28 Marzo 2024 - 21:24

Terremoto. Iori (Conagga): “Quanto accaduto con L’Aquila e i giochi non deve più accadere”

Ricavi del gioco d’azzardo ai terremotati? Meglio usare i soldi degli F35 che dare a questi giochi una “copertura etica”. Ne è convinto don Armando Zappolini, portavoce della Campagna Mettiamoci

26 Agosto 2016

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Ricavi del gioco d’azzardo ai terremotati? Meglio usare i soldi degli F35 che dare a questi giochi una “copertura etica”.

Ne è convinto don Armando Zappolini, portavoce della Campagna Mettiamoci in gioco che replica alle proposte circolate nel mondo politico in questi giorni di destinare il jackpot del Superenalotto alle zone terremotate. Una proposta che richiama alla mente quanto accaduto con L’Aquila e il decreto che ha permesso l’introduzione di nuovi giochi per poter raccogliere risorse  da impiegare nella ricostruzione.

“Penso che non sia assolutamente la strada: lo Stato ha molti modi per intervenire senza coprire eticamente cose che non hanno diritto a questo bollino di eticità.

Direi piuttosto di prendere due F35 e invece di andare a bombardare e distruggere, costruire. Evitiamo che i nostri aerei distruggano e al posto di quelle bombe costruiamo dei quartieri”.

 

A puntare il dito contro quanto successo con il dopo terremoto de L’Aquila è anche Matteo Iori, del Conagga. “Il terremoto dell’Aquila è stato utilizzato per avere una scusa per inserire tutta una serie di nuovi giochi che prima non c’erano. Col decreto del 29 Aprile 2009 sono stati inseriti nuovi giochi: sono nate le videolotterie, win for life e sono arrivati 7 mila punti gioco in più. Abbiamo avuto un effetto paradosso: sono aumentati i giochi d’azzardo in Italia con conseguenze negative negli anni successivi mentre i soldi non sono mai andati all’Aquila. Questo non deve più accadere”.

I segnali lanciati dall’esecutivo non solo in questi giorni, però, lasciano ben sperare. Questo governo sta dimostrando una maggiore sensibilità sul tema – spiega Iori -. Non ha aumentato i giochi, anzi ha ridotto alcune cose. Mi auguro che non ci sia questo rischio. Di certo bisognerà monitorare”.

 

PressGiochi