“E’ urgente adottare una normativa omogenea a carattere nazionale”
“Con l’articolo 6 della legge 16/2022 in Regione Lazio vennero introdotte tutta una serie di modifiche alla legge n. 5 del 2013 recante ‘Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP)’. In sede di discussione ebbi modo di segnalare, in più occasioni, ad alcuni consiglieri regionali dell’(allora) Maggioranza che le modifiche, che si intendevano introdurre in materia di apparecchi da gioco con vincita in denaro, riguardavano aspetti di competenza dello Stato.
Purtroppo il Consiglio Regionale andò avanti lo stesso introducendo tutta una serie di modifiche alla legge”.
Modifiche alla legge che oggi sono state contestate dal Consiglio di Stato che ha rimandato al Tar Lazio la decisione da prendere in merito ad un ricorso promosso da un operatore del settore dei giochi.
Domenico Faggiani, dell’Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo commenta a PressGiochi la decisione del Consiglio di Stato che ha criticato la motivazione del Tar Lazio definendola di fatto ‘apparente o inesistente’ relativa alla circolare della Regione Lazio che nel 2023 introdusse una serie di limitazioni alle sale giochi con apparecchi a vincita in denaro come le limitazione della frequenza delle giocate a una ogni 30 secondi, l’obbligo di distanza minima di due metri tra gli apparecchi, la pausa obbligatoria di cinque minuti ogni 30 minuti di gioco e il divieto assoluto di fumo nelle sale da gioco.
“Successivamente – ci ricorda Faggiani – venne emanata una circolare contenete dei chiarimenti, al fine di dare attuazione alle modifiche introdotte.
Ora il Consiglio di Stato, intervenuto a seguito di appello presentato da società che operano nel settore, ha riconosciuto che la Regione Lazio, introducendo quelle prescrizioni, ha ecceduto i limiti della propria competenza.
La vicenda ripropone, ancora una volta, seppure ce ne fosse stato bisogno, l’urgenza di una normativa omogenea a carattere nazionale.
Il percorso per giungere al riordino, avviato con la legge n. 111 del 2023, è praticamente rimasto a metà. Si è proceduto per il settore del gioco a distanza, ma rimane ancora in piedi quello del gioco fisico.
Nell’ultima riunione del Tavolo tecnico istituito presso la Conferenza Unificata, tenutasi a metà gennaio, il MEF ed ADM avevano assunto l’impegno di portare in discussione uno schema di decreto per il riordino del gioco fisico entro fine febbraio. La speranza, a questo punto, è che si proceda rapidamente, per arrivare ad una sintesi tra le varie posizioni emerse, soprattutto all’interno delle regioni, ed alla emanazione del decreto legislativo”.
PressGiochi