25 Aprile 2024 - 23:06

Terlizzi no-slot: pronto il marchio per i locali senza awp e totem

Ancora un segnale forte contro il gioco d’azzardo arriva, questa volta, dalla Giunta Comunale guidata da Ninni Gemmato. Dopo che il Consiglio comunale di Terlizzi ha, infatti, approvato, in una

30 Marzo 2016

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Ancora un segnale forte contro il gioco d’azzardo arriva, questa volta, dalla Giunta Comunale guidata da Ninni Gemmato. Dopo che il Consiglio comunale di Terlizzi ha, infatti, approvato, in una delle scorse sedute, il ‘Regolamento delle Sale da giochi e giochi leciti’, ieri la Giunta ha deliberato l’adesione del Comune al marchio ‘locale 100% libero da slot’.
“Le persone più interessate al gioco – dichiara il sindaco Gemmato – sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario e moltissimi adolescenti, quest’ultimi maggiormente a rischio dipendenza. Allineandosi alla legge regionale diretta proprio alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze da gioco e alla luce anche del regolamento approvato il mese scorso dallo stesso Consiglio Comunale, la Giunta si è formalmente assunta l’impegno di raggiungere l’obiettivo citato dalla stessa normativa regionale: la massima diffusione del marchio “100 % LIBERO DA SLOT”.

“In attesa che la Regione predisponga un marchio regionale, il nostro Comune ha pensato di realizzare un proprio ‘brand’. Si tratta di una sorta di logo, realizzato su carta adesiva che tutti gli esercenti di quelle attività che non ospitano apparecchi da gioco potranno richiedere”, ha spiegato ancora il Primo Cittadino.

Nello specifico, la dicitura ‘100% libero da slot’ potrà essere apposta per quelle attività che non hanno mai attivato le procedure per installare apparecchi per il gioco in denaro, per quelle già in possesso di idonei titoli autorizzatori, che tuttavia scelgono di non istallare apparecchi da gioco che permettono vincite in denaro, per quelle che abbiano disinstallato gli apparecchi ed, infine, per quelle che non ospitino al proprio interno i c.d. “totem telematici” per il collegamento ai siti internet di gioco d’azzardo.

“E’ il caso di evidenziare che siamo stati tempestivi rispetto all’impegno che mi sono personalmente assunto lo scorso 25 febbraio nel corso della seduta consiliare. In quella circostanza, avevo individuato come prioritaria una strategia che tendesse a ridurre esponenzialmente quella che è una vera e propria piaga sociale. A un mese di distanza, è già una realtà il marchio ‘no slot Terlizzi’, ma non è tutto. L’ideazione del marchio è, infatti, solo l’inizio- ha illustrato l’Assessore alla Legalità, Paolo Malerba- Abbiamo intenzione di promuovere azioni rivolte a sensibilizzare i cittadini sui rischi personali, economici e sociali cui espone il gioco patologico, mettendo in campo anche incentivazioni economiche a favore degli operatori economici che dichiarano che non sono installate all’interno dei loro locali apparecchi di video poker, slot machine, videolottery o altri apparecchi con vincita in denaro. Il possesso del marchio sarà quindi funzionale e costituirà requisito per l’ottenimento di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazione. A tal fine, sarà cura del Comune predisporre e aggiornare uno specifico elenco degli esercizi che possono fregiarsi del marchio regionale-comunale. Naturalmente, saranno previste anche apposite verifiche ai fini del mantenimento del marchio ‘no slot Terlizzi’ che, lo ricordo, oltre al vantaggio economico, ha, soprattutto, una valenza etica in quanto testimonia che gli esercenti che lo espongono hanno aderito concretamente, nell’attività di tutti i giorni, alla campagna contro la diffusione del gioco compulsivo e patologico.

La pervasività dei nuovi giochi a moneta, infatti, oltre a compromettere la destinazione e la natura
di quei luoghi da sempre ritenuti primariamente d’incontro e di socialità trasformandoli in ambienti in cui si alimentano disvalori nei quali viene minata l’etica del lavoro e della condivisione, a tutto vantaggio di un cieco affidamento al ruolo della “dea bendata” come panacea per i propri mali di natura esistenziale prima ancora che economici. In questo scenario il nostro ruolo di amministratori della comunità a cui apparteniamo ci impone di porre in essere tutti i possibili interventi che valgano a costituire un argine a questa deriva, che conduce non solo le famiglie, ma l’intero tessuto sociale ad impoverirsi sempre di più sia dal punto di vista economico negando così spazio, centralità e tempo alla persona ed è questo il proposito che continueremo con determinazione a portare avanti”.

PressGiochi