Si è svolto questa mattina presso la Sala Convegni del Corriere dello Sport, l’evento organizzato da StarCasinò in occasione del lancio della campagna di sensibilizzazione sul gioco responsabile. La campagna
Si è svolto questa mattina presso la Sala Convegni del Corriere dello Sport, l’evento organizzato da StarCasinò in occasione del lancio della campagna di sensibilizzazione sul gioco responsabile.
La campagna di sensibilizzazione, lanciata da StarCasinò, pone al centro la tutela dei giocatori e l’importanza di un approccio consapevole al gioco in un momento in cui il settore sta vivendo profondi cambiamenti normativi.
All’evento sono intervenuti Lino Banfi (testimonial della campagna “Gioco Responsabile”), Stefano Tino ( Managing Director in Betsson Group Italia) e Giuseppe Volpe (moderatore e titolare di Cuiprodest).
“Il gioco se vissuto nella sua normalità non è un problema, il problema è nel controllo”. Lo ha detto Stefano Tino, Managing Director Betsson Group. “Stando ai dati del Mef, in Italia ci sono 7,9 milioni di giocatori online e un deposito netto di 3,5 miliardi, la spesa netta è di 450 euro per giocatore, in sostanza 40 euro. Questo non significa che il problema non esista, il problema esiste perché si può arrivare all’eccesso, ma dobbiamo anche contestualizzarlo”.
Secondo Tino, quindi, l’informazione e l’educazione hanno un ruolo fondamentale: “Anche lo sport, che è un contesto essenzialmente sano, se portato all’eccesso può creare dei problemi. In Italia abbiamo 350mila infortuni l’anno causati dall’attività sportiva, e dovuti anche a disinformazione e a pratiche scorrette. Quello che dobbiamo contrastare è l’eccesso”.
“Il settore del gioco online è l’unico in Italia a avere un sistema costante di controllo sui comportamenti a rischio” ha detto il Managing Director di Betsson Group. “I concessionari – ha proseguito – hanno un dipartimento che si occupa esclusivamente di gioco responsabile e sono in contatto diretto con Adm, con l’ente regolatore”.
Tino ha spiegato che gli operatori italiani, quando individuano dei comportamenti a rischio, avvertono il giocatore e lo spingono a intervenire, nei casi estremi si può arrivare al blocco. “Siamo sicuri che sui siti illegali si adottino le stesse misure?” ha chiesto.
Con il prossimo bando “verranno adottati limiti di tempo e di spesa effettiva, quale settore adotta simili policy?”. Sulle varie misure adottate da Betsson, “La campagna è lo strumento principale perché consente di lanciare un messaggio che raggiunga un’ampia platea di persone. Ma poi vogliamo essere sul territorio, per contrastare il problema in maniera effettiva dove si presenta. Stiamo inoltre lavorando insieme a un’Università per comprendere meglio le radici del problema, avremo anche maggiori possibilità di combatterlo”.
E sulla scelta di Lino Banfi come testimonial: “Abbiamo scelto una persona che venisse vista come una persona di principio, e che venisse ascoltata come un padre o un nonno. Quando ti parla una persona così, che oltretutto usa un linguaggio semplice e diretto, il messaggio arriva. E la persona che incarnava una figura simile in Italia è una sola”.
“Oggi devi trasmettere un messaggio in 20 secondi, e per forza di cose ti devi affidare a una persona che abbia una certa presenza, e io sono arrivato a 70 anni di carriera” ha scherzato Lino Banfi, testimonial dello spot e della nuova campagna di sensibilizzazione sul gioco responsabile di StarCasinò. “Con ‘Un Medico in Famiglia’ ho abbracciato una faccia di pubblico che non avevo raggiunto con i film ‘scollacciati’. Oggi sono diventato bisnonno, e penso di aver raggiunto una certa credibilità anche sulle cose serie. Lo spot di StarCasinò dura 10 secondi, ci sarebbero state tante cose da dire ma che non potevano essere trasmesse in quel poco tempo, allora per far passare il messaggio mi sono inventato la battuta finale ‘understand?’ che i ragazzi ricorderanno”.
Sull’efficacia del messaggio, è intervenuto Tino: “Lino Banfi attraversa tutte le generazioni, il messaggio ‘il gioco deve essere uno sfizio, non un vizio’ arriva, è molto più diretto di ‘gioca responsabilmente”.
E l’attore ha aggiunto: “Il consiglio che do a Stefano Tino è di fare degli spot da 3 o 5 minuti, non per la televisione chiaramente, ma magari per i social. Ci sono studiosi e esperti che non riescono a arrivare al mondo dei social – se non in minima parte – perché non li lasciano entrare. Io invece sono conosciuto dai più giovani, mi è capitato di fare delle clip con dei giovani youtuber australiani, di origini italiane, che conoscevano tutti i miei film. Insomma, sono certo che questo spot arriverà”.
PressGiochi