25 Aprile 2024 - 06:28

Cangianelli (EGP FIPE) a PressGiochi: “Stiamo lavorando molto per affermare il ruolo degli esercenti come attori della prevenzione della dipendenza di gioco”

“Senza entrare nel merito delle bozze – lo faremo nelle prossime settimane -, il lavoro parlamentare e governativo relativo alla legge delega è lungo; tra adozione del Consiglio dei Ministri,

14 Marzo 2023

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“Senza entrare nel merito delle bozze – lo faremo nelle prossime settimane -, il lavoro parlamentare e governativo relativo alla legge delega è lungo; tra adozione del Consiglio dei Ministri, valutazione della Legge in parlamento, decreti delegati e loro analisi ancora a livello parlamentare, senza considerare il lavoro con le Autonomie locali, il percorso durerà quantomeno tutto il 2023 – vorrei sottolineare alcuni punti fermi a nostro avviso.

Si parla ancora di distanziometro: crediamo che questa soluzione abbia dimostrato di non essere quella più funzionale ed autorevoli società scientifiche indicano come possa essere controproducente per i giocatori patologici. Il distanziometro non ci pare uno strumento efficace nemmeno per disegnare le reti future: parliamo di servizi, non di beni, ed in uno scenario futuro di trasformazione digitale definire punti in modo rigido potrebbe anch’esso essere controproducente per il mercato e per gli interessi pubblici. Oltre 15 anni fa il Bando Bersani aveva questo modello: fu un successo di emersione, ma non come sistema di distribuzione del territorio (proprio per l’evoluzione della domanda)”.

Così Emmanuele Cangianelli di EGP FIPE dichiara a PressGiochi il proprio giudizio in merito alla legge delega che all’art. 15 contiene il riordino normativo dei giochi pubblici.

Come è strutturato oggi il mercato dei giochi? Quali sono i suoi numeri rispetto a due anni fa?

“Il cosiddetto Retail gaming ha generato nel 2022 circa il 50% della spesa di gioco ed ampiamente oltre il 50% del gettito erariale.

Si tratta di numeri decisamente peggiori di quelli del 2019 e misurano l’impatto sia di fenomeni “spontanei” (quali la digitalizzazione dei consumi) che straordinari (gli effetti di contrazione di una parte della rete non sopravvissuta al periodo pandemico, soprattutto nei bar) che indotti dal regolatore (gli ulteriori aumenti di tassazione sulla raccolta per ADI e scommesse, la ulteriore contrazione del payout ADI con i suoi effetti di riduzione di spesa, analoghi a quelli dell’aumento di base imponibile e aliquota sulle vincite VLT, fino agli straordinari oneri di proroga per le sale bingo)”.

In termini di qualificazione dell’offerta, cosa manca nella bozza di testo in circolazione?

“Stiamo lavorando molto per affermare il ruolo degli esercenti come attori della prevenzione. Ribadiamo la nostra visione: la prevenzione delle dipendenze e l’indirizzo alle cure opportune deve essere concentrato sulle persone; poiché siamo e saremo in un perimetro concessorio, il ruolo degli esercenti, dei “fornitori di gioco” – termine azzeccato coniato da nostri consulenti che ben descrive la filiera – deve essere riconosciuto e valorizzato per questa finalità sociale.

Desideriamo e lavoriamo, a livello Confcommercio, per mettere a sistema la formazione del personale e vediamo l’opportunità, con il “riordino” – come già affermato nella Intesa Stato – Autonomie del 2017 – di individuare standard nazionali per l’organizzazione dei punti vendita che ne affermino, verso i consumatori e l’opinione pubblica, la qualità di luoghi di gioco legale e responsabile”.

PressGiochi