19 Aprile 2024 - 11:29

Baretta su Decreto giochi: “I sindaci potranno intervenire ma non vietare il gioco”

“Il Governo non ha alcuna remora nel valorizzare il ruolo dei Comuni e si può prevedere che abbiano il potere di decidere dove è possibile nel proprio territorio l’apertura di

05 Maggio 2015

Print Friendly, PDF & Email

“Il Governo non ha alcuna remora nel valorizzare il ruolo dei Comuni e si può prevedere che abbiano il potere di decidere dove è possibile nel proprio territorio l’apertura di sale gioco o l’installazione di slot machine”. Queste le parole di Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell”Economia e delle Finanze, che sembrano annunciare un cambio di rotta sul potere di intervento degli enti locali rispetto a quanto previsto nel decreto fiscale relativo al gioco d’azzardo.

“Al Parlamento e al Governo spetta il compito di decidere il volume e le regole del gioco – aggiunge il sottosegretario -. Sarebbe ridicolo invece se a livello centrale si decidesse anche su dove nei singoli territori si puo’ giocare. L”importante, pero’, è che si salvi il volume del carattere concessorio del gioco”. Come riporta Redattoresociale.it, dunque i sindaci potranno decidere il dove, mentre non potranno mai vietare completamente il gioco. “Inviterei a fare un salto in avanti rispetto al tema delle distanze dai luoghi sensibili – sottolinea Baretta -. E penso che la soluzione sia quella di prevedere nei Pgt i luoghi in cui è possibile la presenza delle slot machine”.

Pubblicità – L’altro nodo critico della bozza del decreto fiscale è la pubblicità. Associazioni e comuni ritengono che siano troppo deboli i limiti previsti: divieto di spot su Tv e radio solo nelle fasce orarie protette per i minori, ad esclusione dei programmi sportivi dove è sempre ammessa. Da più parti si chiede un divieto totale della pubblicità, sia sui media che in strada, come avviene per il fumo.

“Il Governo non lo ritiene possibile – spiega Pierpaolo Baretta -. C’è per il fumo perché l’Unione europea stessa lo vieta. Sul gioco invece lascia ai singoli Stati il potere di decidere, ma in assenza di un divieto esplicito a livello europeo, c’è il rischio di subire pesanti ricorsi se lo introduciamo solo nel nostro Paese. Sono cosciente che però dobbiamo ancora lavorare su questa parte del decreto per definire con più precisione i limiti”.

PressGiochi