Durante la seduta di venerdì 21 febbraio alla Camera dei Deputati, l’onorevole Andrea Romano (PD) ha presentata un’interrogazione a risposta orale rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze. Con l’interrogazione
Durante la seduta di venerdì 21 febbraio alla Camera dei Deputati, l’onorevole Andrea Romano (PD) ha presentata un’interrogazione a risposta orale rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze. Con l’interrogazione si chiedono maggiori informazioni sul mercato delle scommesse ippiche con una particolare attenzione sul rapporto concessionario e il versamento del Minimo Garantito anche in vista dell’imminente riordino del settore del gioco fisico.
“Per sapere – premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica n. 69 del 1998 ha riformato la gestione economica delle scommesse ippiche, trasferendone le competenze dall’unione nazionale incremento razze equine al Ministero dell’economia ed al Ministero dell’agricoltura, imponendo alle agenzie ippiche preesistenti il versamento del « Minimo Garantito », un importo annuale non più legato alla raccolta effettiva, ma parametrato alle scommesse raccolte nell’anno precedente alla riforma o, per le nuove concessioni messe a gara nell’anno 2000, l’importo offerto in sede di gara; sin dal 2001, le centinaia di imprese operanti su concessione dello Stato nella raccolta delle scommesse ippiche hanno denunciato alterate condizioni del mercato e ritardi da parte delle amministrazioni concedenti e ad attuare gli obblighi previsti nelle convenzioni di esecuzione delle concessioni, promuovendo dei giudizi arbitrali, come previsto nelle convenzioni stipulate; il fenomeno dilagante delle scommesse illegali, spesso online, è stimato, secondo gli ultimi dati pubblicati da Agipro nel 2023, intorno ai 18,5 miliardi l’anno; la vicenda ha avuto una prima conclusione, nel 2003, con la pronuncia del cosiddetto « lodo Di Maio » al quale si sono susseguiti decine di altri lodi che hanno accolto le ragioni dei concessionari riconoscendo l’incidenza dei riferiti fenomeni sul rapporto concessorio stabilendo di integrare il corrispettivo a favore del concessionario di una entità variabile tra il 12 per cento e il 18 per cento del corrispettivo stesso per la raccolta delle scommesse ippiche dal 2000 alla data di cessazione della concessione;
l’Agenzia per le dogane e i monopoli ha impugnato i giudizi arbitrali alimentando un contenzioso che negli anni è passato avanti dal tar Lazio, e finanche alla Corte Costituzionale, costringendo gli operatori a dover presentare esposti e diffide, per evidenziare come il mancato rispetto dei giudizi arbitrali abbia raddoppiato l’onere per lo Stato derivante da oltre 20 anni di interessi e di rivalutazione economica;
l’Agenzia per le dogane e i monopoli dal 2022 ha avviato una massiva azione di recupero delle somme compensate compreso l’invio di cartelle esattoriali da centinaia di migliaia di euro ad operatore;i concessionari hanno più volte proposto di sottoscrivere una transazione con i soggetti creditori, proponendo la rinuncia alla parte del credito derivante da interessi e rivalutazione ottenendo anche numerosi pareri positivi da parte dell’Avvocatura di Stato –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per risolvere la questione in premessa anche alla luce del riordino del settore dei giochi disciplinato dalla delega fiscale”.
PressGiochi