25 Aprile 2024 - 20:50

Campione D’Italia. La crisi del Casinò colpisce l’intera comunità

La Crisi del Casinò di Campione, colpisce non solo i lavoratori, ma l’intero paese. “Siamo sempre stati additati come il paese del bengodi, dei privilegi- ha commentato il sindaco- Roberto Salmoiraghi Campione d’Italia è sempre

09 Agosto 2018

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La Crisi del Casinò di Campione, colpisce non solo i lavoratori, ma l’intero paese. “Siamo sempre stati additati come il paese del bengodi, dei privilegi- ha commentato il sindaco- Roberto Salmoiraghi Campione d’Italia è sempre stato invidiato, capisco che gli altri guardino alla nostra situazione con soddisfazione, adesso però siamo disposti a cambiare pelle”. Ieri la manifestazione che ha coinvolto non solo i dipendenti ma un’intera comunità. La maggior parte dei tremila residenti era dipendente del Comune o della casa da gioco. Adesso che la fabbrica dei soldi ha chiuso, la crisi è profonda. I 103 dipendenti comunali sono senza stipendio da febbraio e attendono ancora la metà della tredicesima. Al casinò chiuso dieci giorni fa hanno ricevuto lo stipendio di luglio, ma ad agosto non sanno se prenderanno la disoccupazione.

 

Non solo, i residenti in paese sono coperti dall’assicurazione sanitaria svizzera, fondamentale in un territorio che si trova a mezz’ora di strada dal confine. Ma la polizza funziona solo se lavorano. In pratica con il casinò chiuso è diventato un rischio anche ammalarsi. E poi si deve vivere in un paese dove tutte le utenze, a cominciare dalla corrente elettrica, vengono fornite dalla Svizzera. Non è un caso che tra i primi a bussare alle porte dell’exclave sia stato il Consiglio di Stato, il Governo del Canton Ticino, preoccupato per i troppi debiti non ancora pagati. Da saldare c’è il servizio di raccolta rifiuti per un totale di 300mila franchi svizzeri (pari a 260mila euro), altri 20mila franchi (poco più di 17mila euro) dovuti ai pompieri della vicina Melide, poi il debito con la Navigazione Lago di Lugano che ogni giorno attraverso il Ceresio garantisce i collegamenti con le motonavi, in questo caso 350mila franchi (303mila euro). Aggiungendo a questi debiti altri 300mila franchi (260mila euro) che Campione deve alle scuole ticinesi, il conto supera il milione di euro. Tra i primi lavoratori a essere licenziati, le nove maestre della storica materna Garibaldi, anche loro sul libro paga del Comune, come gli impiegati della posta.

 

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