19 Aprile 2024 - 07:18

Bisceglie. Per contrastare il gioco d’azzardo nasce la Carovana no Slot

E’ costituita da rappresentanti della maggior parte delle parrocchie biscegliesi il Laboratorio Cittadino di Pastorale Sociale che, da ottobre si incontra, a cadenza quindicinale (1° e 3°mercoledì del mese, ore

13 Aprile 2015

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E’ costituita da rappresentanti della maggior parte delle parrocchie biscegliesi il Laboratorio Cittadino di Pastorale Sociale che, da ottobre si incontra, a cadenza quindicinale (1° e 3°mercoledì del mese, ore 20), presso la Curia Vescovile. Il primo tema su cui il Laboratorio Cittadino di Pastorale Sociale ha inteso approfondire è il gioco d’azzardo, argomento scottante con conseguenze devastanti sulle relazioni familiari e sociali, ma spesso nascoste. E’ un argomento affrontato nei mesi scorsi già in alcune parrocchie, segno che gli effetti negativi di tale fenomeno stanno emergendo.

D’altronde – riporta il Laboratorio –  alcuni dati riguardanti la città sono noti: a Bisceglie ci sono 97 centri scommesse. È di 180 milioni di euro il volume di affari derivante dal gioco d’azzardo tra Bisceglie e Trani. Il 90% dei giocatori sono maschi ed il 57% sono sposati. La patologia colpisce fasce insospettabili, come casalinghe e pensionati, insorge a 40 anni circa e ci si rivolge per aiuto solo quando la situazione si è incancrenita. Sempre più giovani e ragazzi si accostano a tale gioco. Il 73% dei giocatori ha problemi economici.

Alla luce di questi dati si è organizzata la “Carovana No Slot”, una serie di iniziative che prevede dapprima la informazione presso le varie comunità parrocchiali sulla dipendenza dal gioco e sulle conseguenze nelle relazioni socio-familiari; poi una campagna “NO SLOT,Sì CAFFE’”, in collaborazione con la Fondazione San Nicola e Santi Medici O.N.L.U.S. Fondo di Solidarietà antiusura (Via dei Gesuiti 20, Bari 0805241909).

L’intento è promuovere e valorizzare gli esercenti che rinunciano ai facili guadagni derivanti dal gioco e rifiutano tutto quanto può contribuire a rendere il gioco una dipendenza che a sua volta, molto spesso, fa cadere il giocatore nell’usura, anche controllata dalla mafia.

PressGiochi