29 Marzo 2024 - 00:47

Calabria. Il Centrosinistra: «Sul gioco d’azzardo la Regione alza bandiera bianca»

Dura nota di Bruni (Misto) Bevacqua (Pd) e Tavernise (M5S) per le nuove modifiche al testo di legge regionale presentate in Commissione Antindrangheta.

19 Ottobre 2022

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Sul gioco d’azzardo e più in generale sulla ludopatia, continua a non esserci accordo tra maggioranza e opposizione. «Pare evidente che la Regione abbia alzato bandiera bianca», sostengono i capigruppo di minoranza – Amalia Bruni del Misto, Domenico Bevacqua del Pd, e Davide Tavernise del Movimento 5Stelle – che hanno messo nero su bianco un vero e proprio j’accuse nei confronti del centrodestra che proprio ieri ha portato in Commissione Antindrangheta, presieduta dal leghista Pino Gelardi, una nuova modifica alla legge regionale che a maggio aveva subito già un ritocco sui tempi di adeguamento da parte dei gestori alle prescrizioni esistenti circa la loro ubicazione.

Come si legge in una nota de “ilReggino.it”, tra le polemiche e il voto contrario dell’opposizione, in quel caso, in aula, si decise di ridurre la proroga alla fine del 2022, rispetto alla data ipotizzata in un primo momento di fine 2024. L’opposizione giurò che avrebbe fatto battaglia sul punto ed è quello che è successo ieri in Commissione dove è stata portata una proposta di modifica che reca la firma di tutti i capigruppo di maggioranza, che tende a eliminare dalla legge regionale alcune limitazioni come le fasce orarie di apertura che ora verranno decise dai sindaci (che saranno esposti quindi a pressioni e a rischi maggiori, fanno notare dall’opposizione), e aboliscono la distanza di 500 metri dai punti sensibili (quali scuole, ospedali e centri di formazione su tutti).

«In sostanza – si legge nella nota delle opposizioni – si ratifica il fatto che non c’è nessuna intenzione di proteggere la collettività dal gioco d’azzardo, e per questo non lo si dota di norme più stringenti. Soprattutto in comunità come le nostre, dove i dati sono drammatici, stiamo arrivando a regole che quasi tendono a alimentarlo o comunque non a ostacolarlo in modo serio e rigoroso».
Il vecchio centrosinistra, a sostegno della sua tesi, ha consultato la rete di Avviso Pubblico di cui la Regione Calabria è socia, citando anche i dati calabresi del 2019 che si presentano come preoccupanti visto che ammonta a quasi 2 miliardi la spesa andata in fumo nel gioco d’azzardo, per una cifra pro capite di circa 1000 e rotti euro.
«È evidente che dietro queste aziende ci sono interessi in termini di denaro davvero immensi e per questo motivo non possiamo permettere di rendere la legge ancora più permissiva – concludono Bruni, Bevacqua e Tavernise – non faremmo l’interesse dei cittadini»

 

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