19 Marzo 2025 - 00:58

ADM. Forza Italia chiede una migliore riorganizzazione dell’Agenzia per l’Umbria

La recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) sta sollevando non poche perplessità, soprattutto per quanto riguarda il suo impatto sulla regione Umbria. L’interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli

06 Febbraio 2025

La recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) sta sollevando non poche perplessità, soprattutto per quanto riguarda il suo impatto sulla regione Umbria. L’interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Raffaele Nevi e Vito De Palma (FI) al Ministro dell’Economia e delle Finanze evidenzia criticità e possibili conseguenze negative derivanti dalle nuove disposizioni.

L’ADM – scrivono gli onorevoli forzisti – ha adottato un processo di riorganizzazione basato sulla metodologia Hay, che utilizza tre principali parametri di valutazione: competenza, problem solving e finalità. Questo metodo ha portato a un nuovo assetto territoriale composto da 13 direzioni territoriali con articolazioni in uffici dirigenziali non generali, tra cui 20 uffici antifrode, 11 uffici “Servizi generali”, 11 uffici tecnici, 2 uffici “Tecnico e Servizi generali”, 11 uffici laboratorio e 72 uffici locali ADM.

Con la nuova organizzazione, l’Umbria vedrà la riduzione a un solo Ufficio ADM, diretto da un dirigente di seconda fascia di III livello. Questo unico ufficio dovrà gestire le funzioni precedentemente svolte da tre distinti uffici dirigenziali: l’Ufficio delle Dogane di Perugia (con sezione operativa presso l’Aeroporto Internazionale “San Francesco d’Assisi”), l’Ufficio delle Dogane di Terni e l’Ufficio Monopoli dell’Umbria (con sezione operativa di Terni).

Tale riorganizzazione ha sollevato forti critiche da parte delle organizzazioni sindacali, che sottolineano come la riduzione degli uffici penalizzi la regione e aggravi la carenza di personale già esistente. Un confronto con l’Abruzzo, inserito nella Direzione interregionale con il Lazio, evidenzia un trattamento differente: pur passando anch’esso da tre uffici dirigenziali a uno solo, mantiene un ufficio di primo livello e un organico del 50% superiore a quello dell’Umbria, nonostante il numero di pratiche e autorizzazioni gestite sia pressoché equivalente.

L’Umbria sta vivendo una fase di forte crescita economica, come dimostrano le dichiarazioni doganali, passate da circa 23.000 a oltre 32.000 nel 2023. La nuova configurazione ADM sembra non tener conto di questo trend, penalizzando la regione rispetto ad altre istituzioni pubbliche come Agenzia delle Entrate, INPS e Forze di Polizia, che mantengono una struttura regionale e provinciale. Secondo Forza Italia, nche per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli dovrebbe essere mantenuto il presidio sui territori per garantire maggiore efficacia della risposta all’utenza su accise, giochi e dogane rispetto alle necessità economiche degli operatori umbri, che fino ad oggi hanno potuto espletare le pratiche direttamente in regione.

La riduzione degli uffici ADM incide negativamente anche sulla funzione di presidio della legalità, tradizionalmente svolta dai servizi doganali. Inoltre, non si tiene adeguatamente conto del rilievo strategico delle attività industriali umbre: Terni ospita una delle acciaierie più importanti d’Europa, mentre Perugia vanta un aeroporto internazionale in crescita e settori di eccellenza come aeronautica, meccanotecnica, tessile, oleario e distillazione.

L’interrogazione chiede al Ministro dell’Economia e delle Finanze di rivedere la riorganizzazione ADM in Umbria, che ha comportato un ingiustificato depotenziamento degli uffici con gravi ripercussioni per l’intero territorio regionale. Si propone di riconsiderare la metodologia Hay e di garantire alla regione almeno una Direzione regionale; due Uffici dirigenziali provinciali; un Ufficio antifrode; un laboratorio chimico a supporto dei campionamenti doganali.

 

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