19 Aprile 2024 - 20:34

Baretta: “Le regioni devono garantire il numero di apparecchi previsto dall’intesa sui giochi”

“Nonostante i vari criteri adottati, la regione deve garantire che il numero di apparecchi previsto dall’accordo sia garantito. La Liguria ha modificato la propria legge, con una proroga, mentre il

20 Dicembre 2017

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“Nonostante i vari criteri adottati, la regione deve garantire che il numero di apparecchi previsto dall’accordo sia garantito. La Liguria ha modificato la propria legge, con una proroga, mentre il Piemonte a due mesi dall’intesa ha avviato la propria legge. Si è creato un problema che rappresenta un test. A due mesi da una intesa che vede Stato ed Enti locali sullo stesso fronte, la legge blocca per il 92% le slot sul territorio. Dalle 27 mila in Piemonte ne rimarrebbero 19mila secondo quanto stabilito nell’intesa. Mentre la legge piemontese le riduce al 90%. Coloro che pensano che sia giusta una linea proibizionista sono d’accordo, ma va male se si pensa alla logica del mercato perché questo non corrisponde all’intesa fatta”. L’intesa è un valore da rispettare, se considerata una trappola allora non andava firmata”

Lo ha dichiarato il sottosegretario del Mef Pier Paolo Baretta in audizione alla Commissione Finanze del Senato.

“Sulle specifiche tecniche per le awp-r sono in via di definizione, ma l’obiettivo finale non cambia, quello di ridurre sia punti giochi che introdurre nuove macchine”.

“Negli ultimi anni il Governo a seguito della spinta parlamentare ha approvato un approccio diverso da quello del passato lo abbiamo fatto attraverso la delega fiscale con un approccio non proibizionista, ma coscienti del bisogno di una riduzione. Questo fatico percorso è approdato all’intesa del 7.

Si è discusso molto sul fatto per cui siamo intervenuti particolarmente sulle AWP, perché sono le più diffuse sul territorio, sono 400 mila, noi puntiamo a farle diventare 265 mila entro il 2018 quindi con un percorso accelerato. Credo che sia un approccio coraggioso considerando quale era prima la linea. Stiamo cercando un approccio diverso che coinvolge il Ministero della Salute e soprattutto gli enti locali. Con questi ultimi è stato un percorso difficile in quanto gli enti locali trovandosi in un vuoto legislativo si sono affidati alla teoria delle distanze. Noi invece ci siamo basati su un approccio più generale di riduzione. La teoria delle distanze può provocare delle contraddizioni nel territorio in quanto si possono formare, soprattutto nelle grandi città, zone scoperte. Per questo il discorso con gli enti locali è stato vivace e per quanto riguarda il Piemonte, 500 metri addirittura dagli sportelli bancomat, ci troviamo davanti ad un approccio proibizionista”.

 

“Gli enti locali- ha proseguito il sottosegretario- in particolare le regioni (i comuni non hanno una linea così programmatoria) hanno chiesto che dove ci sono delle linee più rigorose lo stato non deve intervenire sulla distribuzione. Quindi l’accordo è che l’ente locale decide dove vanno, ma l’accordo è che la regione deve garantire che quel numero di slot (che sono quelle più colpite) deve rimanere”.

 

“La nostra valutazione è che la legge piemontese comporta una riduzione del 90, 91 %delle slot presenti- ha continuato Baretta-  Ovviamente, lo dico senza spirito polemico, coloro che pensano sia giusta una linea proibizionista, dicono ‘molto bene’, coloro che pensano ad un approccio di mercato dice ‘molto male’. Il Governo non dice ne’ l’uno ne’ l’altro, ma non si rispetta un accordo. Bisogna vedere che valore ha l’aver messo insieme Stato ed enti locali, se è una cosa da rispettare o da non accettare.  Ho incontrato Chiamparino, è stato un incontro cordiale, ma ognuno ha le sue posizioni, questo discorso coinvolge anche altre questioni infatti entro il 2018 ci sono due  gare importanti, il bingo e le scommesse, bisogna capire cosa possiamo offrire agli operatori economici anche in un quadro regolativo ristretto, ma se il mercato è asfittico è un’altra questione. La discussione del governo è se le condizioni che abbiamo costruito rappresenta quel punto di mediazione che dobbiamo salvaguardare per dare una certezza regolatoria in un quadro di riduzione”.

 

“Più presto mettiamo un punto fermo sulle slot e più rapidamente possiamo dedicarci su un fronte difficile come quello dell’online, sul quale siamo onestamente indietro. Lo schema di intesa con le regioni implica diversi strumenti applicativi: il più importante è il decreto ministeriale che applica l’intesa; il secondo è una nota di congentamento, cioè come queste linee verranno concretizzate, cioè come questo numero ridotto di macchine deve essere dislocato all’interno dei locali; il terzo punto sono le specifiche delle macchine da remoto, le nuove specifiche sono in via di applicazione”.

La discussione continuerà domani mattina con il dibattito sul tema e le domande dei senatori.

 

PressGiochi