29 Marzo 2024 - 10:00

Agcai manifesta a Roma. Palese: “Umiliante dover protestare per poter lavorare”

Si è tenuta questa mattina a Roma presso Hotel Nazionale la conferenza stampa dell’associazione di gestori Agcai che sarà seguita da una manifestazione di fronte a piazza Montecitorio, per protestare

06 Settembre 2017

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Si è tenuta questa mattina a Roma presso Hotel Nazionale la conferenza stampa dell’associazione di gestori Agcai che sarà seguita da una manifestazione di fronte a piazza Montecitorio, per protestare contro la proposta del Governo presentata dal delegato ai giochi in Conferenza unificata e che verrà valutata domani.

Alla Manifestazione, le altre associazioni di categoria hanno deciso di non aderire, Sapar inclusa. La strada di grande conflittualità che vive il settore, non solo sul fronte normativo, continua a dividere le sigle associative che stanno seguendo ciascuna una propria strategia di lavoro.

 

 

“Stanno mandando a casa gli operatori dell’intrattenimento per far entrare quelli dell’azzardo – ha dichiarato il presidente di Agcai Benedetto Palese -. È umiliante manifestare per poter lavorare. Per combattere la piaga della ludopatia si apre quella della disoccupazione.

In qualsiasi settore economico, se qualcosa non va, non si mandano a casa i lavoratori come sta accadendo nel nostro settore, ma si interviene con modifiche al prodotto. Ormai i mini-casino sono diffusissimi. Regioni e Province non hanno capito bene il problema anche perché il Governo pone loro dei tranelli.

La nostra associazione ha presentato la proposta di ridurre il numero di macchine nei bar da 8 a 4 e la riduzione della perdita oraria di gioco. Se ho una perdita massima 50 euro con le slot e poi costringo la gente ad andare nelle sale dedicate a giocare con le Vlt, i giocatori rischiano di rovinarsi”.

 

“La politica – ha proseguito Palese – vuole accontentare le multinazionali portando la gente nelle sale dedicate e noi gestori perderemo il lavoro. Paghiamo il 63 per cento di Preu sul netto mentre le video lotterie il 40%. Dal 2015 a oggi il governo ci ha ‘ammazzato’ con premeditazione. Inoltre, ridurre contestualmente quattro punti percentuali di payout al giocatore significa rovinarlo”.

 

Ad intervenire anche Fabio Castaldo di FM Gaming che ha denunciato il mancato rispetto dei limiti orari da parte dei grandi concessionari: “A Milano la sala Sisal di Palazzo Martini – ha detto – non rispetta i limiti di orario e il responsabile della gestione dice che l’azienda lo obbliga restare aperto”.

 

Anche Monica Losi di Emporio Games è intervenuta nel dibattito per denunciare la criticità degli incassi e delle percentuali di restituzione delle Awp. Losi ha anche criticato la struttura delle sale: “Se entri in una sala non sai che ora è tutto oscurato per far perdere al giocatore la cognizione del tempo, inoltre i monopoli non possono controllare le sale dal punto di vista della lotta alla ludopatia”.

 

 

“Grazie al nostro lavoro di informazione – ha continuato Palese – molti senatori stanno cominciando a capire il problema  e la differenza tra Awp e Vlt. Inoltre se riducono del 35% il parco awp allora bisogna ridurre anche quello relativo alle videolotterie perché come sappiamo queste ultime devono essere presenti in maniera proporzionale al numero di slot machine.

Ogni locations deve avere la sua specificità, non si devono sovrapporre prodotti nello stesso esercizio. Ad esempio, la sala scommesse deve avere solo le scommesse, il bingo solo il bingo, il bar solo gioco da intrattenimento, etc…

 

Se bisogna tutelare gli investimenti già fatti, che si tutelino sia gli interessi dei gestori di mini casinò che dei gestori di Awp nei locali pubblici seppur riducendo del 30% il numero di macchine dimezzando il 50% dei punti vendita, ma non vanno assolutamente aperte altre 5mila nuove sale. Sarebbe la rovina di migliaia di giocatori che invece di intrattenersi nei bar con una semplice Awp incapperebbero nelle 10 volte più pericolose Vlt essendo costretti a andare a giocare solo nelle sale.

 

Se poi le slot machine usciranno dal mercato per cause naturali ce ne faremo una ragione, – ha concluso Palese – d’altronde sappiamo che il mondo online sta dilagando e prima o poi finirà per fagocitare le stesse macchine da gioco terrestri. Il dado è tratto anche se la lotta prosegue in maniera incessante, andremo avanti finché ci saremo”.

 

 

I cinque punti sulla quale si incentrano le richieste dell’associazione dei gestori:

1)       Combattere l’apertura di 5000 nuove sale scommesse, proponendo di bloccare il bando contenuto nella LEGGE di STABILITA’ per il 2016 che prevede l’apertura di 10.000 sale scommesse (oggi ce ne sono 5000!) dove saranno collocate le pericolosissime Vlt;

 

2)       La tutela degli investimenti effettuati dai gestori di Awp nei locali pubblici come quelli dei gestori di sale Vlt. Nell’ultima bozza consegnata nella conferenza Stato-Regione il Governo propone la tutela degli investimenti già effettuati. Nello specifico vuol dire che non verranno prese in considerazione per le macchine già istallate le distanze sia per le sale e che per gli apparecchi da bar già esistenti. Il comune potrà intervenire solo per le nuove aperture. Per cui noi chiediamo che vengano tutelati anche gli interessi delle Awp presenti nei bar, pertanto non dovrebbero essere aperte le 5000 nuove sale perché sarebbero nuovi investimenti, che secondo la proposta d’accordo non dovrebbero essere tutelati. Concludendo le Awp da bar essendo investimenti già effettuati  non dovrebbero essere tolte dai bar per essere trasferite nelle sale. Proponiamo quindi la riduzione nei locali pubblici ma non la loro eliminazione a beneficio dei mini-casinò.

3)       Riduzione delle Awp tenendo conto della proprietà degli apparecchi come già promesso dal Governo con l’impegno preso il 1/06/2017  in un ordine del giorno firmato alla Camera. Esempio pratico: Ad un proprietario di 100 Awp il concessionario deve chiedere che lo stesso riduca le macchine del 15% entro il 31/12/2017 vigilando che in suo possesso ne rimangano 85 e che entro Aprile 2018 ci sia un ulteriore riduzione pari ad un altro 19% e quindi diventeranno 66.  Sarà cura del gestore ritirare le macchine meno redditizie e lasciare quelle più performanti nei punti che lui ritiene più opportuno.

Il concessionario vigilerà che il gestore, sotto il suo controllo, rispetti questi parametri pena salatissime multe e la dismissione di ufficio delle macchine eccedenti secondo il criterio di redditività.

 

4)       Assicurare che dal 1/1/2018 la tassazione passi sul margine al 50% come già promesso dal Governo il 31/05.

 

5)       Ricorso al Tar per impugnare il decreto perché molti punti non sono costituzionali e al Garante della Concorrenza in quanto non vengono ridotte del 33% anche le Vlt, favoreggiando in questo modo un comparto direttamente concorrenziale.

 

Dal nostro inviato a Roma – PressGiochi

 

 

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