19 Aprile 2024 - 23:07

Bieńkowska (Ue): “La Commissione Ue raccomanda agli operatori del gioco attenzione ai minori”

“I rischi posti dal gioco d’azzardo ai minori sono oggetto della raccomandazione della Commissione del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi

16 Maggio 2018

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“I rischi posti dal gioco d’azzardo ai minori sono oggetto della raccomandazione della Commissione del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi di gioco d’azzardo on line e per la prevenzione dell’accesso dei minori ai giochi d’azzardo on line. La raccomandazione invita gli Stati membri a garantire ai consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela e, in particolare, a salvaguardarne la salute e indica, tra le altre prescrizioni relative alla comunicazione commerciale responsabile da parte degli operatori di gioco d’azzardo, i controlli per accertare l’età e la promozione di programmi di controllo parentale”.

 

Lo afferma il commissario al mercato interno della Commissione europea Elżbieta Bieńkowska che risponde coa’ all’interrogazione presentata nelle scorse settimane dal deputato Mara Bizzotto (ENF) che denunciata come le nuove tecnologie aumentino il rischio dipendenza per i minori e sollecitava le istituzioni comunitarie ad un intervento.

 

“Il gioco d’azzardo – afferma Bieńkowska – ha spesso gravi conseguenze sul piano sanitario e sociale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha deciso di classificare la dipendenza da gioco come disturbo della salute nel progetto dell’11ª revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) che sarà pubblicata nel 2018.

 

Non esiste una legislazione settoriale specifica dell’UE per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Gli Stati membri sono liberi di disciplinare il gioco d’azzardo purché rimangano in linea con le norme relative al mercato interno stabilite dal trattato quali interpretate dalla Corte di giustizia dell’UE.

 

La direttiva sulle pratiche commerciali sleali – conclude il commissario – vieta le pratiche commerciali sleali contrarie alle norme di diligenza professionale e che falsano in misura rilevante o che possono falsare in misura rilevante il comportamento economico di un consumatore medio. La direttiva prevede inoltre che ove tali pratiche commerciali siano rivolte a determinati gruppi di consumatori vulnerabili individuabili, esse vadano valutate nell’ottica del membro medio di quel gruppo. Tra le pratiche inserite nella lista nera di cui all’allegato I si trova l’esortazione diretta ai bambini.

 

 

 

 

PressGiochi