25 Aprile 2024 - 01:05

Barbaranelli (La Sapienza): “Le ricerche italiane sul Gap sono parziali e poco attendibili”

“Va detto che il gioco problematico e il gioco patologico sono due cose differenti. Nel primo non si è ancora instaurata la dipendenza mentre il gap è una patologia vera

27 Maggio 2015

Print Friendly, PDF & Email

“Va detto che il gioco problematico e il gioco patologico sono due cose differenti. Nel primo non si è ancora instaurata la dipendenza mentre il gap è una patologia vera e propria senza sostanza” ha dichiarato Claudio Barbaranelli professore alla facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza che ha presentato quest’oggi i risultati della ricerca svolta a livello accademico negli ultimi anni sul gioco problematico.

“Secondo i dati forniti dal Dipartimento Politiche Antidroghe, il Gap è compreso tra lo 0,5 e 2,2% della popolazione italiana. Questi dati, tuttavia, – ha puntualizzato Barbaranelli – sono stati elaborati su studi non sistematici che non fanno riferimento a campioni rappresentativi della popolazione di riferimento.

Noi abbiamo cercato di basarci solamente sulle ricerche che anche se parziali, interessavano un campione rappresentativo della popolazione di riferimento, come quelle del Cnr. Nei vari studi presi in esame a livello europeo c’è una grande varietà di metodologie utilizzate e degli strumenti di raccolta. In Italia invece gli studi non utilizzano metodologie adeguate e non utilizzano campioni rappresentativi della popolazione.

Dalle nostre ricerche risulta che la prevalenza di italiani maggiorenni problematici vai da 590mila del 2008 a quelli 789mila del 2012, con una confidenza del 99,73% della stima”.

 

 

Bergamo e i 77mila giocatori d’azzardo. Ma quanto è rappresentativo un campione di 1000 intervistati? Ci risponde direttamente il Cnr

 

 

PressGiochi