29 Marzo 2024 - 13:51

Alla Toscana, 3,1 mld per la lotta al Gap

Ammonta a oltre 3,1 miliardi di euro la quota del fondo sanitario indistinto spettante alla Toscana per la realizzazione di interventi di contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap). La somma

21 Dicembre 2018

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Ammonta a oltre 3,1 miliardi di euro la quota del fondo sanitario indistinto spettante alla Toscana per la realizzazione di interventi di contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap). La somma è stata ripartita tra le aziende sanitarie toscane sulla base della popolazione residente 15-74 anni.

Lo stabilisce una delibera presentata dall’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata dalla giunta regionale nell’ultima seduta.

“In Toscana – ha commentato l’assessore Saccardi – sono stati fatti tanti passi avanti sul versante del contrasto alla ludopatia. Abbiamo approvato una legge regionale nel 2013, avviato numerose azioni di informazione, prevenzione, formazione, ricerca e monitoraggio, indirizzate soprattutto ai giovani e dato vita ad un piano regionale di contrasto. A settembre abbiamo anche presentato un logo No Slot destinato agli esercizi pubblici e ai circoli. Contiamo, attraverso il potenziamento del sistema di assistenza territoriale dedicato a questa patologia, di migliorare numeri purtroppo abbastanza allarmanti”.

L’importo assegnato alla Toscana, come stabilito in base all’intesa sancita in sede di conferenza Stato-Regioni dello scorso 1 agosto 2018, dovrà essere destinato ad azioni di assistenza socio-sanitaria, residenziale e semi residenziale nei confronti di persone con dipendenza patologica. Entrambi i tipi di intervento rientrano tra i Lea, i livelli essenziali di assistenza, come risulta dall’ultima definizione e aggiornamento contenuta nel Dpcm del 12 gennaio 2017.
Questo il riparto delle risorse tre le aziende sanitarie: Toscana Centro 1,3 milioni di euro, Toscana Nord-Ovest 1,08 milioni, Toscana Sud-Est 0,7 milioni. Le aziende inoltre si impegnano, entro la fine del 2019, a presentare una relazione in cui vengono indicate le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da Gap, realizzate nel 2018, evidenziando, in particolare, i seguenti dati (che sostanzialmente servono per verificare l’adempimento dei Lea da parte delle aziende stesse): azioni di potenziamento dei servizi pubblici di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette dal disturbo; numero di pazienti in carico ai servizi territoriali; numero di pazienti affetti dal disturbo inviati dai servizi territoriali per le dipendenze in strutture residenziali e/o semi-residenziali per svolgere un programma terapeutico; descrizione del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale adottato dai servizi territoriali; numero degli interventi di prevenzione primaria, secondaria e di riduzione del danno con relativa descrizione degli stessi; numero di operatori formati tramite corsi attivati direttamente dall’azienda o di livello regionale e/o nazionale, con informazioni relative al tipo e durata del corso e percentuale degli operatori formati sul totale del personale operante presso i servizi territoriali per le dipendenze. Le stesse Aziende sanitarie dovranno infine presentare anche una rendicontazione contabile riepilogativa dei costi sostenuti per le attività svolte.

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