24 Aprile 2024 - 14:38

Capitanucci (AND): “Il Sott.segr. Baretta più preoccupato per il futuro dell’industria che per la salute dei cittadini”

Emilia Romagna. Bertani (M5S): “Regione non finanzi associazioni che installano slot machine nei propri circoli”   L’Associazione di Promozione Sociale AND-Azzardo e Nuove Dipendenze impegnata da anni nella cura delle

30 Maggio 2017

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Emilia Romagna. Bertani (M5S): “Regione non finanzi associazioni che installano slot machine nei propri circoli”

 

L’Associazione di Promozione Sociale AND-Azzardo e Nuove Dipendenze impegnata da anni nella cura delle persone affette da “azzardopatia” accoglie con favore la sentenza n. 108/2017 della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale  dell’art. 7 della Legge della Regione Puglia n. 43 del 13/12/2013 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”. Contestualmente – fa sapere l’associazione attraverso le parole del suo presidente Daniela Capitanucci – AND coglie l’occasione per sollevare qualche perplessità sull’audizione del Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, in Commissione “Finanza e Tesoro” del giorno 17/05/2017 laddove il Sottosegretario ha espresso la sua preoccupazione, più che per la salute dei cittadini, per l’industria del gioco affermando: “…, il settore industriale,…, che vede a rischio mercato e occupazione,…”; il Sottosegretario Baretta ha inoltre apertamente contestato la proposta della Regione Lombardia sulle distanze dai luoghi sensibili e sugli orari di apertura sostenendo: “…, l’esito di questa proposta è, di fatto, la interdizione del gioco dal territorio, da qualsiasi territorio che non sia l’alta montagna ed alcuni tratti isolati della Pianura Padana.”.

 

La Corte Costituzionale si è pronunciata, confermando la legittimità costituzionale, sulla parte della normativa regionale volta a vietare il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di sale da gioco e all’installazione di apparecchi da gioco nel caso di ubicazione a distanza inferiore a cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, dai luoghi cosiddetti “sensibili” e cioè: da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e strutture ricettive per categorie protette.

 

L’aspetto più interessante preso in considerazione dalla Consulta è quello riguardante la “tutela della salute” laddove la Corte Costituzionale ha riconosciuto la legittimità della normativa regionale intervenuta per evitare la prossimità delle sale e degli apparecchi da gioco a determinati luoghi ove si radunano soggetti ritenuti psicologicamente più esposti all’illusione di conseguire vincite e facili guadagni e quindi al rischio di cadere vittime della “dipendenza da gioco d’azzardo”: fenomeno da tempo riconosciuto come vero e proprio disturbo del comportamento, assimilabile, per certi versi, alla tossicodipendenza e all’alcoolismo. La Consulta stabilisce inoltre che la disposizione regionale persegue in via preminente finalità di carattere socio-sanitario, estranee alla materia dell’ordine pubblico e della sicurezza, e rientranti nella materia di legislazione concorrente “tutela della salute” di cui all’art. 117, terzo comma, della Costituzione nella quale la Regione può legiferare nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale.

Alla luce di quanto sopra risulta pertanto fondamentale quanto sancito dalla Consulta che riconosce la possibilità alla legislazione regionale di intervenire per preoccuparsi delle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli al fine di prevenire “forme di gioco compulsivo”.

 

 

L’auspicio della Ns. Associazione – continua la dt.ssa Capitanucci – è che anche lo Stato e il Governo si allineino agli sforzi compiuti da Regioni, Comuni, Associazioni e da tutti coloro che operano nel settore del gioco d’azzardo lecito con finalità preventive e non lucrative, finalmente mettendo al centro dell’attività e della legislazione che verrà emessa la tutela della salute del cittadino preoccupandosi in particolare modo dei soggetti più deboli e quindi più esposti al rischio di forme di gioco compulsivo che potrebbe determinare conseguenze assai gravi sia dal punto di vista economico che sociale, sia direttamente che indirettamente. Chiediamo a tal proposito che vengano espressamente presi in considerazione anche i danni da gioco passivo subiti dai familiari dei giocatori patologici e dalle loro reti prossime.

Ci si augura inoltre che ciò che non è ancora riuscito a passare ormai da parecchi mesi in Conferenza Unificata Stato-Regioni (ultimo rinvio, il  25 maggio scorso), non venga sdoganato per altre vie, ad esempio attraverso la manovra bis in cui si ipotizza di includere quanto non accettato in Conferenza Stato-Regioni, di fatto escludendo il contraddittorio con tutti i soggetti portatori di interessi coinvolti, e soprassedendo persino a quanto dallo stesso Sottosegretario asserito, di voler raggiungere una intesa con tutti gli attori in “gioco”.

 

Che il Sottosegretario Baretta prenda finalmente in debita considerazione non solo gli interessi dell’industria del gioco d’azzardo, ma anche “i diritti dei cittadini italiani” costituzionalmente garantiti (art. 3, art. 32, art. 41, art. 47, art.53), invertendo radicalmente la direzione di marcia.

 

Non si può più prescindere dai cittadini italiani e dalle famiglie di coloro che sono rimasti vittima, loro malgrado, dell’azzardopatia”.

 

PressGiochi