20 Aprile 2024 - 15:39

Bilancio Casino di Saint Vincent: attesa, tra le polemiche, l’approvazione per il 7 giugno

Il prossimo 7 giugno il Presidente della Regione non si presenterà da solo all’Assemblea dei soci della Casa da gioco di Saint-Vincent, chiamata ad approvare il bilancio 2018 che registra

31 Maggio 2019

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Il prossimo 7 giugno il Presidente della Regione non si presenterà da solo all’Assemblea dei soci della Casa da gioco di Saint-Vincent, chiamata ad approvare il bilancio 2018 che registra una perdita di 55 milioni di euro.
Ad accompagnarlo sarà almeno un avvocato dello Studio Andrea Zoppini di Roma, al quale l’Amministrazione regionale ha affidato una consulenza per un importo “presunto” di 38mila euro.

 

A criticare il bilancio della Casinò de la Vallée è intervenuta in queste ore la consigliera regionale del gruppo ADU-VdA, Daria Pulz, a fronte della presa di posizione della Lega VdA sulla Casa da gioco di Saint-Vincent.
“Votare a favore di chi propone soluzioni semplicistiche può essere molto pericoloso per tutti – sottolinea Pulz in una nota – e con la Lega di Salvini in Valle d’Aosta il rischio è altissimo, non solo per le imprescindibili questioni etiche. Sul Casinò ci avevano promesso “niente più soldi pubblici”. Ma era un giochino da bari. E ora che rischia di venir fuori, i leghisti iniziano ad agitarsi”.
Il Commissario giudiziale lo ha detto chiaramente: per approvare il bilancio bisogna chiarire degli aspetti; uno dei più spinosi riguarda il debito di oltre 48 milioni che il Casinò vanta verso Finaosta.
“L’amministratore di fiducia dei leghisti (Stefano Rolando) – dice la consigliera Pulz – lo ha considerato “postergato”, cioè tra quelli che non saranno soddisfatti nell’ambito della procedura. Ma il Commissario ha sollecitato la Regione a dire, prima di approvare il bilancio, se rinuncia definitivamente alla restituzione del debito, ritenendo questa dichiarazione rilevante per la procedura di concordato (tradotto: Rolando è stato ambiguo, bisogna che si dica, prima e non dopo l’omologa, che quei soldi la Regione non li vedrà più)”.
“Fatta chiarezza – aggiunge la consigliera di ADU-VdA -, il bilancio del Casinò e la procedura concordataria ci guadagnerebbero. Tutto andrebbe via liscio. E per forza! In sostanza il Casinò si salverebbe perché quello che prima era un prestito diventerebbe, magicamente, un regalo”.
“La morale della storia è evidente. I leghisti, per non dare 6 milioni di euro al Casinò (“mai più soldi pubblici”), si sono inventati una procedura che rischia di dargliene molti di più: 48 milioni, cui vanno aggiunte le spese per le consulenze, che da sole si avvicinano ai 6 milioni”.
Per Pulz “L’alternativa è il fallimento. Ma allora non era più onesto dirlo subito? E che serietà c’è nel voler accelerare tutto, senza fare chiarezza come richiesto dal Commissario? Nessuna serietà, appunto, solo l’intenzione di rimanere nell’ambiguità affinché non salti fuori la verità, e cioè che la bacchetta magica era rotta”.
“Prendere in giro le persone può servire a prendere voti, ma non a risolvere i problemi – conclude -. Spiace dirlo a chi si è illuso che al disastro dei governi autonomisti si possa rimediare dando la fiducia a questi sovranisti esaltati”.

 

PressGiochi