È in corso oggi, giovedì 3 luglio, dalle ore 15 alle 18, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati (Piazza del Parlamento 19, Roma), il convegno “Gli Stati Generali
È in corso oggi, giovedì 3 luglio, dalle ore 15 alle 18, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati (Piazza del Parlamento 19, Roma), il convegno “Gli Stati Generali del Gioco. La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”. L’appuntamento rappresenta un momento chiave di riflessione e confronto pubblico sulla riforma del gioco legale in Italia, con l’obiettivo di affrontare il tema in modo trasparente, scientifico e libero da approcci ideologici.
A promuovere l’evento sono la Fondazione Bruno Buozzi e l’Intergruppo Parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo, che hanno voluto riunire istituzioni, esperti, rappresentanti dell’industria e del mondo socio-sanitario per condividere visioni, esperienze e proposte. L’introduzione è affidata a Giorgio Benvenuto, Presidente della Fondazione Bruno Buozzi.
Sul tavolo, la necessità di una riforma strutturata del comparto che tenga conto dei diversi attori coinvolti e delle sfide attuali, a partire dalla tutela della persona e dalla prevenzione del gioco patologico. A confrontarsi sul tema intervengono rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario, del terzo settore e dell’industria del gioco. Tra questi Antonio Giuliani, dirigente dell’Ufficio gioco a distanza e scommesse della Direzione Giochi di ADM.
Dalla dimensione clinica e sociale del gioco problematico, portata all’attenzione dal contributo dello psicoterapeuta Paolo Jarre e da don Armando Zappolini della rete “Mettiamoci in gioco”, fino agli aspetti normativi ed economici affrontati da Geronimo Cardia, Presidente di Acadi, da Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze del Senato, ed Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp Fipe Confcommercio.
Sul fronte istituzionale, partecipano anche Stefano Locatelli, vicepresidente di Anci, e Alessio Saponaro, per la Regione Emilia-Romagna a nome del coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Massimo Fabi. Atteso anche il videomessaggio del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, che ha voluto inviare un contributo di riflessione. Presente il deputato del M5S Andrea Quartini e Don Armando Zapponini.
Nel suo intervento, Geronimo Cardia, Presidente di Acadi, ha sottolineato la necessità di un confronto aperto e basato su dati scientifici per una riforma equilibrata del gioco pubblico. Ha evidenziato i rischi di approcci ideologici e di demonizzazione selettiva, come accaduto in passato con gli apparecchi da intrattenimento. Ha infine illustrato come la tecnologia oggi consenta di offrire prodotti più sicuri, capaci di tutelare i minori e prevenire comportamenti di gioco problematico attraverso strumenti di controllo e autoesclusione.
Dalla sua, Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-FIPE, ha sottolineato l’urgenza di una riforma del gioco pubblico che consenta di pianificare investimenti e adottare soluzioni tecnologiche già disponibili per qualificare l’offerta e tutelare i consumatori. Ha criticato misure inefficaci come distanziometri e limiti orari, chiedendo un ripensamento basato su evidenze. Infine, ha ribadito l’importanza di formare gli operatori per offrire luoghi sicuri e sostenibili, capaci di prevenire comportamenti patologici e garantire un equilibrio tra impresa e responsabilità sociale.
Per Antonio Giuliani, dirigente ADM, è urgente completare il riordino del gioco pubblico per riequilibrare la tassazione tra gioco fisico e online, tutelare la salute dei giocatori e contrastare l’illegalità. Giuliani ha evidenziato i progressi normativi, come la nuova convenzione online che impone obblighi di investimento in politiche di gioco responsabile e tecnologie innovative per prevenire la ludopatia.
Andrea Quartini del M5S ha definito l’azzardo una grave piaga sociale e ha criticato la mancanza di attenzione del governo, evidenziata dall’abolizione dell’osservatorio nazionale contro il gioco patologico. Ha sottolineato l’importanza di distinguere il “gioco” dall’“azzardo” per evitare fraintendimenti e ha invitato a vietare la pubblicità del settore, denunciando il rischio di influenzare negativamente i giovani, soprattutto attraverso sponsorizzazioni sportive. Infine, ha messo in guardia sul conflitto tra fare cassa con l’azzardo e la tutela della società.
Presente anche Don Armando Zappolini di Mettiamoci in gioco che ha sottolineato l’importanza di affrontare il gioco d’azzardo partendo dalla realtà e dalla tutela delle persone, non dal gettito erariale. Ha ricordato che la maggior parte delle entrate statali derivano da giocatori dipendenti e ha evidenziato il ruolo positivo dell’Osservatorio nazionale contro il GAP, auspicando una regolamentazione consapevole e non proibizionista, fondata sulla protezione dei soggetti più fragili.
Riccardo Pedrizzi ha denunciato l’ennesimo rinvio della riforma del gioco, definendolo un segnale di debolezza politica: “Con lo slittamento della delega fiscale al 2026 e una legislatura in scadenza l’anno dopo, il rischio concreto è che, per non scontentare nessuno, il riordino venga ancora una volta rinviato alla prossima legislatura”.
Nel suo intervento agli Stati Generali del Gioco, lo psicoterapeuta Paolo Jarre ha denunciato l’enorme crescita del gioco d’azzardo in Italia, passata da 20 a 158 miliardi di euro in vent’anni, causata più dall’offerta massiccia e dalla pubblicità ingannevole che da una domanda spontanea. Ha sottolineato l’aumento dei giocatori patologici da 180.000 a 800.000 e ha criticato la mancanza di misure efficaci contro la dipendenza, definendo insufficienti le attuali norme sul gioco online. Jarre ha chiesto una riduzione dell’offerta, una maggiore tutela dei minori e l’abolizione della pubblicità, evidenziando una forte questione etica: lo Stato non può trarre profitto dalle difficoltà dei più vulnerabili.
Stefano Locatelli, Vicepresidente di ANCI, ha evidenziato il ruolo delicato degli amministratori locali nella gestione del fenomeno del gioco d’azzardo, sottolineando la necessità di normative nazionali chiare e omogenee che permettano ai comuni di intervenire efficacemente. Ha richiamato l’importanza di bilanciare la libertà economica degli operatori con la tutela della salute pubblica, contrastando l’illegalità. Locatelli ha inoltre evidenziato l’efficacia delle distanze e delle fasce orarie nel ridurre i fenomeni di degrado e ha chiesto una legge chiara che consenta a tutti i territori di operare in modo uniforme e responsabile.
«La proroga al 2026 per il riordino del gioco fisico è stata una mossa scorretta e non condivisa da tutti: rischia di favorire l’online e di rinviare ancora a lungo una riforma necessaria. Ai Comuni servono regole chiare e strumenti omogenei; per questo proporrò un’indagine conoscitiva in Commissione Finanze per consolidare valutazioni consapevoli e utili al legislatore» – ha dichiarato l’onorevole Virginio Merola (PD).
In conclusione Stefano Vaccari del PD ha criticato l’inattività del Governo sul riordino del settore giochi, denunciando la scelta sbagliata di separare online e fisico e l’ossessione per l’invarianza del gettito. Ha ribadito che ogni riforma deve partire dalla tutela della salute dei cittadini, riducendo dipendenze e gioco minorile.
PressGiochi