18 Aprile 2024 - 02:14

Arezzo. “Reti in gioco”, i cinque SerD sella provincia organizzano un confronto sul GAP

I cinque SerD della provincia di Arezzo del Dipartimento Dipendenze dell’Azienda Usl Toscana Sud Est, in collaborazione con l’associazione di volontariato Mirimettoingioco, il Movimento SlotMob e il patrocinio del Comune

15 Novembre 2017

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I cinque SerD della provincia di Arezzo del Dipartimento Dipendenze dell’Azienda Usl Toscana Sud Est, in collaborazione con l’associazione di volontariato Mirimettoingioco, il Movimento SlotMob e il patrocinio del Comune di Arezzo, organizzano per venerdì 17 novembre l’evento aperto a tutti  “RETI IN GIOCO – Confronto tra le reti territoriali della provincia di Arezzo sul gioco d’azzardo”.

Il progetto è ideato dal Gdl GAND (Gruppo di Lavoro Interistituzionale sul gioco d’azzardo e le nuove dipendenze), la rete di istituzioni che a livello provinciale lavorano dal 2005 per promuovere azioni condivise di studio e di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo e le altre dipendenze da comportamento. Ne fanno parte: Azienda Usl Toscana sud est, Comune di Arezzo, Prefettura,  Mirimettoingioco, Ordine dei Medici, Ufficio scolastico provinciale, Caritas diocesana, Misericordia, Arcisolidarietà, Anteas-Cisl, SlotMob, Confcommercio e Confesercenti.
La giornata di venerdì prevede due momenti: dalle 15.45 alle 18.30 è in programma un seminario alla Casa Diritta (via Garibaldi 15, Arezzo). Si tratta di un confronto tra le Reti territoriali di Arezzo, Casentino, Valdichiana, Valdarno e Valtiberina sui percorsi integrati tra Servizio pubblico e territorio per il trattamento del giocatore d’azzardo e della sua famiglia, con un occhio attento a prevenzione e sensibilizzazione.

 

“L’approccio di rete è una strategia divenuta indispensabile negli ultimi anni per rispondere alla complessità dei bisogni delle persone – ha affermato Marco Becattini coordinatore Dipartimento Dipendenze Ausl Toscana sud est –  per cui nessun operatore o singolo servizio può da solo avere gli strumenti per risolvere i problemi sempre più complessi che arrivano ai Servizi. Tutto ciò vale anche per il disturbo da gioco d’azzardo che, in quanto problema di salute pubblica, ha un impatto sulla qualità della vita non solo del singolo individuo e della sua famiglia ma anche della comunità in cui è inserito e porta ai SerD bisogni molteplici e complessi. Basti pensare ai danni psicologici, familiari, relazionali e socio-economici correlati al gioco d’azzardo che si traducono, tra gli altri, in un elevato rischio suicidario per il giocatore (forte indebitamento e conseguente impoverimento della famiglia, rischio elevato di perdita del posto di lavoro, ricorso all’usura e illeciti)”.

PressGiochi