19 Aprile 2024 - 22:56

Aristocrat punterà molto su Snaitech dopo l’acquisizione di Playtech

Il colosso australiano Aristocrat è rimasto solo nella corsa all’acquisizione di Playtech, cominciata ad ottobre con un offerta di 2,7 miliardi di sterline, corrispondente a una valutazione di 680 pence

21 Gennaio 2022

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Il colosso australiano Aristocrat è rimasto solo nella corsa all’acquisizione di Playtech, cominciata ad ottobre con un offerta di 2,7 miliardi di sterline, corrispondente a una valutazione di 680 pence per azione (premio del 58% rispetto al valore del titolo nella chiusura della settimana precedente all’offerta).

Di mezzo c’erano anche Gopher Investments, azionista al 4,97% che ha acquistato la divisione di trading finanziario della Playtech (Finalto), mossa che soddisfaceva una delle condizioni chiave della potenziale acquisizione dell’azienda da parte di Aristocrat, e la JKO Play dell’ex proprietario del team di Formula 1 Eddie Jordan e dell’ex dirigente di Scientific Games Keith O’Loughlin.

La Gopher si è ritirata a dicembre, nonostante avesse avuto accesso alle informazioni di due diligence necessarie per presentare un’offerta congrua. E’ di oggi invece la notizia del ritiro della JKO Play, il cui inserimento nella trattativa aveva immediatamente scoraggiato la Gopher.

Sin da allora si sapeva che per battere la concorrenza di Aristocrat bisognava mettere sul piatto un’offerta da almeno 3 miliardi di sterline, perciò il quadro per le due possibili concorrenti era subito molto chiaro. Alla fine, possiamo classificarle solo come manovre di disturbo; ma mentre il ritiro della Gopher non ha prodotto effetti sul titolo Playtech – che aveva subito una forte impennata dopo l’offerta di Aristocrat – la rinuncia di JKO è coinciso con un calo del 15% circa del titolo stesso al LSE.

Comunque, adesso che Aristocrat ha la strada spianata, cominciano a trapelare dettagli sulle strategie che gli australiani metteranno in atto con l’acquisizione della società. In particolare, Aristocrat ha espresso l’intenzione di sfruttare la sua divisione Snaitech per “operare e innovare” in Europa, aumentando il proprio impegno nel comparto B2C. Un bel riconoscimento per l’azienda del CEO Schiavolin, i cui interessi si sono ampliati già da tempo oltre i confini nazionali.

 

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