28 Marzo 2024 - 20:04

Vigonza, nuove multe per gli orari di gioco. Gli esercenti ricorrono al Tar

Proposta giochi: netto dissenso della Consulta Nazionale Antiusura Istituto Friedman: “Su riordino giochi il Governo prosegua anche senza unanimità dei soggetti coinvolti” A Vigonza, in provincia di Padova, due esercizi

06 Settembre 2017

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Proposta giochi: netto dissenso della Consulta Nazionale Antiusura

Istituto Friedman: “Su riordino giochi il Governo prosegua anche senza unanimità dei soggetti coinvolti”

A Vigonza, in provincia di Padova, due esercizi commerciali sono stati multati per l’uso delle slot machine oltre l’orario stabilito. Sono le prime due sanzioni che la polizia locale appioppa dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza emessa a fine maggio dall’ex sindaco Nunzio Tacchetto.

 

Ordinanza che ha ridotto il tempo in cui gli avventori possono giocare: dalle precedenti 24 ore ad appena 8, cioè dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, festivi compresi. I locali pizzicati sono stati multati per 50 euro ciascuno, da pagare entro 60 giorni. La legge dà però loro la facoltà di ricorrere al Tar.

Sono in totale 9 i controlli ai pubblici esercizi con slot fatti nelle ultime due settimane dai vigili su indicazione dell’assessore alla Sicurezza Rosario Agricola. E al Tar si sono già rivolti altri esercizi di Vigonza multati dai carabinieri a giugno, durante una serie di controlli su tutto il territorio vigontino messi in campo subito dopo la pubblicazione dell’ordinanza.

 

Infatti due mesi fa, il 6 luglio, a palazzo Arrigoni è stato notificato il ricorso al Tribunale regionale veneto. Attraverso il loro legale, gli esercenti coinvolti, hanno chiesto l’annullamento dell’ordinanza del sindaco avente ad oggetto “Disciplina comunale degli orari di esercizio delle sale gioco autorizzate e degli orari di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro, installati negli esercizi commerciali o pubblici diversi da quelli già in possesso di licenze”.

A fronte del ricorsi dei bar e della sala giochi, peraltro tutti gestiti da cittadini cinesi, la Giunta non ha che potuto costituirsi in giudizio stanziando 6.344 euro complessivi.

«È davvero incredibile che dobbiamo spendere migliaia di euro per difenderci dai ricorsi quando andremo a incassare appena 50 euro di multa a violazione, sempre che vengano pagati», dichiara il sindaco Innocente Stefano Marangon. E sempre che, va aggiunto, il Tar dia ragione al Comune. In caso contrario i 6 mila euro sono solo i primi. A questo proposito va ricordato che il Tar, affermando che l’interesse pubblico alla salute prevale su quello economico, a inizio anno ha respinto il ricorso di una sala slot di Abano Terme. Sempre il Tar ha ritenuto invece troppo severe, e quindi da rivedere, le distanze minime di 500 metri delle sale gioco dai luoghi sensibili fissate dal Comune di Selvazzano.

 

 

PressGiochi