UK, BGC: rischio aumenti fiscali sul gioco d’azzardo, impatto su economia e posti di lavoro

Un portavoce del Betting and Gaming Council ha dichiarato: “Siamo fortemente contrari alle proposte di aumento delle tasse sull’industria regolamentata delle scommesse e del gioco. Una tale decisione sarebbe miope, danneggiando posti di lavoro, investimenti e finanziamenti allo sport, senza però aumentare le entrate.

I membri del BGC contribuiscono già con 6,8 miliardi di sterline all’economia, pagano 4 miliardi di sterline di tasse e sostengono 109.000 posti di lavoro. Aggiungere ulteriori aumenti fiscali al settore, oltre alle riforme che sono già costate più di 1 miliardo di sterline, rischia di compromettere un’industria responsabile.

Ogni volta che il Tesoro stringe la morsa sul settore regolamentato, rafforza il mercato nero non sicuro, che non paga tasse, non offre protezione ai consumatori e mette a rischio i posti di lavoro e la crescita nel Regno Unito.”

Non si invidia il compito che attende il Cancelliere, Rachel Reeves. Nel momento in cui vengono presentati i piani per la crescita e si cerca di rassicurare sia il partito che l’opinione pubblica, l’attenzione sarà tutta rivolta a come verranno mantenute le promesse che hanno portato il governo al potere e a capire se sarà possibile guidare il Paese verso la crescita.

Tuttavia, mantenere queste promesse non può avvenire a scapito dei giocatori, uomini e donne laboriosi che hanno contribuito all’ascesa del governo. Oltre alle difficoltà legate al tentativo di risanare un’economia fragile, nelle ultime settimane si è dovuto fare i conti con i proibizionisti del gioco d’azzardo che hanno promosso richieste di aumenti fiscali punitivi per i giocatori.

Tale politica è stata presentata, afferma Grainne Hurst, CEO Betting and Gaming Council, come una soluzione rapida e semplice, ma la realtà è molto diversa. Ogni mese circa 22,5 milioni di persone scommettono, sia presso le ricevitorie di scommesse, in casinò – che rappresentano un pilastro del settore del tempo libero e del turismo – sia nelle sale bingo e online.

Sarà questa vasta platea a subire le conseguenze qualora il governo ceda alle pressioni di chi guarda con disprezzo chi ama scommettere, aumentando così il peso sulle spalle del Cancelliere. Tra questi detrattori figurano anche ex colleghi e politici locali del partito che ignorano gli investimenti effettuati nei loro collegi e che dovrebbero essere più consapevoli.

Il gioco d’azzardo non è un passatempo riservato a pochi eletti, bensì una passione diffusa a livello nazionale. È proprio questa passione per le scommesse che ha creato alcune delle poche storie di successo commerciale globale del Paese.

Il settore contribuisce con 6,8 miliardi di sterline all’anno all’economia, genera 4 miliardi di sterline in tasse e sostiene 109.000 posti di lavoro nel Regno Unito, molti dei quali fuori Londra, in città come Stoke, Manchester e Leeds.

Per questo i membri del settore sostengono sport molto seguiti e su cui milioni di persone scommettono, dal galoppo, che beneficia di 350 milioni di sterline, alla English Football League e ai suoi club che ricevono 40 milioni di sterline, così come snooker, freccette e rugby league, che ottengono oltre 12,5 milioni di sterline all’anno.

Tutto ciò è a rischio se il governo cede alle pressioni e valuta gli aumenti fiscali esorbitanti proposti dai sostenitori del proibizionismo del gioco d’azzardo, i quali non mirano a risolvere i problemi sociali, ma a vietare il gioco.

Ulteriori aumenti fiscali potrebbero degradare l’offerta a tal punto che i clienti abbandonerebbero il loro passatempo o, peggio, si rivolgerebbero al mercato nero. In questo scenario, i veri vincitori sarebbero gli operatori illegali, non una diminuzione delle scommesse, ma un aumento del gioco illegale.

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