29 Marzo 2024 - 05:42

Vincite nei casinò: Palazzo Chigi parifica il trattamento fiscale sulle case da gioco

Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha dato il via libera al decreto sulle depenalizzazioni

15 Gennaio 2016

Print Friendly, PDF & Email

Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha dato il via libera al decreto sulle depenalizzazioni dei reati che esclude i giochi d’azzardo e le scommesse e alla ratifica della norma comunitaria che parifica le vincite nelle case da gioco.

 

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi, ha prima approvato, in esame preliminare, il disegno di legge recante disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (Legge europea 2015), all’interno del quale sono contenute disposizioni che parificano il trattamento fiscale delle vincite conseguite in case da gioco di altri Stati membri a quello applicabile alle vincite conseguite presso le case da gioco nazionali. (Caso EU pilot 5571/13/TAXU).

 

Successivamente, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato in esame definitivo  il decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione a norma dell’articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67. Sono quindi depenalizzati tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell’ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale.

Rimangono dentro il sistema penale, e quindi esclusi dal provvedimento, i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell’ammenda attengono alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio, sicurezza pubblica, giochi d’azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti.

 

PressGiochi

DL sistema sanzionatorio. Costa (Viceministro Giustizia): “Esclusi giochi e scommesse perché connotati da maggior disvalore”