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AGCAI: “Ridurre del 30% le slot per aprire 5000 nuove sale non può chiamarsi riforma”

L’Associazione gestori e costruttori apparecchi da intrattenimento torna a ribadire il suo no al riordino del comparto giochi voluto dal Governo. “È inspiegabile – scrive in una nota AGCAI – che il Governo

06 Febbraio 2017

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L’Associazione gestori e costruttori apparecchi da intrattenimento torna a ribadire il suo no al riordino del comparto giochi voluto dal Governo.

“È inspiegabile – scrive in una nota AGCAI – che il Governo spinga con tutte le sue forze per l’apertura di sale con certificazione di tipo A nei pressi di scuole e Chiese. Come si spiega questo accanimento? Tutto questo è irragionevole, o meglio,  è mosso dalle lobby multinazionali che vogliono solo raggirare Comuni e Regioni con quello che sarebbe uno dei più grandi bluff. Non ci sono controlli che tengono. Non dobbiamo solo preoccuparci dei minori affinchè ne venga vietato l’accesso, il problema maggiore é per chi ci entra dentro questi luoghi anche se maggiorenne!
Firmare un accordo con questo Governo è impossibile e avrebbe conseguenze disastrose per tutto il Paese. I nostri figli, una volta entrati in questi luoghi, non avrebbero scampo.
L’eliminazione delle slot dai bar e l’apertura di nuove sale farebbe aumentare il gettito statale in quanto inevitabilmente i giocatori giocherebbero tutti alle Vlt molto più pericolose. L’incasso delle multinazionali schizzerebbe alle stelle. L’obiettivo finale è quello di relegare tutti i giocatori in questi Casinò di lusso presenti ad ogni angolo delle nostre città. Le sale di tipo A potrebbero essere aperte praticamente ovunque, e di fatto sul territorio rimarrebbero solo questi luoghi infernali gestiti dalle multinazionali, che tutto vogliono tranne che proteggere la popolazione italiana. I giocatori saranno indirizzati nei luoghi più adatti per alimentare la loro ludopatia, lontano dal contesto sociale ed immersi in tutte le più gravi forme d’azzardo.
I danni per le famiglie italiane non potrebbero che aumentare, diventando l’Italia famosa in tutto il mondo come la “Nazione del Gioco d’azzardo”, ancor più di quanto non lo sia.

Come mai le sale non vengono toccate dalla riduzione ma addirittura aumentate di ben 5000 unità come previsto dal bando (per fortuna fermo) nella legge di stabilità 2016.  Come mai l’on. Baretta non parla mai delle Slot del tipo VLT? Tutti sanno che nelle sale sono presenti queste Slot molto più pericolose di quelle dei bar. Come mai nessuno ne parla? E sopratutto, come mai la riduzione non riguarda anche queste super “macchinette”?
L’accanimento contro bar e tabacchi è finalizzato non ad una riduzione del gioco, ma semplicemente a trasferire tutto il flusso economico nelle mani dei colossi internazionali del gioco. Quel che è peggio, una volta concesso ancor più potere alle multinazionali, si entrerebbe in una spirale negativa e ci sarebbe da attendersi in futuro altre manovre come questa finalizzate ad aumentare ulteriormente il profitti di questi colossi.

Fortunatamente molti Sindaci e Governatori virtuosi si stanno opponendo a tutto ciò. Sono gli unici ad aver posto delle limitazioni concrete al gioco grazie alle distanze minime ed agli orari, e molti di essi si stanno accorgendo che quanto oggi proposto in Conferenza Unificata è soltanto un raggiro che peggiorerebbe nuovamente la situazione togliendo qualsiasi potere di protezione a Regioni e Comuni.

Gli Enti locali sono infatti gli unici a pagare le conseguenze sociali che negli ultimi anni hanno portato alla disperazione tantissime famiglie italiane dopo l’ingresso sul mercato delle sale scommesse e delle sale VLT dei concessionari. Come mai il riordino riguarda solo le Slot machine presenti nei bar? Si risolvono davvero tutti i problemi riducendo solo questo tipo di offerta? Per non parlare del fatto che nelle tabaccherie rimarrebbero comunque le forme di gioco più pericolose, come gratta e vinci,  le scommesse e il gioco on-line.
> Un riordino concreto dovrebbe ridurre tutto il gioco, specialmente le forme più pericolose, e non viceversa incentivarle!

Come da noi più volte evidenziato, una vera riforma che tuteli il giocatore dovrebbe:

> 1. Ridurre le slot nei locali pubblici attraverso un loro contingentamento che ne riduca il numero massimo presente in ogni esercizio, passando da un massimo di 8 ad un massimo di 4. Questo sarebbe immediatamente applicabile è voluto anche dagli operatori

> 2. Ridurre anche le innumerevoli sale presenti sul territorio, dalle sale scommesse alle sale VLT, luoghi dove sono presenti tutte le forme d’azzardo molto più pericolose delle slot da bar iniziando proprio da quelle più vicine a scuole e luoghi di culto

> 3. Sostituire le attuali AWP da bar con apparecchi da remoto che tecnicamente non permetterebbero a monte di perdere grosse cifre in breve tempo. Ciò è fattibile imponendo tecnicamente un limite alla perdita conseguibile in un ora di gioco, equiparandola a quella di un “flipper”, quindi intrattenendo il giocatore senza permettergli di perdere.

Le intenzioni del Governo e delle lobby sono invece sono quelle di far confluire tutti nelle sale certificate di tipo A dove ci sono le ” macchinette” del tipo VLT ,otto volte più pericolose delle “macchinette” da bar. Una volta autorizzati i Casinò Extra-Lusso di tipo A nei centri urbani, anche le sale di tipo B, localizzate lontano dalle scuole, non avrebbero più motivo di esistere in quanto tutti si recherebbero nelle sale di tipo A facilmente accessibile nei centri urbani.

Un accordo con questo Governo è dunque impossibile, e spetta ancora una volta ai Sindaci ed ai Governatori tutelare i propri cittadini e le loro famiglie per non lasciarle nelle mani delle lobby che, di fatto, scrivono le leggi di questo paese”.

 

PressGiochi