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Tuci (Impr. Ippici): “Nell’ippica ancora troppi furbetti frenano la Riforma”

“Si chiedano gli ippici perché qualcuno continua a tentare di frenare e ritardare la Riforma oppure ad enunciare notizie false o largamente manipolate per destabilizzare il suo percorso. Si chiedano

22 Marzo 2015

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“Si chiedano gli ippici perché qualcuno continua a tentare di frenare e ritardare la Riforma oppure ad enunciare notizie false o largamente manipolate per destabilizzare il suo percorso.
Si chiedano – afferma Enrico Tuci degli imprenditori ippici italiani – chi sarà a beneficiare di un organismo atto solo a fare l’interesse del settore ippico ed a proteggerlo, finalmente, dagli assalti alla diligenza e dai trucchetti meschini ingegnati ad arte, da sempre, per portar via risorse al settore.
Se lo chiedano a chi fa paura la nascita di un qualcosa che blocchi certi meccanismi perversi, spesso inutili e molto, molto costosi. Si chiedano anche, ormai che ci siamo, perché è vietato parlare di Lega Ippica in Tv e perché tutti i simpatizzanti della Riforma sono stati, da sempre, banditi. Perché?
E si rammentino anche che pochi anni fa una Riforma ormai ben definita, sostenuta politicamente e ben finanziata fu seppellita dall’indifferenza delle associazioni del settore e dalla convenienza dei loro amici.
E di nuovo il settore rimase indifeso alla mercé dei furboni e dei furbetti fino ad arrivare alla disastrosa situazione attuale. Anche stavolta – conclude Tuci – la musica è sempre quella ed i suonatori, quasi tutti, sono ancora lì a tirare indietro. Ma i tempi sono cambiati”.

Le Imprese dell’ippica italiana, le Scuderie, gli Allevamenti e le Società di Corse, non possono sostenere un ennesimo slittamento della Riforma, già espressione della volontà del Parlamento e definita nei contenuti della Legge Delega, che purtroppo già interviene con tre anni di ritardo rispetto al progetto originale, e chiedono il celere proseguimento del percorso riformatore affinché possa consentire al settore di rilanciarsi e raggiungere nel medio periodo l’auspicato autosostentamento.

Gli Imprenditori Ippici Italiani ribadiscono, come più volte richiesto, “che il progetto Lega Ippica ha possibilità di riuscita solo se alimentato con la totalità delle voci di entrata previste dall’art. 14 comma ff) della Delega Fiscale e se accompagnato da un adeguato intervento finanziario “a sostegno” per un periodo non inferiore ai 5 anni, come previsto al momento della stesura, soprattutto considerando che nel frattempo il movimento dei giochi a base ippica si è più che dimezzato.

Auspichiamo pertanto che il Governo licenzi al più presto una Riforma efficace ed efficiente nella Governance e basata sulla fondatezza di adeguate previsioni economico finanziarie tali da sostenere il raggiungimento degli obiettivi.

Siamo come sempre pienamente disponibili a qualsiasi chiarimento o spiegazione del progetto che ci ha visto sin dall’inizio componente propositiva e collaborativa nei confronti delle istituzioni”.

PressGiochi