20 Aprile 2024 - 02:51

Basso (Pd) e lo SlotMob Nazionale: “Contro l’azzardo serve intervento politico ma anche sostegno del territorio”

L’intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo nato due anni fa cerca ancora oggi di dare una risposta che permetta un dialogo costante nella maniera politicamente più trasversale possibile. Gli

12 Aprile 2016

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L’intergruppo parlamentare sui temi del gioco d’azzardo nato due anni fa cerca ancora oggi di dare una risposta che permetta un dialogo costante nella maniera politicamente più trasversale possibile.

Gli interessi di mercato ed economici influenzano molto, anche la politica e le stesse associazioni che lottano contro il gioco. E’ importante per questo un gruppo che miri al risultato più che al proprio gruppo politico, un gruppo che dialoghi con il territorio.

Lo ha dichiarato Lorenzo Basso, parlamentare del Pd in occasione dell’apertura della conferenza stampa del gruppo Slotmob che si è tenuta oggi alla Camera dei deputati per il lancio dello SlotMob Nazionale.

“Sono intervenuto – ha continuato Basso – in Liguria proprio 4 anni fa per introdurre una delle prime leggi contro il gioco, norme richieste proprio dalle persone del territorio. I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti ma per poterli ottenere è necessario il sostegno politico. L’iniziativa più forte è quella di uscire dai locali che hanno le slot e io stesso lo ho fatto, e questo ha permesso di avviare un dialogo e sensibilizzare sulla questione gli stessi esercenti. Il movimento SlotMob, che ha organizzato il convegno oggi alla Camera dei Deputati sostiene proprio queste attività.

La democrazia che nasce dal basso – ha spiegato l’onorevole – è una delle più grandi risposte che si possono dare su un tema forte come quello dell’azzardo. Serve una azione trasversale in Parlamento ma con l’intervento anche della popolazione”.

 

L’associazione Slot Mob con la conferenza di oggi chiede di togliere la gestione dell’azzardo alle grandi realtà trasnazionali. Come ha dichiarato Flavia Cerino referente del Movimento in Sicilia, “con i nostri interventi interpelliamo i nostri amministratori locali per chiedere una regolamentazione più restrittiva o sostenere coloro che già l’hanno adottata. Siamo intervenuti contro la decisione del Parlamento di penalizzare gli enti locali che limitavano il gioco d’azzardo e siamo riusciti a farlo saltare completamente.

Altro passaggio importante è quello relativo alla delega fiscale che affidava esclusivamente allo Stato il potere della del gioco, anche nell’interruzione di questo processo, SlotMob con altre associazioni ha svolto un ruolo importante”.

 

Per Leonardo Becchetti, economista e docente dell’Università di Tor Vergata “sta crescendo la consapevolezza del problema del gioco d’azzardo anche da parte degli economisti. Si comincia a capire che l’azzardo è un’idrovora che divora il risparmio e viola i principi di razionalità perché anche se gli italiani sono molto attenti ai risparmi e alle azioni che rendono di più, non si accorgono però che giocando acquistano un titolo che rende fra il -30 e il -40% e stanno distruggendo in poche parole le loro risorse”.

“Non si tratta – ha osservato Becchetti – solo di una guerra all’azzardo ma siamo di fronte alla radice della cultura occidentale soprattutto quella umanistica che si fonda sull’idea che la virtù e il coltivare se stessi debba essere superiore alla fortuna e al caso. L’azzardo invece rovescia tutto questo perché ci dice che non possiamo controllare le nostre vite ma che agitando la manovella possiamo ottenere del bene. Questo distrugge la capacità di ricostruzione e ripresa del nostro Paese che ha bisogno di investimenti nei talenti”, ha concluso.

 

“Stiamo rinnegando con l’azzardo duemila anni di cultura – ha osservato il professor Luigino Bruni, economista e docente della Lumsa -. La nostra battaglia quindi non è solo sul piano economico e sanitario ma anche su quello dell’etica. Un governo che incassa 8 miliardi l’anno dal gioco è dal punto di vista etico illecito”. “Stiamo facendo cassa – ha aggiunto il docente – consumando i poveri come materia prima”. “Un’idea forte del movimento è la logica premiale verso gli esercenti che rifiutano le slot e rinunciano ai guadagni”. Sulla concessione da parte dello Stato alle società transanazionali, l’economista della Lumsa ha aggiunto: “Dovremmo affidare l’azzardo o completamente allo Stato o alle suore per disincentivare il gioco. Inoltre dovremmo cominciare a frequentare le sale bingo per riempire di umanità normale questi non luoghi”.

PressGiochi