19 Aprile 2024 - 00:49

Regione Piemonte. La Giunta approva il Ddl sul gioco d’azzardo patologico; la parola passa al Consiglio

Da sempre sensibile al problema del gioco d’azzardo patologico, la giunta regionale ha messo adesso in campo un’azione concreta. Oggi, su proposta degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta, e

13 Aprile 2015

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Da sempre sensibile al problema del gioco d’azzardo patologico, la giunta regionale ha messo adesso in campo un’azione concreta. Oggi, su proposta degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta, e all’Istruzione, Gianna Pentenero, ha approvato il disegno di legge per il contrasto al fenomeno. Il disturbo da gioco d’azzardo patologico rientra nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi, descritta nella classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità.

La proposta, che dovrà essere vagliata dal Consiglio regionale, prevede anche il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che sono affetti da questa patologia ed il supporto delle loro famiglie nell’ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria; azioni di informazione e sensibilizzazione tra le quali rientra l’estensione del numero verde regionale ad un servizio specifico di primo ascolto, assistenza e consulenza telefonica; sostegno alle amministrazioni comunali del Piemonte; formazione dei soggetti coinvolti, ovvero giocatori, famiglie e gestori delle sale gioco. Si prevedono in particolare Azioni di informazione e formazione più incisive ed il divieto di istallare le famigerate “macchinette mangiasoldi” per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino ad una distanza percorribile di 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, luoghi di aggregazione giovanile, istituti di credito, sportelli bancomat ed esercizi di compravendita oggetti preziosi ed oro usati.

“In Piemonte – dice l’assessore Antonio Saitta – la raccolta ha raggiunto 5,1 miliardi nel 2012, per stabilizzarsi a 5 miliardi nel 2013. A questi costi vanno associati i costi sociali legati all’impatto sulle famiglie, gli interessi economici da parte delle criminalità e i possibili reati commessi dai giocatori patologici stessi. Inoltre nel 2013 sono stati trattati, presso i Servizi per la cura delle Dipendenze del Piemonte, 1234 soggetti per gioco d’azzardo patologico”.

E diverse saranno le azioni che verranno messe in campo, come spiega l’assessore Gianna Pentenero: “Il disegno di legge regionale parla anche di azioni di informazione rivolte ai genitori e alle famiglie sui programmi di filtraggio e blocco dei giochi online, i cui utenti sono spesso adolescenti non consapevoli dei rischi implicati in giochi che prevedono l’uso di denaro. Ciò che mi auguro è che gli stessi ragazzi diventino presto promotori verso i propri coetanei di azioni di dissuasione nei confronti del gioco d’azzardo”.

Obiettivi e azioni del disegno di legge sul gioco d’azzardo patologico approvato oggi dalla Giunta

Il disegno di legge varato oggi dalla Giunta sarà sottoposto all’esame del Consiglio delle Autonomie locali e successivamente del Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Gli obiettivi e le azioni sono:

  • contrastare sul nostro territorio le dipendenze da gioco patologico (Gap) attraverso il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che ne sono affetti ed il supporto delle loro famiglie nell’ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria
  • prevenire l’insorgere di patologie da Gap attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione, comunicazione, strutturate sull’intero territorio piemontese con continuità, tra le quali rientra la estensione del numero verde regionale ad un servizio specifico di primo ascolto, assistenza e consulenza telefonica
  • sostenere con un supporto amministrativo le Amministrazioni comunali del Piemonte
  • formare i soggetti coinvolti: giocatori, famiglie, gestori delle sale gioco.

Il disegno di legge disciplina, agli articoli 1, 2 e 3, finalità, definizioni e destinatari.

Negli articoli 4,5,6,7 e 9 sono definite le azioni di competenza dei soggetti coinvolti nella realizzazione degli obiettivi della legge: Regione, amministrazioni comunali, aziende sanitarie, associazioni di categoria dei gestori delle sale da gioco e dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito e soggetti di tutela dei consumatori.

L’articolo 8, per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire fenomeni da GAP, pone dei divieti relativi alla collocazione degli apparecchi per il gioco d’azzardo e alla pubblicità dei locali che li prevedono.
È vietata la collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino ad una distanza percorribile di 500 metri da:

  • istituti scolastici di ogni ordine e grado
  • luoghi di culto
  • impianti sportivi
  • ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario
  • strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori
  • istituti di credito e sportelli bancomat
  • esercizi di compravendita oggetti preziosi ed oro usati

L’art. 9 disciplina altresì le modalità di apertura ed esercizio dell’attività: le aperture delle sale gioco e le sale scommesse sono assoggettate ai vincoli ed agli obblighi dettati dagli indirizzi generali e criteri regionali per l’insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge. Attualmente, tali indirizzi e criteri sono contenuti nel testo coordinato della D.G.R. 85-13268 dell’8..02.2008.

Gli articoli 10 e 11 stabiliscono le sanzioni amministrative e le norme transitorie.

 

Regione Piemonte. Saitta (Ass. Sanità): “Lanciare petizione per eliminare il gioco da internet”

Regione Piemonte. Pentenero (Ass. Istruzione): “Partire dai ragazzi per sensibilizzare al problema del Gap”

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