28 Marzo 2024 - 10:03

Baroni (M5S): “Baretta umilia il Parlamento non ritenendolo degno di legiferare sui giochi”

I parlamentari del Movimento Cinque Stelle: “Grazie a noi multe di 10 mila euro per mancate rimozione delle slot” Emilia Romagna. Bertani (M5S): “Da un deputato del PD un emendamento

26 Maggio 2017

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I parlamentari del Movimento Cinque Stelle: “Grazie a noi multe di 10 mila euro per mancate rimozione delle slot”

Emilia Romagna. Bertani (M5S): “Da un deputato del PD un emendamento per salvare la sala bingo a Cesenatico”

Nella giornata di ieri la Commissione Bilancio della Camera ha votato gli emendamenti all’articolo 6 del decreto di manovra finanziaria, relativi al settore giochi, approvando la proposta del Governo per il taglio da subito del 34% delle slot machine presenti sul mercato.

Ad intervenire nel dibattito Matteo Mantero del Movimento 5 Stelle che ha affermato: “Il Governo intende aumentare la tassazione gravante sui giochi più vecchi e meno attrattivi, come le slot machine, intervenendo in modo meno deciso sulla tassazione gravante sui giochi più nuovi e più attrattivi, come le video lottery. Questi ultimi sono giochi d’azzardo estremamente pericolosi in quanto permettono giocate molto alte, fino a 500 euro, sono molto veloci e hanno un jackpot molto alto, estremamente gradito ai giocatori compulsivi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il gioco d’azzardo tra le dipendenze e paragonando, su tale premessa, le slot machine e le video lottery alle droghe, ritengo che il Governo non consideri i costi sociali e sanitari che il gioco d’azzardo patologico comporta. Invito, pertanto, il Governo a riconsiderare il suo intervento, aumentando anche la tassazione sulle video lottery.

L’emendamento proposto dal M5S è stato tuttavia respinto dalla Commissione.

 

Mantero è intervenuto anche in materia di pubblicità per la quale aveva presentato una proposta insieme al collega Massimo Baroni.

“L’emendamento è volto a introdurre il divieto totale della pubblicità del gioco d’azzardo, dal momento che le attuali limitazioni parziali si sono rivelate del tutto inefficaci a contrastare il fenomeno. A suo giudizio, il divieto totale di pubblicità deve costituire solo il primo passo di una lotta che deve accomunare il gioco d’azzardo alle sigarette, altro settore nel quale entrano in gioco grandi interessi economici.

I malati di gioco d’azzardo ammontano ad 1 milione di persone e secondo i dati di quest’anno hanno giocato circa 1 milione e 200.000 ragazzi. Mi domando perché il Governo attenda ancora a vietare la pubblicità, pur concordando sulla necessità di un simile intervento. Anche sulla base dell’esperienza della Germania, il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo debba essere introdotto a livello nazionale e sovranazionale, auspicando che per una volta l’Italia si ponga tra i primi ad intervenire.

 

 

“Il Governo – ha affermato in commissione Massimo Enrico Baroni  (M5S) – ha espresso un parere contrario su una norma del tutto simile a quella approvata alla Camera nel corso dell’esame della legge di stabilità per il 2015, con il parere favorevole del Governo e i voti favorevoli del gruppo Partito Democratico e di quello MoVimento 5 Stelle, ma resa innocua al Senato, grazie all’approvazione, sempre con il parere favorevole del Governo, di un emendamento del senatore Nencini, che rinviava l’entrata in vigore dei divieti all’adozione da parte dell’Unione europea di apposite linee guida in materia, ancora, peraltro, da approvare. Mette, quindi, in luce l’estrema gravità del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, che non si può assolutamente ridurre alle dimensione dei numeri ufficiali citati più volte dal Governo, che fa riferimento ai 12.500 malati in cura presso le strutture del Servizio sanitario nazionale, ben al di sotto dei sei milioni di giocatori stimati dagli istituti più accreditati. Anche gli strumenti, più volte citati dal sottosegretario Baretta, volti a contrastare il coinvolgimento dei minori si sono rivelati del tutto inefficaci allo scopo, come da lui stesso sperimentato. Stigmatizza l’opposizione del Governo e della maggioranza alle proposte di legge di iniziativa che si propongono di contrastare la ludopatia, per la mancanza o l’insufficienza della copertura finanziaria e osserva che, in realtà, sono molti i deputati della maggioranza che, pur essendo favorevoli al divieto totale di pubblicità del gioco d’azzardo, non esprimono pubblicamente la loro posizione per disciplina di partito.

Nell’esprimere la convinzione che il sottosegretario Baretta umili il Parlamento non ritenendolo degno di legiferare sull’argomento, evidenzio i rischi di un fallimento da parte della Conferenza unificata. Ricordo che la legge regionale che la Liguria ha approvato nel 2012 per fissare la distanza minima delle slot machine dai luoghi sensibili, stabilendo che anche le sale esistenti dovessero adeguarsi entro 5 anni, non è stata di fatto applicata e che il PD all’opposizione è sceso in piazza per protesta contro il governo regionale.

Lo stesso PD, in regione Lazio, ha votato contro un ordine del giorno che chiedeva l’inserimento della distanza minima per le slot machine nel successivo collegato regionale. Nel ritenere che l’oblio della misura sia stato determinato dalla pressione della lobby dei produttori e gestori di giochi d’azzardo, che tiene sotto ricatto il Governo non soltanto dal punto di vista economico, prometto di proseguire la battaglia per contrastare la ludopatia”.

 

L’on. Bruno Tabacci (DeS-CD) intervenendo sul tema della pubblicità commenta come “vergognosa la pubblicità televisiva del gioco d’azzardo che inframezza la trasmissione di grandi eventi sportivi, che hanno una grande platea di telespettatori, anche minori”.

 

PressGiochi

 

 

Manovrina. Approvato l’emendamento del Governo per il taglio del 34% delle slot machine