Il ministro della Fazenda brasiliano Fernando Haddad ha annunciato ufficialmente un accordo con i leader del Congresso per incrementare la tassazione sulle scommesse online. L’aliquota applicata al Gross Gaming Revenue
Il ministro della Fazenda brasiliano Fernando Haddad ha annunciato ufficialmente un accordo con i leader del Congresso per incrementare la tassazione sulle scommesse online. L’aliquota applicata al Gross Gaming Revenue (GGR) passerà dal 12% al 18%, con una pressione fiscale complessiva che potrà superare il 56,25%. Una decisione volta a compensare le perdite derivanti dalla riduzione dell’imposta sulle operazioni finanziarie (IOF), ma che rappresenta un nuovo duro colpo per il settore del gioco legale.
L’annuncio è giunto al termine di un incontro di quasi sei ore, durante il quale sono state discusse anche altre misure fiscali, tra cui una riduzione del 10% dei benefici tributari non previsti dalla Costituzione e il contenimento delle spese primarie. Secondo quanto riferito dal ministro, la nuova misura sarà introdotta tramite un’apposita Medida Provisória che disciplinerà anche altri ambiti fiscali, tra cui la tassazione di titoli attualmente esenti come le Lettere di Credito Immobiliario e del settore agroalimentare.
Haddad ha precisato che l’aliquota del 18% sul GGR era già parte della proposta originaria avanzata dal Ministero al momento della regolamentazione del settore, e ha sottolineato l’importanza dei primi dati ufficiali raccolti sul mercato delle scommesse sportive e del gioco online, resi possibili proprio grazie all’attuale quadro normativo.
Tuttavia, la misura incontra resistenze in Parlamento, in particolare alla Camera dei Deputati, dove cresce il timore che un aumento eccessivo della tassazione possa incentivare il ricorso a operatori illegali. La prospettiva di una pressione fiscale superiore al 56%, unita alle possibili nuove restrizioni pubblicitarie, rischia infatti di compromettere la redditività degli investimenti e scoraggiare l’ingresso di nuovi operatori autorizzati.
Nei giorni scorsi, rappresentanti del settore avevano già espresso forte preoccupazione rispetto a un simile scenario, paventando effetti come il disinvestimento, la contrazione delle richieste di licenza e l’espansione del mercato non regolamentato.
PressGiochi