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Baccarat: i motivi di un successo planetario

Non è la roulette e nemmeno il black jack; non sono i dadi e men che meno il poker. Il re dei giochi da tavolo nei casino mondiali è il

02 Agosto 2017

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Non è la roulette e nemmeno il black jack; non sono i dadi e men che meno il poker. Il re dei giochi da tavolo nei casino mondiali è il baccarat, quello “dei principi e delle spie”, da noi meglio conosciuto nella versione Chemin de Fers, quella tanto cara a James Bond.

Da Las Vegas all’Australia, passando per Macau e Hong Kong, gli high rollers fanno la corsa per accaparrarsi un posto nelle salette private dove, a centinaia o migliaia di dollari al colpo, sfidano la sorte puntando sul banco o sul player (proprio per questo il baccarat è altrimenti noto come “punto banco”)  o anche sulla parità. Due carte a testa, vince chi fa 9 o vi si avvicina di più. Tutto qua, veloce e facile come se fosse una partita a pari e dispari.

 

Non c’è strategia, non c‘è alcun modo di influenzare l’andamento del gioco, e contare le carte è praticamente inutile. Cosa può esserci di più “democratico” sui tavoli dell’azzardo?

A chi vi si avvicina la prima vota, però, il baccarat può sembrare addirittura intimidatorio, un ambiente adatto solamente ai giocatori più scaltri e con pelo sullo stomaco. Ed è proprio per questo, probabilmente, che da qualche anno a questa parte ha preso piede, soprattutto in Asia, il mini-baccarat, dallo svolgimento quasi identico ma con puntate molto più basse (5/10 dollari) rispetto al “vero” baccarat, dove la giocata minima di solito è di 50/100 dollari. Va poi considerato, a vantaggio del new player, che qui la sfida è sempre uno contro uno col croupier e non con altri giocatori, pur se presenti al tavolo (come avviene nel black jack).

Ma ci sono due ulteriori aspetti, molto tecnici, che fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte del baccarat. Si tratta dei payoff odds e del home edge, parametri che sono strettamente correlati.

 

Prima di tutto le definizioni . Prendiamo l’esempio dei dadi: un qualsiasi numero ha 1/6 , ossia il 16,6% possibilità di uscita. E fin qui è facile per tutti. Se il casino pagasse esattamente 6 volte la posta per quell’evento si dovrebbe parlare di true odds. In realtà, il banchiere detiene sempre una piccola quota per sé: il differienziale fra i true odds e i payoff odds che il casino effettivamente paga è detto house edge.

 

Ebbene, nel baccarat le regole sono state accuratamente costruite per produrre un piccolo ma misurabile vantaggio per il casino quando si scommette sul “punto” o sul “banco”, e una quota molto più elevata quando il giocatore punta sul “tie” (parità). Dal complesso calcolo che dovremmo fare ma che vi risparmiamo, risulta che il banchiere vincerà il 50,68% di tutte le mani non-tie e il giocatore 49,32%. In pratica, giocando 100 crediti ci si può aspettare di perderne 50,68 e di vincerne 49,32. La differenza tra i due è 1,36, quindi l’house edge è dell’1,36%.

 

In realtà, questo valore non è identico per le puntate su player e banker, bensì scende al 1,17%, per effetto della commissione del 5% che viene applicata sulle vincite. In pratica, se gioco un credito, me ne tornano 0.95; pertanto, moltiplicando 50,68 per 0,95 si ottiene 48,15. Le aspettative di perdita, dunque, si riducono dell’1,17% (risultante dalla sottrazione 49,32 – 48,15).

Nel timore di aver fatto fondere il cervello a qualcuno dei pazienti lettori, non ci dilunghiamo sul calcolo del house edge per la puntata sul tie; accontentatevi di sapere che sale a dismisura: 14,4!.

 

 

 

Dal punto di vista delle vincite, l’odds è sul 44,6% per le giocate banker/player e sul 9,5% per le giocate sul tie.

 

A questo punto, è interessante vedere come sono messi gli altri principali giochi da casino (senza calcoli, solo i risultati!)

 

Payoff Odds                              House edge

Black  Jack                           min. 31% – max. 62%                           0,5%

 

Roulette USA                    min. 2,63 % – max 31,56%*                  2,7%

47,37 (even bet- R/B, odd/even)

 

Roulette EU*                    min. 2,7% – max. 32,4%                       5,3%

48,6 (even bet- R/B, odd/even)

 

Dadi                                      1,36%- 13,9%                                     1,41-16,9%

 

Texas Hold’em                                 20%                                         2%- 2,5%

 

Videopoker                       da 1/2 (no pair) a 1/665000

(royal flush)                                        0.5-5%

 

Slot machines                 n.r.**                                                          2-15%

 

Keno                                     da 0.000001% (hit/pick 10/10)      25-29%

a 56% (hit/pick 0/2) ***

 

 

* La differenza fra Roulette Usa/EU sta nel fatto che nella prima è prevista anche la sorte del doppio 0.

** Non calcolabile in quanto gli infiniti modelli esistenti sono estremamente difformi quanto a  numero di rulli/simboli/combinazioni vincenti

** *hit/pick numeri usciti/numeri selezionati

 

NB – I dati, estratti da varie fonti, non intendono rappresentare una media mondiale ponderata, ma i range entro i quali tendono a convergere le rilevazioni on-site su tutte le possibili sorti e altresì le varianti di ciascun gioco

 

Riassumendo, il  baccarat è un gioco veloce e facile, ad abilità zero, tra i più remunerative per il giocatore. Un gioco che si adatta in maniera ottimale alla cultura cinese: è gambling allo stato puro, dove la superstizione e il fato hanno un ruolo dominante. Infatti, non è raro vedere nei casino di Macao e asiatici in genere, strani rituali da parte dei giocatori, come soffiare sulle carte per scacciare i numeri negativi o spizzare (squeeze) lentissimamente le carte sollevandone solo un piccolo lembo; gesto che le rovina al punto tale da renderle inutilizzabili nelle sessioni successive. Che dire, poi, dell’assurdo rito di tirare una penna contro bicchieri e portacenere per propiziare buone carte?

 

 

L’azione del dealer viene controllata all’istante, e se sbaglia anche di una mezza virgola nelle procedure, i rollers ne chiedono l’immediato allontanamento dal tavolo.

In definitiva, il baccarat in Asia non conosce assolutamente rivali, a livello di incassi. A Macao, nel 2016, il Vip baccarat e il “mass” baccarat hanno contribuito per l’87% agli introiti di tutti i casino. Negli States, se a livello di incassi assoluti il BJ primeggia ancora, il baccarat vanta la migliore performance assoluta nel rapporto fra tavoli disponibili e denaro giocato: in percentuale (anno 2016) il 21 ha attirato il 31,13 delle giocate, mentre i baccarat il 33,23. Pensate, 30 anni fa i due indici erano, rispettivamente, al  56,3 e al 9,2!

 

 

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