro il gioco d’azzardo”. “E’ incessante – ha detto – lo scompiglio creato dalle macchinette da gioco, ormai in ogni dove. Il comune di Buguggiate è stato uno dei primi a fare una ordinanza per limitare l’uso degli apparecchi da gioco e  dobbiamo fare massa critica per fermare l’azzardo in tantissimi comuni sul nostro territorio. Tuttavia sono moltissime le amministrazioni che si sono unite per un regolamento contro la diffusione di queste attività”.

 

“La regione Lombardia – ha ricordato la presedente di And Daniela Capitanucci – nel 2015 ha raccolto 13.845 milioni di euro dal gaming; è stato attivato il progetto finanziato dalla Regione con il sopporto dei comuni di Varese e dell’associazione And ‘Mappando il gioco d’azzardo’. Oltre 23 comuni hanno aderito. In provincia di Varese il 5,4% del Pil finisce nelle macchinette da gioco; ci sono più di 1000 slot nei bar della provincia e sono 3 i comuni che si sono privati delle slot sul proprio territorio.

Soprattutto in provincia, nei piccoli paesi – ha continuato Capitanucci –  c’è una presenza massiva di slot machine. Nel 2015 il numero dei locali autorizzati ad avere apparecchi tuttavia è calato di 150 unità grazie all’opera di sensibilizzazione avviata”.

È fondamentale continuare a documentare e comunicare i dati sulla problematica legata alla dipendenza da gioco d’azzardo. Grazie a questo progetto abbiamo realizzato una mappatura georeferenziata nei Comuni aderenti.

La Legge Regionale n. 8/2013 della Lombardia ha dato la possibilità ai Comuni di individuare nuovi luoghi sensibili e controllare come e quando vogliono i luoghi del gioco. Nel provvedimento si stabilisce che gli apparecchi collegati, dopo la pubblicazione sul Burl della Legge regionale n. 8/2013, devono rispettare il limite dei 500 mt.

Dalla mappatura georeferenziata emerge una penetrazione imbarazzante delle offerte di gioco nei luoghi sensibili. Nei piccoli Comuni coesistono a brevissima distanza luoghi sensibili, di vita e di socializzazione. Il presidio del territorio da parte dei Comuni è fondamentale per garantire l’applicazione di questa normativa. Ma, mi chiedo – continua il presidente And – che futuro ci attende? Gli amministratori devono muoversi su tutti i livelli istituzionali per fermare il gioco d’azzardo.  Quel che abbiamo trovato è che se le disposizioni della legge regionale 8/13 dovessero essere messe in pratica, buona parte degli apparecchi oggi in circolazione non sarebbero conformi per la loro localizzazione… e quindi andrebbero rimossi. Quali conseguenze di questa penetrazione? Esercizi un tempo destinati ad aggregazione spontanea, in particolare i bar, modificando l’offerta alla clientela hanno di fatto mutato la loro natura; si sono trasformati da luoghi di socializzazione a posti per giocare d’azzardo”.

 

LA MAPPATURA –  ‘Mappando il tesoro azzardato’ è il progetto che ha portato a realizzare una mappatura psicosociale in 15 comuni del territorio di Varese, ad opera di quattro ricercatori esperti nella materia del gambling. Il targhet non è stato solo quello degli apparecchi da gioco ma sono stati considerati anche i punti di offerta del gioco del Lotto, del Superenalotto e gratta e vinci. I luoghi monitorati: bar, pizzarie, edicola, sale slot e vlt La mappatura ha portato alla raccolta di 670 schede.

 

“Nel comune di Ispra, ad esempio, – ha affermato Capitanucci – alcuni esercenti hanno ridotto o eliminato le slot machine presenti dai propri locali. Inoltre, la collaborazione delle Amministrazioni è stata fondamentale per poter realizzare la mappatura psicosociale.

“Alcuni gestori ritengono che il vero problema da dipendenza da gioco non siano tanto le slot machine quanto i gratta e vinci considerati ben più pericolosi”.

Dalla mappatura psicosociale emergono atteggiamenti interessanti da parte di alcuni gestori che riconoscono casi di dipendenza e che denunciano come siano spesso gli stessi clienti a chiedere loro di collocare le slot in zone poco accessibili per poter avere più privacy.  Sono stati 670 i clienti di luoghi da gioco osservati di cui 211 donne e 459 uomini.

I nostri osservatori psicosociali hanno trascorso ore a contatto con i giocatori e percepito in maniera molto forte le varie forme di dipendenza dal gioco; sono emersi dati interessanti anche rispetto all’atteggiamento fisico corporeo dei giocatori”.

 

PressGiochi