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Bilancio 2018: gaming, un mercato sempre nell’occhio del ciclone

Quello del gaming è un mondo che negli ultimi anni ha mostrato la propria capacità di evolversi e crescere in maniera globale accogliendo tutte le possibilità che la tecnologia mette

31 Dicembre 2018

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Quello del gaming è un mondo che negli ultimi anni ha mostrato la propria capacità di evolversi e crescere in maniera globale accogliendo tutte le possibilità che la tecnologia mette a disposizione per offrire divertimento ed intrattenimento ai consumatori nella maniera più personalizzata e coinvolgente possibile. Tuttavia, in Italia, come in Gran Bretagna e nel resto del mondo, non sempre la normativa che regola il settore riesce a tenere il passo con gli sviluppi dell’industria.

Per capire cosa devono aspettarsi gli operatori nel nuovo anno, ripercorriamo le novità legislative introdotte nel 2018 e i principali eventi che hanno caratterizzato il business e l’attività delle imprese.

Andiamo con ordine. Se ne è parlato tanto anche a livello internazionale, a tal punto che la Commissione europea è intervenuta esprimendo un suo iniziale parere all’interno della Direttiva sui media audiovisivi: si tratta della notizia che vede l’Italia esser la prima tra gli Stati europei ad aver introdotto una normativa che prevede un total ban per quanto riguarda la pubblicità dei giochi d’azzardo.

 

 

DECRETO DIGNITA’ – La legge 96 del 2018 introduce nella normativa italiana il divieto di pubblicità di giochi e scommesse, sia pure graduato nel tempo, e approva misure di contrasto del disturbo da gioco d’azzardo (DGA), con riferimento in particolare all’utilizzo della tessera sanitaria e alle avvertenze sui tagliandi Gratta e vinci.

L’articolo 9 “Divieto di pubblicità giochi e scommesse”, vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo. Per i contratti di pubblicità in corso al 14 luglio 2018 si prevede il continuo applicarsi della normativa previgente, fino alla loro scadenza, e comunque per non oltre un anno dalla medesima data. La disposizione, a partire dal 1° gennaio  2019, estende il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse anche alle sponsorizzazioni. La violazione dei divieti comporta la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari al 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione e incarica l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ai relativi controlli.

Il decreto non si ferma solo alla pubblicità, ma interviene con altre misure nel settore giochi. Viene innalzata la misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi idonei per il gioco lecito per provvedere agli oneri derivanti dall’articolo, introduce le formule di avvertimento con la dicitura «Questo gioco nuoce alla salute» per i Gratta e vinci, dispone l’utilizzo della tessera sanitaria per l’accesso a slot machine e videolottery e affida al Governo il compito – alquanto arduo – di proporre, entro sei mesi, una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo del gioco d’azzardo e garantire – allo stesso tempo – l’invarianza delle corrispondenti entrate.

 

Il legislatore italiano, mai timido nei confronti dell’azzardo, in attesa di metter mano ad un rordino complessivo della materia, ha previsto altri interventi nella Legge di Bilancio 2019 e nei decreti Fiscali.

 

 

DECRETO FISCALE – Ad esempio, nel Decreto fiscale, ha rotto gli indugi su una novità che da troppi anni veniva rinviata. Si tratta della lotteria degli scontrini, oggi ribattezzata ‘dei corrispettivi’, che scatterà ufficialmente dal primo gennaio 2020 e avrà il compito di incentivare i cittadini ed i negozianti, a pretendere e a farsi rilasciare lo scontrino fiscale che diventerà scontrino digitale, per gli acquisti effettuati all’interno del negozio.

Fino ad oggi, la proposta della lotteria dello scontrino era stata più volte rinviata per le difficoltà dovute alla mancanza dell’infrastruttura tecnologica necessaria a supportare i negozi che avrebbero dovuto aderire all’iniziativa. Piattaforma che dovrà essere realizzata e gestita dalla Sogei, società del ministero dell’Economia che gestisce l’informatica della Pubblica amministrazione.

All’interno del Decreto Fiscale, il Parlamento ha istituito anche una lotteria filantropica finalizzata a sollecitare donazioni di importo non inferiore a euro 500 e il cui ricavato sarà destinato alla realizzazione di progetti sociali.

 

 

LEGGE DI BILANCIO 2019 – Anche la contestatissima Manovra introduce interventi sul settore giochi. A pochi mesi dal decreto Dignità si aumenta nuovamente di 1,35 e 1,25 punti il prelievo erariale sugli apparecchi da gioco, rispettivamente Awp e Vlt, per ottenere un aumento del gettito. Il Governo proroga i bandi di gara scaduti nel 2018, come quello del Superenalotto, scommesse e Bingo e prende più tempo per le scadenze legate all’introduzione di slot machine remote. Ad esser tassati non sono solo le slot, ma anche scommesse e giochi online: si prevede l’aumento, a partire da gennaio, dell’imposta unica dovuta sui giochi a distanza che passerà dal 20 al 25% del margine, sulle scommesse a quota fissa su rete fisica, che passerà dal 18 al 20% del margine e a distanza, dal 22% al 24% e sulle scommesse simulate dal 20 al 22%.

Si interviene a favore del Casinò di Campione d’Italia, oggi chiuso per fallimento; si revisionano i giochi della famiglia del Totocalcio con l’obiettivo di renderli più appetibili per il giocatore, sulla scia delle caratteristiche delle scommesse, tanto i burocrati spiegano che non producono i rischi legati al fenomeno del gioco d’azzardo patologico (gioco con alta competenza e bassa alea; non ripetitività compulsiva, partecipazione a un montepremi da suddividere tra giocatori).

Inoltre si prevede la creazione di un software per il monitoraggio degli orari di accensione delle slot machine al fine di rendere effettive le norme degli enti locali che disciplinano l’orario di funzionamento degli apparecchi. Rete alla quale potranno accedere tutti i sindaci no-slot.

Tra le note positive, va evidenziato che la legge di Bilancio per il 2019 crea un Fondo di 15 milioni di euro annui per favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things. Tecnologie che hanno molto a che fare con il gioco d’azzardo, dove negli ultimi anni sono state sempre più frequenti le applicazioni e gli utilizzi di questi strumenti sia per conoscere il giocatore e migliorare la performance e l’esperienza di gioco, sia per facilitare e rendere più sicuri i pagamenti.

 

Ma cosa accade a livello locale?

Se quasi tutte le Regioni italiane hanno adottato negli ultimi anni una propria regolamentazione sul tema, con l’obiettivo di ridurre e limitare l’offerta attraverso limiti orari al gioco e distanze dai luoghi reputati sensibili, la situazione si sta facendo più confusa dopo l’annuncio del Governo Giallo-Verde di introdurre un riordino normativo. Se Liguria e Puglia hanno prorogato le proprie disposizioni, pronte ad entrare in vigore, in attesa di una norma nazionale, non c’è stato nessun ripensamento in Piemonte o in Emilia Romagna. Per non parlare della Valle D’Aosta, dove la Regione è pronta ad anticipare l’introduzione del distanziometro.

 

 

Il business tra online e offline

Se nel 2017 la raccolta del gioco pubblico è stata di 101,7 miliardi di euro, quella del 2018 si annuncia superare i 105 miliardi di euro. Aumentano le vincite che ritornano nelle tasche giocatori, si riduce, anche se leggermente, la spesa effettiva che ammonta a 19 miliardi. Il 2019 sarà il banco di prova nel quale potremo vedere gli effetti delle normative poste in essere. Intanto, le Regioni hanno mancato di adempiere al suggerimento contenuto nella legge di Bilancio 2018 che chiedeva loro di  adeguare le proprie normative in materia di dislocazione dei punti vendita del gioco pubblico all’intesa sancita in  sede  di  Conferenza  unificata  in  data  7 settembre 2017. In ballo c’è il rinnovo di numerose concessioni, come quelle di scommesse, bingo e superenalotto che verranno rinnovate nel 2019. A questo si aggiungono gli aumenti fiscali alle AWP e VLT. Tutto ciò rende il settore degli apparecchi da divertimento e intrattenimento un mercato in contrazione. Per quanto riguarda le AWP, la raccolta 2017 è stata di 25,4 miliardi di euro. Nel 2018, si registra una contrazione della raccolta: quest’ultima è stimata in 24,1 miliardi di euro. Quanto agli apparecchi VLT, la raccolta 2017 è stata pari a 23,5 miliardi di euro. Nel 2018, si stima una raccolta pari a 24,3 miliardi di euro. Detto ciò, il mercato attende di sapere quando saranno introdotte le macchine da gioco di nuova generazione: le AWP remote che riformeranno l’intero sistema. A dare una risposta sarà presto il Governo incaricato di riordinare complessivamente il settore del gioco con una legge che potrà finalmente delineare un sistema definito su cui le aziende potranno elaborare piani di investimento a lungo termine.

Sul finire dell’anno, è infine stato pubblicato il bando di gara per la concessione del Superenalotto, la licenza della durata di 9 anni che permetterà all’aggiudicatario di gestire un gioco che realizza una raccolta annua per 1,5 mld.

 

E il gioco online? Quello del gioco a distanza è un mercato in grande crescita ed estremamente competitivo, soprattutto dopo il rilascio delle nuove concessioni messe a bando quest’anno. Con una raccolta di 27 miliardi nel 2017 e una spesa da parte dei giocatori di 1,4 mld il mercato promette ancora di crescere contando sulla forza trainante dei casino games e su un regime fiscale piuttosto favorevole, essendo basato sul GGR (Gross Gaming Revenue) e sull’ingresso di 35 nuovi concessionari che hanno ottenuto in quest’anno l’autorizzazione ministeriale. Ingresso tuttavia messo a rischio dall’impossibilità di imporsi nel mercato a causa del divieto di pubblicità e sponsorizzazioni introdotto dal decreto dignità.

Se si guarda con preoccupazione agli effetti che potrà avere il divieto pubblicitario sul business online, gli esperti assicurano che non avrà un impatto immediato sul mercato. Non ci si aspetta, infatti, un calo netto della domanda nel breve periodo, ma sicuramente la norma avrà un impatto forte sul mercato, sulle modalità di business dei singoli operatori e sul loro modo di comunicare.

 

 

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