25 Aprile 2024 - 06:05

Burchietti (Ceis Pistoia): “Pochi fondi per combattere la ludopatia”

Franco Burchietti, presidente del Ceis (centro solidarietà) locale analizza la situazione dei circa trenta soggetti affetti da ludopatia seguiti dal Sert e appunto da Ceis (Centro solidarietà) negli ultimi anni

18 Gennaio 2016

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Franco Burchietti, presidente del Ceis (centro solidarietà) locale analizza la situazione dei circa trenta soggetti affetti da ludopatia seguiti dal Sert e appunto da Ceis (Centro solidarietà) negli ultimi anni ed in generale espone un quadro cittadino e regionale che conferma, in generale, i dati (ed in particolare la mancanza di dati) del resto d’Italia.  “Purtroppo i dati su Pistoia non sono certi, data la mancanza di un osservatorio preciso sul gioco d’azzardo – spiega Burchietti – sappiamo che a livello regionale i giocatori a rischio sono circa 300.000, mentre i giocatori patologici sono circa 30.000, di cui 9.000 sono giovani soggetti. A Pistoia purtroppo ci sono pochi fondi messi a disposizione per questo tipo di patologia, considerata nuova ed ancora poco affrontata. Qualche anno fa il Sert aveva attivato uno sportello ambulatoriale che purtroppo oggi non esiste più proprio per la mancanza di soldi”. Il Ceis di Pistoia sta attualmente seguendo sei persone, cinque uomini ed una donna, prevalentemente tra i 40 ed i 50 anni d’età, sottoposti trattamenti terapeutici, dopo una prima fase di ascolto. “Le persone che si rivolgono a noi vengono indirizzate ad uno psico-terapeuta che stabilisce un primo colloquio per valutare il singolo caso – continua Burchietti – dopo di che si sviluppa un percorso a cadenza individuale, familiare e poi anche di gruppo tra gli utenti. I dati che abbiamo su Pistoia sono legati principalmente alla dipendenza da slot machine, ma poi c’è tutto il fenomeno di internet, difficile da quantificare”. Burchetti, in conclusione, espone le strategie di prevenzione del GAP. “Facciamo prevenzione nelle scuole superiori, e dai questionari dati ai ragazzi si vede che il problema emerge anche in quella fascia di età nella quale per fortuna che i ragazzi hanno minor disponibilità di denaro. Solo la legge regionale del 2013 ha introdotto il divieto di installare macchinette a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, oltre ad una penalizzazione sull’Irap per chi non toglie le slot machine o una riduzione della tassa per chi le toglie”.

 

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