28 Marzo 2024 - 20:51

Bubbico (Vicemin. Interno): “Bene riduzione orari di gioco sul territorio nazionale”

Relazione Vaccari. Consiglio (Ln): “La Stabilità riduce gli apparecchi e i Monopoli permettono una crescita del 10%” Ad intervenire oggi in Aula in occasione della discussione della Relazione Antimafia sul

25 Gennaio 2017

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Relazione Vaccari. Consiglio (Ln): “La Stabilità riduce gli apparecchi e i Monopoli permettono una crescita del 10%”

Ad intervenire oggi in Aula in occasione della discussione della Relazione Antimafia sul gioco il viceministro per l’Interno Filippo Bubbico.

“Il lavoro che ci è stato presentato – ha dichiarato – ha consentito di analizzare in maniera approfondita il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel gioco lecito ed illecito, orientandosi tanto sugli aspetti più direttamente legati a conseguenze sociali e sanitarie, quali la dipendenza da gioco patologico, quanto verso proposte di misura più efficienti, più capaci di garantire prevenzione e contrasto all’azione della malavita comune o di matrice mafiosa che tenta di penetrare in maniera sempre più pervasiva quel settore a fini di riciclaggio o al fine di garantirsi profitti illeciti.

 

In particolare, si condivide la necessità di rendere ancor più efficaci le attività di prevenzione e di contrasto del fenomeno. Al riguardo, appaiono auspicabili gli interventi volti a introdurre restrizioni in ordine ai requisiti per la partecipazione a gare o a procedure ad evidenza pubblica e per il rilascio, il rinnovo o il mantenimento di concessioni ed autorizzazioni in materia di giochi pubblici in capo a concessionari delle reti online di raccolta di gioco a distanza, nonché l’ampliamento dei delitti ostativi per la partecipazione alle medesime gare.

 

Analogamente, pare condivisibile la proposta di una revisione dell’apparato sanzionatorio, penale ed amministrativo, al fine di un più efficace azione capace di concretamente garantire ogni forma di ostacolo a comportamenti illeciti. Allo stesso tempo, in ordine alle preoccupazioni relative alla mancata conoscenza di eventuali condanne ostative riportate all’estero dagli aspiranti concessionari, sottolineo come ci si sia già dotati di più agevoli strumenti di cooperazione, mediante l’adozione di forme più snelle di riconoscimento ed iscrizione nel casellario delle condanne emesse in ambito europeo. A questo proposito, va richiamata la recente attuazione della decisione quadro 2008/675/GAI con il decreto legislativo n. 73 del 2016.

 

Il Governo è inoltre impegnato nell’attuazione della direttiva 2015/849 in materia di riciclaggio, essendo quella direttiva un presidio essenziale di legalità e di contrasto del crimine organizzato. Ci si muove in un ambito in cui vanno sicuramente contemperati i principi di libertà di stabilimento con le esigenze di controllo demandate ai singoli Stati nazionali. Su questo punto, la direttiva impone l’adozione di forme di vigilanza e controllo particolarmente penetranti. Proprio in questo scorcio di tempo sta per essere conclusa l’elaborazione dello schema di decreto legislativo di recepimento che mira ad arricchire l’attuale architettura istituzionale con strumenti di regolamentazione adeguati a mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

 

La natura sovranazionale del fenomeno del riciclaggio ha indotto, poi, il nostro Paese a dotarsi di strumenti di cooperazione più ampi, attuando il principio del reciproco riconoscimento delle decisioni di confisca a livello europeo e questo con l’adozione del decreto legislativo n. 137 del 2015. In ordine ai settori del gioco a distanza e delle video lotterie l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel condividere le preoccupazioni contenute nella relazione Vaccari, ha tenuto, tuttavia, ad evidenziare che sono già in campo presidi di natura tecnica e dispositiva e altri sono contenuti in un provvedimento normativo attualmente sottoposto alla procedura di informazione comunitaria.

 

Per altro verso, è altresì auspicabile l’adozione di regole certe, valevoli sull’intero territorio nazionale, per gli orari degli esercizi commerciali e di misure per la riduzione dell’offerta complessiva del gioco d’azzardo, in modo da evitare comportamenti differenziati delle amministrazioni interessate ed eliminare il contenzioso anche davanti alla Corte costituzionale determinato dalle singole legislazioni regionali. La relazione si sofferma, infatti, sugli interventi messi in atto da Stato, Regioni e Comuni per disincentivare il fenomeno del gioco d’azzardo, ribadendo la necessità di garantire un’attiva partecipazione degli enti locali nell’elaborazione di strategie utili a contrastare la ludopatia e di valutare l’impatto sociale del gioco d’azzardo nelle singole realtà territoriali. In proposito, la Conferenza unificata, il cui coinvolgimento è previsto dalla legge di stabilità 2016, ha avviato dallo scorso anno il confronto sulla regolazione del settore, con l’obiettivo di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. In tale sede, la proposta del Governo è stata quella di ridurre l’offerta del gioco pubblico e dunque l’esposizione dello Stato in un settore che, se da un lato garantisce importanti entrate erariali, dall’altro misura conseguenze sociali che non possono essere più trascurate. In particolare, il Governo ha proposto una serie di misure il cui fine è quello di realizzare una forte riduzione dell’offerta di gioco, attraverso una sensibile contrazione e concentrazione dei punti vendita e un innalzamento dei loro standard qualitativi, in un’ottica di contrasto della ludopatia e tanto da agire – anche attraverso questa nuova modalità normativa – per ostacolare e contrastare penetrazioni criminali.

 

In tale ottica, la prospettata istituzione di un nuovo sistema distributivo del gioco lecito, fondato su diverse articolazioni e tipologie sul territorio dei punti vendita di gioco, potrebbe risultare maggiormente sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale, così come proposto dalla Commissione, e insieme garantire un più agevole controllo amministrativo e di polizia, con l’effetto finale di concentrare le attività in un numero limitato di luoghi in cui il gioco avvenga in condizioni di sicurezza e nel rispetto della legge.

 

Il confronto è ancora in corso con gli enti locali e le Regioni ed è auspicabile chiudere l’accordo in tempi brevi e con la più ampia condivisione tra le parti interessate. Per quanto riguarda l’amministrazione dell’Interno, sottolineo che il Dipartimento della pubblica sicurezza si pone come obiettivo il rafforzamento dell’azione di prevenzione e contrasto della criminalità nel settore del gioco. A tal fine, già dal 2002 ha costituito presso le 26 squadre mobili distrettuali appositi nuclei interprovinciali della polizia dei giochi e delle scommesse intesi quali organismi investigativi in grado di condurre una sistematica attività di indagine sulle eventuali aggressioni alla legalità del sistema.

 

Tale dispositivo è coordinato da un nucleo centrale presso il Viminale e si avvale del contributo di una rete di specialisti operanti all’interno di ciascuna squadra mobile non distrettuale.

 

Inoltre, il Dipartimento della pubblica sicurezza dispone, dal 2011, di due specifiche articolazioni: l’unità informativa scommesse sportive e il gruppo investigativo scommesse sportive; la prima, composta anche da esperti esterni, dialoga con gli organismi del mondo sportivo e predispone, elaborando le notizie ricevute, idonee strategie di prevenzione e di contrasto, anche interfacciandosi con le polizie straniere; la seconda unità, composta in via esclusiva da investigatori, ha una connotazione spiccatamente operativa, provvedendo al raccordo delle attività di contrasto delle infiltrazioni criminali e di ingerenze criminali nel settore. Va poi ricordato che, nell’ambito del servizio per la cooperazione internazionale di polizia presente nel medesimo Dipartimento, è stato individuato il punto di contatto nazionale per il match fixing, che sviluppa la cooperazione internazionale di polizia con le correlate attività di formazione e prevenzione, utilizzando una piattaforma sovranazionale per lo scambio di informazioni relative al settore, in linea con gli auspici formulati dalla Commissione parlamentare. Inoltre, nel panorama internazionale è noto e frequente il fenomeno degli attacchi informatici per la negazione del servizio cui si riferisce la relazione, attacchi che possono essere rivolti verso target diversissimi, compresi i portali per l’offerta del gioco on line. Le infrastrutture critiche di interesse nazionale, monitorate dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche, incardinato nel servizio di polizia postale e delle comunicazioni del Dipartimento della pubblica sicurezza, sono individuate dall’articolo 1 del decreto del Ministro dell’interno del 9 gennaio 2008; al momento, tra queste, non rientra l’Amministrazione dei monopoli. L’eventuale individuazione della stessa quale struttura critica potrà essere valutata d’intesa con la competente amministrazione finanziaria.

 

In conclusione, nel condividere i contenuti della relazione, il Governo rimane aperto alla riflessione e al confronto sui temi in esame, ribadendo che i principi cardine della regolazione di tale settore sono la tutela dei giocatori, il rispetto del divieto di gioco per i soggetti minori, la garanzia circa la piena trasparenza della struttura proprietaria e la corretta operatività dei soggetti concessionari.

 

Per tutte queste motivazioni – ha concluso Bubbico – esprimo parere favorevole sulla risoluzione n. 1, presentata dal senatore Mirabelli.

 

PressGiochi