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Alcune previsioni sulla Stabilità 2018. Di Stefano Sbordoni

Primoconsumo presenta Rise-App contro il GAP al We-Free 2017 di San Patrignano Biella. Ramella (Pres. Provincia): “Sugli orari di gioco serve una visione comune” L’avvocato Stefano Sbordoni analizza alcune questioni

11 Ottobre 2017

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Primoconsumo presenta Rise-App contro il GAP al We-Free 2017 di San Patrignano

Biella. Ramella (Pres. Provincia): “Sugli orari di gioco serve una visione comune”

L’avvocato Stefano Sbordoni analizza alcune questioni legate alla Stabilità 2018.

“Si iniziano a leggere in questi giorni le prime indiscrezioni relative alla Legge di Stabilità 2018. La composizione della manovra non è ancora definitiva. Il disegno di legge dev’essere ancora discusso e approvato dal Consiglio dei ministri, che poi trasmetterà alla Commissione europea e al parlamento il Documento programmatico di bilancio.

Sulla base della nota di aggiornamento al Def, in ogni caso, già approvata dal Palazzo Chigi, la legge di Stabilità dovrebbe valere circa 20 miliardi, di cui 15,7 destinati a cancellare l’aumento dell’Iva, a rifinanziare i contratti del pubblico impiego e ad attivare misure per stimolare la crescita economica; e 4,5 per interventi di tipo espansivo, come il taglio del cuneo fiscale per i giovani, gli incentivi agli investimenti industriali e la copertura delle cosiddette spese indifferibili.

Le risorse reperite in termini di manovra lorda (maggiori entrate e minori spese) ammontano a 5,2 miliardi nel 2017, 10,2 miliardi nel 2018, 10,1 miliardi nel 2019 e 7,4 miliardi nel 2020. Nel periodo considerato, circa il 90 per cento delle risorse è ottenuto attraverso disposizioni per il recupero della base imponibile e l’accrescimento della fedeltà fiscale. Si tratta, viene sottolineato nel capitolo dedicato ai principali provvedimenti di finanza pubblica adottati nel 2017 della nota di aggiornamento in esame, dell’estensione del meccanismo dello split payment a tutta la PA, ai professionisti, alle controllate dalla PA centrale e locale nonché alle società quotate in borsa e delle disposizioni che mirano a limitare gli abusi dell’istituto delle compensazioni fiscali. A queste si aggiungono le disposizioni che disciplinano l’incremento dell’aliquota del prelievo erariale unico applicato sulla raccolta derivante dal gioco attraverso apparecchi automatici tipo slot machine, il contestuale aumento del prelievo sulle vincite superiori a 500 euro conseguite nel gioco del lotto e nelle lotterie istantanee.

Tra le entrate derivanti da risorse extra-erariali vengono individuati sia nel 2017 che nel 2018 i 50 milioni derivanti dalla gara del superenalotto, che a questo punto dovrebbe essere indetta altrimenti si rischierebbe di smentire il DEF, che in questo momento di crescita non sarebbe un buon segnale, anche a livello europeo.

Sarebbe opportuno nella nuova Stabilità introdurre anche misure sostanziali che apportino una vera riforma al settore dei giochi e scommesse, di fatto avviata con l’accordo raggiunto in sede di conferenza unificata lo scorso 7 settembre.

Un segnale positivo potrebbe essere quello di rivedere nuovamente la gara per i negozi per la commercializzazione dei giochi pubblici, che a questo punto dovrebbe salvaguardare i diritti di coloro che sono già presenti sul territorio ed hanno fatto investimenti importanti, e contestualmente recepire le indicazioni – seppure non tutte condivisibili – che sono il prodotto dell’accordo del 7 settembre. Il compito è di quelli ardui e faticosi; ed è proprio per questo che allo stato, a meno che il decreto del 31 ottobre riservi delle sorprese, non sembrano vigere le condizioni per emanare un bando di gara che sia immune da censure da parte degli operatori del settore; che non potranno restare indifferenti davanti a norme che violano il libero mercato e la concorrenza. Se le regole restano così come sono, si rischia la recrudescenza del mercato illegale, ignorata colposamente dalle istituzioni (giudici compresi).

Una diversa ipotesi (in circolazione) più diplomatica, sembra sia quella di rimandare il bando, abrogando le disposizioni della Legge di Stabilità 2016 e introducendo una proroga onerosa”.

 

“Ma per evitare di incagliarsi in pesanti contenziosi anche in sede comunitaria- conclude Sbordoni- la proroga onerosa dovrebbe tenere conto di chi, avendone titolo e intenzione, non avrebbe accesso al mercato legale per ancora altro tempo, ed al contempo attirare anche quegli operatori che non hanno ritenuto di aderire alla sanatorie previste dalla Legge di Stabilità per il 2015 e dalla successiva Legge di Stabilità 2016”.

PressGiochi