19 Aprile 2024 - 11:24

Appignano. Gioacchini (Astro): “I nuovi limiti orari non serviranno contro il Gap”

I nuovi limiti orari adottati dal Comune di Appignano (Macerata) non serviranno a contrastare il gioco patologico, come auspicato dal Sindaco Osvaldo Messi. Il Consiglio comunale ha recentemente approvato una

08 Novembre 2017

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I nuovi limiti orari adottati dal Comune di Appignano (Macerata) non serviranno a contrastare il gioco patologico, come auspicato dal Sindaco Osvaldo Messi. Il Consiglio comunale ha recentemente approvato una delibera di modifica al regolamento sui giochi in vigore dal primo ottobre scorso, che impone lo “stop” all’accensione delle slot machine dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 22. In precedenza, gli stessi limiti erano fissati in quattro fasce orarie: dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 14, dalle 17 alle 20 e dalle 23 alle 2.

As.Tro, l’associazione di gestori di slot machine, i primi giorni di ottobre aveva partecipato a due incontri di cui uno pubblico, al termine del quale era sembrato ci fossero i presupposti per un accordo sul sospendere il regolamento sul gioco appena varato in attesa del decreto ministeriale di prossima uscita.

“Dopo un confronto chiaro e leale – afferma Paolo Gioacchini, Vicepresidente nazionale e responsabile della Regione Marche di As.Tro Confindustria S.I.T. – c’è stato un ripensamento che non condividiamo. Alcuni esercenti si sono presi la responsabilità di sposare la linea del Comune che ha proposto 6 ore di spegnimento degli apparecchi, ma per quanto ci riguarda è sbagliata nel merito”.

Secondo Gioacchini, la limitazione dettata dal regolamento di Appignano ha almeno tre aspetti critici: “E’ di difficile attuazione, non è efficace nel contrasto al Gioco patologico come dimostrano le esperienze di altre regioni e – infine – non è attuata di concerto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come imposto dall’accordo Stato-enti locali firmato il 7 settembre in Conferenza Unificata”.

 

Astro sottolinea come – in altri territori – l’effetto delle restrizioni è quello di spostare il gioco dagli apparecchi spenti a quelli attivi, o addirittura a quelli illegali, mentre allo stesso tempo “si esasperano le dinamiche di gioco, in primo luogo degli utenti già problematici, per i quali lo stress dell’ora di spegnimento si trasforma in una corsa a giocarsi tutto in fretta, mentre quello dell’attesa dell’accensione provoca l’approccio ad altre scommesse di sorte”.

I presupposti per attuare campagne di sensibilizzazione sul problema del gioco praticato in maniera eccessiva nell’incontro aperto agli operatori di settore era emerso chiaramente ma purtroppo si è persa un’occasione importante per lavorare in sinergia tra Amministrazione, dipartimento di dipendenze patologiche, esercenti e associazioni di categoria.

 

“L’unico aspetto positivo di questa vicenda che andrebbe evidenziato”, conclude Gioacchini, “è che l’amministrazione, seppur in maniera tardiva (ovvero solo dopo l’approvazione del regolamento) si è aperta al confronto con le associazioni e gli operatori e sulla base dello stesso ha rivisto in maniera migliorativa i provvedimenti già emessi. Il mio auspicio è che anche le altre amministrazioni comunali, prima di legiferare, approfondiscano le questioni legate ad un mondo complesso e importante come quello del gioco e si aprano al confronto con i rappresentanti di categoria. Da parte nostra saremo sempre disponibili”.

 

 

PressGiochi