09 Luglio 2025 - 15:27

A Praga è notte fonda: vince il localismo!

La Corte Costituzionale della Repubblica Ceca ha stabilito che il Magistrát di Praga (Consiglio comunale) può riservarsi il diritto di applicare leggi specifiche sul gioco d’azzardo, in relazione alle condizioni

08 Maggio 2025

La Corte Costituzionale della Repubblica Ceca ha stabilito che il Magistrát di Praga (Consiglio comunale) può riservarsi il diritto di applicare leggi specifiche sul gioco d’azzardo, in relazione alle condizioni locali, consentendo ai distretti municipali di vietare o limitare in modo autonomo il gioco  dal vivo.

Tutto cominciò nel 2021, quando la capitale della Rep.Ceca Praga emanò un’ordinanza cittadina per vietare tutti i giochi tecnici (slot machine) in tutta la città, consentendo tuttavia ai giochi con croupier dal vivo, come la roulette e il poker, di continuare nei casinò. Ciò, in corrispondenza alla nuova legge nazionale emanata nel 2016, la quale ha conferito per l’appunto ai comuni il potere di emanare proprie ordinanze restrittive per le attività di gioco d’azzardo, consentendo loro di scegliere quali giochi vietare o consentire.

In seguito all’ordinanza, 57 distretti di Praga adottarono approcci diversi: 41 vietarono completamente i giochi dal vivo, mentre altri optarono per l’applicazione di restrizioni temporali alle sale da gioco.

Però, nel 2023, il Ministero dell’Interno, insieme all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ceca, stabilì che i regolamenti erano inapplicabili e discriminatori nei confronti dei titolari di licenza, invitando il Consiglio Comunale a revocare le norme.

L’Ufficio per la Tutela della Concorrenza (ÚOHS) aveva precedentemente rilevato che un quadro normativo frammentato avrebbe potuto violare le leggi sulla concorrenza, avviando un’indagine formale. I funzionari di Praga hanno ribattuto che il loro approccio è conforme alla legge ceca, in quanto conferisce ai comuni l’autorità di elaborare politiche sul gioco d’azzardo adattate alle esigenze locali.

La Corte Costituzionale ha ora revocato la sospensione dell’ordinanza, sostenendo l’autorità dei legislatori locali. Il giudice Pavel Šámal ha osservato che la Corte Costituzionale riconosce il diritto dei distretti cittadini a determinare i propri metodi di regolamentazione come legittimo e razionale.

La Città di Praga ha esposto le proprie motivazioni per operare una distinzione tra gli operatori di gioco d’azzardo, che la Corte ha ritenuto ragionevoli e non discriminatorie, stabilendo che le restrizioni stabilite soddisfano i requisiti necessari per raggiungere gli obiettivi normativi.

Tuttavia, la decisione non è stata sostenuta all’unanimità. Il giudice Milan Hulmák ha espresso il suo dissenso in un parere scritto, contestando la logica alla base della distribuzione irregolare del gioco dal vivo a Praga.

A cose fatte, il Consiglio comunale di Praga ritiene, dunque, che la decisione della Corte convalidi il suo approccio volto a contrastare il gioco d’azzardo problematico attraverso normative specifiche per ciascun quartiere, affermando che “le normative standard non riconoscono le peculiarità di ciascun quartiere, poiché alcuni devono far fronte a gravi problemi legati alla dipendenza dal gioco d’azzardo e alla criminalità”.

Invece, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la decisione creerà difficoltà normative per il settore. Le aziende che operano in diversi distretti dovranno destreggiarsi tra un insieme di normative frammentate, con conseguenti problemi di conformità complessi e costosi. Molti titolari di licenza stanno ora rivedendo le proprie sedi.

Va da se’ che la sentenza non solo garantisce maggiore autonomia ai distretti di Praga, ma potrebbe anche aprire la strada ad altre città per sfidare il governo e attuare ordinanze individuali nelle 14 province della Repubblica.

 

Marco Cerigioni – PressGiochi

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