È in corso oggi, giovedì 19 giugno 2025, presso la Sala Consiliare di Napoli, il convegno promosso da AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia – dal titolo “Giochi legali: regole
È in corso oggi, giovedì 19 giugno 2025, presso la Sala Consiliare di Napoli, il convegno promosso da AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia – dal titolo “Giochi legali: regole e dazi certi e sostenibili”.
L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto tra rappresentanti del settore, istituzioni e categorie produttive per discutere del futuro del comparto del gioco legale, alla luce delle esigenze di semplificazione normativa e di una fiscalità stabile e sostenibile.
Dopo l’introduzione di Pasquale Chiacchio, presidente di AGSI, e la moderazione del giornalista Mimmo Falco, sono previsti interventi istituzionali e contributi da parte di figure autorevoli del mondo sportivo, accademico, ippico e associativo. Tra i relatori: Giuseppe Bruscolotti, Giuseppe Catapano, Mario Minopoli, Salvatore Barbieri, Pier Paolo Baretta e numerosi altri rappresentanti del settore.
Al centro del dibattito, la necessità di rafforzare il presidio del gioco legale come argine contro l’illegalità, garantendo al contempo certezze operative e tributarie per gli operatori e maggiore tutela per i consumatori.
L’iniziativa vede la partecipazione di numerose associazioni di categoria e si pone come momento chiave in un momento di evoluzione normativa a livello regionale e nazionale.
Ad aprire il dibattito, il presidente di Agsi, Pasquale Chiacco: “Gli operatori del settore rispettano le regole che lo Stato ci impone, ma chiediamo norme chiare, non interpretabili, perché siamo stanchi di essere costantemente sotto attacco. Proponiamo al Governo di ispirarsi al modello della legge regionale della Campania, frutto di un confronto costruttivo tra politica, mondo medico-scientifico, imprenditori e associazioni di categoria. Tutti, nel rispetto dei rispettivi ruoli, si sono seduti attorno a un tavolo e hanno portato a compimento una legge ritenuta oggi tra le migliori in Italia.
Un altro tema su cui chiediamo un intervento urgente è quello bancario: da un lato ci viene giustamente richiesto di rispettare le regole sulla tracciabilità e sull’antiriciclaggio, ma dall’altro lato non ci è consentito di aprire conti correnti, perché le banche si rifiutano di farlo e non finanziano le attività del settore. Per questo abbiamo promosso una raccolta firme: ne sono già state raccolte circa 4.000 e intendiamo proseguire su questa strada, restando in costante dialogo con le istituzioni responsabili della riforma del sistema al Governo.”
Massimo Cilenti, presidente della Commissione consiliare Politiche sociali del Comune di Napoli, ha preso parte alla mattinata di lavori affermando: “Avete una responsabilità enorme nel sostenere migliaia di posti di lavoro nel nostro Paese, nel mantenere un equilibrio e nel controllare in prima persona le vostre attività. È fondamentale accrescere la consapevolezza che il rischio maggiore oggi proviene dal gioco online, che assorbe il 70% del mercato, un ambito in cui manca completamente l’attenzione verso i terzi: esiste solo il business per il business.”
Secondo il già direttore ADM Campania, Pasquale De Lucia: “La normativa regionale della Campania ha disciplinato in modo efficace il settore del gioco, che assicura allo Stato circa 7 miliardi di euro di introiti, destinati ai cosiddetti servizi indivisibili. A livello nazionale, evidenzierei che nel 2024, con il decreto legislativo n. 41, il Governo ha introdotto un riordino del settore dei giochi pubblici. Il decreto, adottato in attuazione della delega per la riforma fiscale, garantisce maggiore controllo e sicurezza, introducendo nuove regole e principi.
L’obiettivo è creare un quadro regolatorio chiaro e organico per tutti i giochi pubblici ammessi in Italia, assicurando che l’attività si svolga in modo sicuro, trasparente e responsabile.
Tra le principali novità c’è la tutela dei minori e la lotta al gioco d’azzardo patologico. Il provvedimento promuove un gioco responsabile e protegge i giocatori più vulnerabili. Con questo decreto, l’Italia compie un passo importante verso un settore più sicuro, orientato al rispetto del giocatore, al contrasto dell’offerta illegale e alla promozione di pratiche di gioco sane.”
Girolamo Ginetti, delegazione Campania SAPAR ha affermato: “La tassazione oggi grava quasi esclusivamente sulla filiera del gioco fisico, nonostante la modalità di gioco più diffusa sia ormai quella online, che risulta meno tassata e decisamente più pericolosa. Il gioco online sfugge infatti ai controlli delle forze dell’ordine e alla vigilanza delle famiglie, soprattutto quando coinvolge i più giovani.
Siamo da sempre sensibili alla tutela delle fasce deboli e dei minori, impegnati nel contrasto all’illegalità e nella difesa del gioco legale.
I dazi che colpiscono la filiera del gioco pubblico di Stato sono ormai insostenibili. Le restrizioni normative stanno contribuendo alla chiusura degli esercizi sul territorio, con conseguenze negative non solo per i punti vendita ma anche per tutto l’indotto, che coinvolge circa 150.000 posti di lavoro in diversi comparti economici.
La filiera dei gestori rappresenta una vera e propria sentinella del gioco legale, con circa 56.000 esercizi attivi e un ruolo centrale come presidio di legalità. I gestori sono una risorsa economica per il Paese e meritano attenzione e tutela.”
Durante l’incontro, l’avvocato Stefano Sbordoni ha evidenziato la necessità di ripensare il ruolo delle istituzioni, sia nazionali che europee, nella regolamentazione del settore del gioco pubblico, richiamando l’attenzione sull’uso inappropriato del principio di sussidiarietà e sulla mancanza di un disegno politico organico. “Assistiamo a un’impropria, se non errata, applicazione del principio di sussidiarietà, tanto a livello nazionale quanto europeo. Sarebbe invece necessario un intervento dell’ente superiore, titolare della funzione.
Nel decreto legislativo n. 41 – spiega Sbordoni – si comincia a riconoscere questa distorsione: ad esempio, viene fatto riferimento agli aspetti patologici del gioco come responsabilità dell’ente superiore.
Credo inoltre che anche a livello europeo servirebbe un intervento, in particolare su tematiche come il rapporto tra il settore del gioco e quello bancario, che rappresenta oggi un vero e proprio discrimine.
In generale, il compito della politica dovrebbe essere quello di proporre un migliore assetto di vita per i cittadini, una migliore organizzazione sociale.
Per quanto riguarda l’organizzazione del comparto, ritengo necessaria una riflessione seria sulla revisione dei ruoli e delle competenze lungo tutta la filiera. Il mio auspicio è che l’Agenzia possa evolversi in una vera e propria Authority.”
PressGiochi