20 Aprile 2024 - 14:56

Agenzie fiscali, nuovo caos nomine. Probabile riconferma per Benedetto Mineo in ADM

Caos sulle nomine dei vertici delle Agenzie fiscali. Possibile la riconferma degli attuali direttori per evitare che una pronuncia della Corte costituzionale decapiti la macchina amministrativa che deve garantire allo

21 Novembre 2019

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Caos sulle nomine dei vertici delle Agenzie fiscali. Possibile la riconferma degli attuali direttori per evitare che una pronuncia della Corte costituzionale decapiti la macchina amministrativa che deve garantire allo stato almeno 14 mld di euro dalla lotta all’evasione (secondo quanto fissato nella convenzione triennale).

 

È questo uno degli scenari che emergono dopo la sentenza del tribunale del lavoro di Roma che ha rinviato gli atti alla consulta per questione di costituzionalità sullo spoils system applicato ai direttori delle agenzie fiscali.

 

Come riporta ItaliaOggi.it, a legislazione vigente, le nomine sarebbero previste entro il 6 dicembre prossimo e l’esecutivo poteva avere due strade: la prima, scegliere nuove figure professionali e fare un passaggio di consegne tra gli attuali direttori dell’agenzia delle entrate, Antonino Maggiore e delle dogane, Benedetto Mineo, oppure, la seconda, non indicare nessuno. In questo caso i due direttori sarebbero decaduti e al loro posto sarebbero subentrate figure interne all’amministrazione con il ruolo di direttore vicario.

Ma ora, dopo la sentenza, entrambe le scelte potrebbero essere soggette a censura da parte della Corte costituzionale in quanto applicazione di una norma che probabilmente sarà dichiarata illegittima. Ecco dunque profilarsi all’orizzonte la possibilità di «blindare» la macchina amministrativa confermando gli attuali vertici e mantenendo così la durata contrattuale della nomina dei tre anni.

I giudici del tribunale del lavoro nella sentenza sul caso sollevato dal direttore delle Dogane Giovanni Kessler pur cassando la richiesta di quest’ultimo sulle indennità percepite, hanno riconosciuto che la funzione del direttore dell’Agenzia non è un incarico politico ma bensì amministrativo dovendosi rispettare pertanto la durata contrattuale indicata nei tre anni.

 

A sostegno di ciò i giudici hanno portato la convenzione stipulata tra il ministero dell’economia e l’Agenzia delle Dogane che ha durata triennale. I sindacati delle Agenzie fiscali attendono gli sviluppi della vicenda con uno sguardo al prossimo 6 dicembre. «Non sappiamo cosa succederà il 6 dicembre ma possiamo dire che abbiamo sollecitato il viceministro dell’economia Antonio Misiani», dichiara Vincenzo Patricelli, coordinatore di Flp, agenzie fiscali, «a dare una guida stabile alle agenzie. Flp da tempo afferma che i direttori delle Agenzie fiscali non dovrebbero essere soggetti a spoils system in quanto figure di gestione e non di indirizzo politico, ma essere valutati, come tutti i dirigenti, al termine del loro mandato e solo allora confermati o sostituiti», conclude Patricelli. Stessa opinione manifestata da Cisl che ha diffuso una nota in cui ricorda che le critiche poste alla norma sullo spoils system delle agenzie fiscali è una storia lunga 11 anni.

 

A rimarcare la differenza la Cisl evidenzia che: «Le agenzie traducono in atti amministrativi le scelte di politica fiscale. Ciò premesso la Cisl Flp contesta la motivazione che ha indotto il legislatore a estendere le norme dello spoils system anche ai direttori delle Agenzie». Giovanni Currò, portavoce del movimento cinquestelle alla camera chiede, con una nota, al ministro Antonio Misiani cosa intende fare come intende comportarsi in merito a questi incarichi.

 

Per la corsa alla successione di Antonino Maggiore, data come cosa certa, almeno fino a ieri, si erano fatti nelle scorse settimane diversi nomi, tra questi c’era una sorta di testa a testa tra l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, e il consigliere del ministero dell’economia Raffaele Russo. Anche se vista la necessità di stabilità e di non creare un vuoto di potere alla macchina amministrativa si era anche ipotizzato nell’indecisione politica di lasciar decadere Maggiore e individuare in Aldo Polito, attuale direttore centrale Risorse umane e organizzazione, il possibile direttore vicario in attesa di una schiarita su un nome condiviso per l’Agenzia.

 

Situazione più lineare per l’Agenzia delle dogane dove in molti danno per scontata la conferma, con o senza sentenza dell’attuale direttore Benedetto Mineo.

La sentenza di ieri dunque cambia ancora una volta le carte in tavola.

 

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