Dopo aver approfondito su PressGiochi MAG il ruolo cruciale degli operatori di gioco come sentinelle nella prevenzione del riciclaggio, torniamo sull’argomento con un’intervista all’Avv. Ranieri Razzante, esperto di antiriciclaggio, docente
Dopo aver approfondito su PressGiochi MAG il ruolo cruciale degli operatori di gioco come sentinelle nella prevenzione del riciclaggio, torniamo sull’argomento con un’intervista all’Avv. Ranieri Razzante, esperto di antiriciclaggio, docente universitario e consulente in materia di compliance.
Nel nostro focus, dal titolo “Operatori di gioco, sentinelle contro il riciclaggio”, abbiamo raccontato come quasi 10mila segnalazioni di operazioni sospette (SOS) siano arrivate nel 2024 all’UIF proprio dal comparto del gioco, a conferma di un settore che — pur esposto — risponde attivamente agli obblighi normativi, contribuendo alla trasparenza e alla tracciabilità dei flussi finanziari.
Ma cosa si cela dietro quei numeri? Le segnalazioni sono indice di un rischio elevato oppure dimostrano una filiera consapevole e vigile? A queste e ad altre domande risponde l’Avv. Razzante, offrendoci un punto di vista tecnico e pragmatico sul rapporto tra gioco legale e contrasto al riciclaggio di denaro.
Le 9.547 arrivate all’Uif dagli operatori di gioco (meno del 7% del totale) sono molte o poche, rispetto a quello che sarebbe ragionevole aspettarsi dal settore? E avere tante segnalazioni indica che un settore è molto inquinato o che, invece, gli operatori sono molto trasparenti?
“Le Segnalazioni di operazioni sospette sono segno di vitalità e attenzione del sistema del gioco al rischio aziendale di riciclaggio. Il numero è rilevante se rapportato a quello degli altri operatori tenuti all’adempimento”.
Di queste segnalazioni, oltre la metà arrivavano dal gioco on line. Che, però, è quello nel quale ogni centesimo viene monitorato dallo Stato, tramite Sogei e Adm. Si può pensare che vengono segnalate proprio perché nell’online verrebbero comunque rilevate mentre nel gioco fisico l’anonimato consente di trascurare eventuali movimenti anomali?
“Il problema dell’online, com’è noto, sta nella facilità dei giocatori, di divenire prestanome di altri che vogliano investire denaro sporco. E anche nella facilità di reindirizzazione su piattaforme non autorizzate. La tracciabilità delle operazioni, ricordo sempre, è proprio quello che i riciclatori cercano!”.
Naturalmente, le segnalazioni arrivano solo dal gioco autorizzato da Adm. Gli operatori on line esteri senza concessione italiana hanno comunque molti giocatori italiani ma non fanno alcuna segnalazione. Si può stimare quanto movimento illecito passa per questi canali?
“Non ci sono stime ufficiali, anche perché sarebbe ovviamente difficile il calcolo. Ma parliamo di decine di miliardi”.
Il gioco legale può davvero servire a individuare organizzazioni criminali? In che modo si può fare riciclaggio con un’attività del tutto legale come il gioco su concessione?
“Il gioco legale è ovviamente controllato, e nel nostro Paese con grande attenzione e capacità tecniche rispetto ad altri della stessa area UE. Chiaramente, chi vuole ripulire capitali sporchi deve possibilmente servirsi di strutture legali d’impresa. La nostra normativa ed il lavoro delle authority fanno in ogni caso da argine ai numeri, che sarebbero ben superiori, di operazioni fraudolente”.
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